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Riassunto Storia dell'architettura italiana - a.a. 2014/2015

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Storia dell'architettura contemporanea (082490)

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Anno accademico: 2014/2015
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Politecnico di Milano

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STORIA ARCH

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Storia italiana Tafuri Storia italiana_ Tafuri 1 CAP GLI ANNI DELLA RICOSTRUZIONE 1945 convegno internazionale per la ricostruzione edilizia. 1944 Piano AR Milano: due assi attrezzati si incrociano per relazionale le zone decentrate con la Mantiene il centro storico medio, andando a creare dei nuclei integrati nelle are reagionali(Varese, Gallarate, Como). Lotta alla APAO: vari obiettivi, pianificazione urbanistica architettonica NEOREALISMO: in relazione con la democrazia e la residenza. Quartiere Tiburtino, Quaroni e Planimetria informale, solo marginariamente controllata tipologicamente Ridolfi: QT8, quartiere sperimentale, che porta il tema della residenza popolare della triennale. Basato sulla prefabbricazione e Divisione tra Nord e Sud, con aumento della FANFANI 1949 INA X la disoccupazione e ferma ad un livello preindustriale usa la tecnologia povera, legata alla tradizione locale. del Neorealismo Nuovi quartieri lontani dai centri per utilizzare terreni a basso costo. CASE TORRI di Ridolfi 1950 Roma Cemento a vista, angoli smussati, irripetibili, con il dettaglio della piccola dal NEOREALISMO AL REALISMO Fine anni 50: BOOM ECONOMICO Scompaiono le premesse cha avevano permesso il NEORAZIONALISMO OLIVETTI cin Progetto teorico di pianificazione della Val Si concentra sul MEZZOGIORNO: progetto di decentramento industriale. tipologia per il ceto borghese, definito dal piano regolatore del casa Girasole di Moretti. Anni 50: in Italia architettura del RINNOVAMENTO, no organica, no realismo. Storia italiana_ Tafuri 2 tanto che del lavoro comprendeva di collettiva che generava efficienza. Gli operai vivevano in condizioni migliori rispetto alle altre grandi fabbriche italiane: ricevevano salari alti, vi erano asili e abitazioni vicino alla fabbrica che rispettavano la bellezza i dipendenti godevano di convenzioni. Anche della fabbrica era diverso: durante le pause i dipendenti potevano servirsi delle biblioteche, ascoltare concerti, seguire dibattiti, e non una divisione netta tra ingegneri e operai, in modo che conoscenze e competenze fossero alla portata di tutti. accoglieva anche artisti, scrittori, disegnatori e poeti, Adriano Olivetti riteneva che la fabbrica non avesse bisogno solo di tecnici ma anche di persone in grado di arricchire il lavoro con e Adriano Olivetti credeva di unica via da seguire per superare la divisione tra industria e agricoltura, ma soprattutto tra produzione e cultura. infatti, era quella di creare una fondazione composta da diverse forze vive della azionisti, enti pubblici, e rappresentanze dei lavoratori, in modo da eliminare le differenze economiche, ideologiche e politiche. Il suo sogno era di riuscire ad ampliare il progetto a livello nazionale, in modo che quello della fosse il fine ultimo. Storia italiana_ Tafuri 4 CAP. 3 IL PIANO VANONI E SECONDO SETTENIO Anni modificazione italiana Espansione siderurgica e meccanica, rendono necessaria una strategia di lungo periodo volta a trasformare la Fine anni 1954 PIANO VANONI: Incremento del reddito nazionale annuo del aumento dei posti di potenziamento e della concorrenziale del sistema produttivo, creazione di nuovi posti di lavoro. La sua attuazione dipende dalle variabili politiche. Abbandono di alcuni settori populisti a favore di altri. Grandi il territorio e sono un sostegno per dei consumi privati (auto), accentuando il formarsi delle metropolitane. Questo piano punta Anni 50: malgoverno delle amministrazioni locali, legge della speculazione sulle aree, aumento dei costi di costruzione. Oltre alla legge ci sono due provvedimenti: 1. Legge Tupini cooperativa 1951 2. Legge Aldisio, costruzione di un fondo di incremento per Si cerca di spostare su un mercato accessibile ai ceti medi. Ma selvaggio porta al potenziamento dei flussi migratori verso le aree sviluppate ed i centri urbani, dando gente non qualificata del basso livell0o tecnologico con cui permane Degrado e congestione per le aree centrali Le ipotesi comunitarie che avevano caratterizzato il primo settennio sono superate. Progettazione dei quartieri secondo settennio: QUARONI: pubblica in saggio sulla rivista e compie critica, che sfocia nel quartiere San Giusto a Prato: modulo planimetrico a torre, secondo modulo a corte. La della non dominabile scindendo la stessa in elementi finiti, eppure questa la condizione imposta da Complesso Cep di San Giuliano a Mestre, Quaroni: corti chiuse Quartiere di via Cavedone a Bologna: ridotte le persistenze populiste, il tipo urbano che conta con un controllo tecnologico che sembra preludere nuove ipotesi di progettazione. In entrambi, del secondo settennio ci sono temi simili: corte chiusa assunta come modulo, la definizione di una maglia estendibile. Questo periodo caratterizzato dalla sperimentazione. Complesso di via della Barca a Bologna: il quartiere tende ad uscire dal suo isolamento, prelevando motivi dalla storica. Quartiere di Forte Quezzi a Genova 1956: il spettacolare complesso residenziale del secondo settenio Ripende LC con Blocchi che seguono le curve Storia italiana_ Tafuri 5 CAP. 4 IL MUSEO LA STORIA LA METAFORA Frustrazioni nella progettazione pubblica ma successi nel design e nella museografia. del museo riassume i temi principali dibattuti negli anni 50: incontro fra memoria e il nuovo ruolo civile della forma legata ad occasioni privilegiate ALBINI palazzo Bianco a Genova 1950. di albini un capolavoro nel suo genere: estremo rigore nella tecnica museografica con una raffinata nei confronti delle opere esposte. Museo del tesoro di San Lorenzo 1952: tre tholoi di diverso diametro intersecati da un invaso esagonale. Da un lato il lasciar essere di Albini la magistrale di Scarpa. Le invenzioni museologiche di Scarpa appaiono troppo parlanti, la critica ha molta nei suoi confronti. BPR Museo del Castello, Milano 1956 BPR: operazione eloquente, opposti ad Albini i BPR scelgono una scenografia continuamente e pesantemente presente, risonanza tra materiale esposto e macchina espositiva. di comunicare fa da protagonista: il soggetto la relazione fra memoria privata e memoria collettiva, e di come far parlare questa memoria privata(quella intellettuale) che ha dei doveri rispetto a quella doveri a cui cerca di rispondere la Torre Velasca. Torre Velasca Milano, BPR 1958: nasce in devastata dai bombardamento a 450 metri dal Duomo. Complesso polifunzionale, inizialmente progettato in acciaio ma dato gli elevati costi viene realizzato in CA. Costituita da due volumi: un corpo verticale(uffici) su cui poggia un cubo(residenze), essi sono legati attraverso puntoni inclinati. Richiama di una torre medievale paradossalmente ingigantita. Rapporto con il passato che coesiste e con il contesto, ovvero la struttura della il simbolo riassuntivo delle aspirazioni italiana degli anni 50. Entrambi molto criticate. Nascono dibatti sulla rivista Casabella sulle PRESISTENZE il progetto, la storia assume un volto: le molte che nel progetto si incontrano danno luogo a contaminazioni, a opere in qualche modo ma a permettere il riconoscimento. contaminandosi con gli antichi reperti, riconosce la della propria tradizione. GARDELLA casa alle Zattere di Venezia, 1958: calcolate dissimmetrie, frastagliarsi di particolari, tutto sembra cercare un confronto volutamente ambiguo con del sito. Qui si nota il revisionismo di Gardella. Mensa Olivetti a Ivrea: la classica delle sue opere degli anni 50. Il vero scandalo non sono queste opere, ma: Storia italiana_ Tafuri 7 la Bottega a Torino 1953, Isola e Gabetti: pubblicata su Casabella del 1957. Elimina ogni mediazione, rendendo esplicito la vocazione autobiografica degli architetti italiani. Si apre la polemica sul del fallimento del movimento moderno, dei suoi ideali etici tradotti in regole formali divenute superflue. Questo scalpore dovuto degli architetti a far emergere i problemi sottesi, alla loro di far chiarezza, per eccesso di per le preesistenze e il contesto come estremo tentativo di ancorarsi a un porto porta a una fobia per ogni codificazione linguistica: storia, preesistenze, movimento moderno questi elementi sono mediabili solo attraverso il metodo. caratteristica del dibattito di quegli anni: le opere tarde di Mies e di LC vengono accolte con diffidenza o con pregiudizi irriflessi. che sembra accumunare la generazione di la rivolta contro i padri colpevoli di aver trasmesso illusioni duramente scontate e di cui si ostinano a celebrare la Anche con il superamento del neorealismo si ha sempre una ricerca di interrogativo sulla propria funzione, a cui si cerca di rispondere attraverso scavi nella propria In difesa delle posizioni Neoliberty interviene Portoghesi con un articolo su Portoghesi non rinuncia a tradurre in progetti il bagno nel passato da lui escono prodotti che ne fanno la loro ragione Il nuovo interesse per tra le nuove generazione degli anni 50. Accademia significa e delle esperienze contro il significa ai codici rigorosi cui attenersi contro ogni empirismo. MURATORI Ricorso alla storia come radice strutturale. Attua una ricerca di leggi oggettive che guidino il comporre, partendo da dati dislocati su diverse aree tematiche. La sua critica al moderno smarrimento, al relativismo, tende ad appoggiarsi a leggi certe. La crisi secondo M non va attraversata ma esorcizzata. Non la storia ma che in essa appare resistente al mutamento viene invocato: La ricerca di forme adeguate a materiali dotati di interna coerenza La ricerca di sicurezze derivanti delle strutture urbane Con lo studio di Roma e Venezia sposta sulla struttura dei tessuti antichi, rendendo superato il dibattito sulle preesistenze e dando diverso spessore al tema dei centri storici. Il passaggio tipologica al progetto indebolisce il suo apporto. quartiere alla Magliana 1956: tema aperto suscettibile di tramutarsi in un continuum polemica nei confronti dei quartieri PROGETTAZIONE URBANISTICA NEGLI ANNI 50: Quaroni: crea nuovi modi di intervento senza schemi a priori Piccinato e Astengo: consolidano una disciplina che si rivela sempre inoperante, ma dotata di modelli divenuti canoni e di tecniche di analisi. ASTENGO Pianificazione regionale, redige due volumi dei di con indicazioni metodologiche. Mette in atto il suo modello e lo fa anche Piccinato ma non hanno fortuna Nuovo piano per Roma 1954: avanzato prodotto urbanistico. Storia italiana_ Tafuri 8 Convegno di Lecce Inu 1959: De Carli, Moroni, Quaroni: ritengono usurato il termine urbanistica, me solo per ricomprendere i significati del termine architettura. Inizia a entrare anche della e della vasta scala. Da questo convegno deriva il concorso del 1959 per il quartiere Cep a progetto del gruppo Quaroni, solleva un ampio dibattito. Questo progetto segna una tappa decisiva per la cultura architettonica internazionale: Quaroni concentra i risultati politici desunti dal suo incessante criticismo, metodi progettuali in sintonia con un design a grande scala, una spregiudicata lettura della morfologia storica lagunare, per la comunicazione visiva destinata a un pubblico di massa e polistratificato. precisato nella trama delle relazioni fra le sue principali componenti e lasciato indetermino per quanto riguarda la forma delle singole ma proprio che Q ricerca: grandi edifici semicircolari da cui si diparte un tessuto urbano che esplode a raggera verso urbana del tessuto storico veneziano. La polistratificazione della di segni a grande scala. a livello urbano. Ci sono molte invenzione tipologiche che Q abbozza ma non sono le configurazioni architettoniche vengono liberate dal disegno urbano: piena autonomia di uno schema fissato come puro sistema di relazioni. fase sperimentale attraversata dai complessi del secondo settenio trovano nel progetto di Q una soluzione e un punto di svolta. Questo progetto apre un nuovo clima degli anni una nuova con la crescita economica, profonde trasformazioni nella urbanizzazione e il diffondersi delle comunicazioni di massa. Ai miti neorealisti di sostituiscono quelli tecnologici. presenta il proprio progetto di Codice 1962_Convegno a Stresa, fa il punto sulle esperienze internazionali e individua la tematica: La GRANDE SCALA entra a far parte del bagaglio mitologico della cultura architettonica italiana. Casabella: vive una nuova stagione, con la successione di numeri monografici dedicati alla americana, ai centri direzionali, alla Febbre per la grande dimensione cerca luoghi in cui porre forme. I centri direzionali appaiono come nuclei dirompenti e di coagulo delle forze interagenti nel territorio, sono sintesi tra architettura ed urbanistica. Il realismo aveva tentato di unificare la lingua del popolo e quella dei colti, mentre adesso cercano di dare una lingua ai nuclei anonimamente pensati in cui essi radunano i centri del dominio. MICHELUCCI chiesa Michelucci 1960: tentativo di forzare la logica architettonica, battaglia tra materia e struttura. Sembra voler costruire un monito per non lo obbliga a fermarsi ma gli presenta un ammasso di materiali violentati per mostrare del falso moderno. Il neoespressionismo di M si fa strada sperimentando gamma di variazioni su temi informali. 1962: legge pubblica dei suoli per economica e popolare un piano particolareggiato). Mentre la Gescal formata nel 1963 sostituisce che fallisce dopo un biennio. Storia italiana_ Tafuri 10 Nella realizzazione dei quartieri 167 la di forma a scala urbana preannunciata a livello teorico e sperimentale alla fine degli anni Al confronto con la il dibattito sollevato dalla scoperta della nuova dimensione e del town design come autonomo strumento di configurazione destinato a ripiegare su se stesso, entrando ben presto in crisi. RIDOLFI Le sue opere degli anni perdono ogni barocca. Motel Agip a Roma, lungo del Sole 1968 Progetto singolare. violenta le forme, torre dalla planimetria di base a forma di stella a dieci punte. Nuovo palazzo per uffici del Comune di Terni 1984 Tema di base la corrosione di un solido geometrico. Struttura ovale segnata da una corona periferica di pilastri, ma la dello schema entra in tensione con le superfici corrugate e variate, e il frantumato ritmo delle aperture e delle pannellature. Culto della rapporto tormentato con la tradizione. Il variare di R, consuma le matrici di partenza enfatizzando la dialettica fra la struttura e che aveva caratterizzato la torre Agip. A degli anni viene preso come punto di riferimento per analisi spregiudicate e reinterpretazioni progettuali. Sperimentazioni architettonica degli anni rinnovato interesse per la semiologia e per la linguistica. I caratteri del progetto del caso, tecnica che si apre al divenire, come insieme di strategie che si apre Triennale del dedicata al tempo libero. Nel settore italiano viene usata senza parsimonia la tecnica del collage, dello shock a effetti multipli. introdotta da un enigmatico ponte di ferro a sezione triangolare e spezzato in due tronconi slittati tra di Rossi, in cui si riferisce ai confini della visione. Si intravede la di superare la poetica per dar vita ad fatta di sole sbocco: intervento sul paesaggio. provocato da tale accavallarsi di tematiche e si suggestioni, con sempre frequenti scambi con ricerche provenienti da aree esterne a quelle , allarga le di ipotesi. 1967: concorso per i nuovi uffici della Camera dei Deputati a Roma, posto in pieno centro storico. Permette un bilancio del nuovo clima culturale, una verifica della delle istituzioni. Ma un ulteriore occasione sbagliata di confronto per italiana, colta dai migliori per parlare Per la localizzazione del progetto si denota da parte pubblico di programmare in modo semplicemente conveniente i servizi in base alla Solo Italo Insolera rifiuta il tema dato e presenta una sua proposta e destinazioni permette ad architetti come Quaroni e di offrite progetti tra i elevati della loro produzione: Quaroni: ricerca di un linguaggio monumentale, capace di commentare il genius loci. Telaio geometrico, massa chiusa sintesi neobarocca. trama aerea dei sostegni in ferro che sostengono volumi slittati a varie paradossale tra pesi e sostegni. Storia italiana_ Tafuri 11 CAP. 5 NUOVE CRISI E NUOVE STRATEGIE Alle soglie del le incertezze del lavoro intellettuale si scontrano con pesanti dati emergenti dalla relativi alla struttura stessa della professione. Solo una piccola parte dei laureati svolge la professione di architetto. del town planning celebrata da quei corsi di laurea fossilizza disciplinare da coinvolgere piuttosto in una impietosa discussione critica. contestativa del verifica con gli effetti delle contestazioni dirette contro o la Triennale di Milano o il blocco delle didattiche rivelando solo la di quegli istituti e delle loro funzioni. In questi anni prendono piede movimenti delineati negli anni precedenti. Si fa appello alle avanguardie e al loro potere fiorentino ARCHIZOOM: tenta un uso positivo della pop art, punta come terapia priva di redigono No Stop City. Altro gruppo Superstudio che redigono Monumento continuo. Essi riversano nel design la loro carica ironica. opposto, si collocano tendenze che con queste hanno in comune iniziale di sfida alla In italia fin dai primi anni interesse per di Kahn: recupero del tempo storico privo di romanticismi, di ordine che traspare sia dalle sue opere di architetto che da quella di formale che deriva dalle sue opere fa di qst dei teoremi estrapolabili dal contesto che tuttavia ne condiziona In quegli anni subentra del degrado idrogeologico e delle risorse risposta prende il nome di PROGETTO 80, prodotto da un gruppo di lavoro presso il ministero del bilancio negli anni Ma ancora una volta a un sistema che si fonda su squilibri vengono proposte correzioni impraticabili. Gli strumenti che il Progetto 80 finalizza al controllo del territorio e al riassetto produttivo si estendono a livello nazionale: il riequilibrio perseguito attraverso la riorganizzazione di sistemi metropolitani, di un sistema infrastrutturale nazionale e di un sistema per il tempo di sistemi metropolitani. ideologico che tecnico, testimonia di una tecnica effettuale, di un diverso rapporto tra tecniche rinnovate e strategie di massa. I nuovi modi di lotta del movimento operaio organizzato giungono invece a porre il problema della casa e territoriale. Nel 1969: sciopero generale di 24 ore i cui obiettivi rivendicativi insistono direttamente della e del il Parlamento crea una nuova legge 865 per la casa del come freno per la speculazione la fine del boom speculativo. Agli inizi degli anni quindi nasce una nuova armatura istituzionale e una nuova strategia produttiva a grande dimensione. Ci sono grandi industrie private (Fiat e Montedison) e statali (Eni) che nel settore delle costruzioni. Il Progetto 80 indicava che i nuovi sistemi urbani, da realizzare attraverso interventi pubblici e imprese controllate dallo Stato, riassumono arco delle nuove Fiat e Isvet propongono sistemi in cui il tema residenziale si connetta indissolubilmente alla riorganizzazione delle strutture commerciali e dei servizi urbani. Il progetto clamoroso conseguente a tale strategia:c Nolana 1969, promosso dalla Sicir, finanziaria della Fiat, per una nuova struttura integrata presso Napoli: inizialmente Storia italiana_ Tafuri 13 dimensionata su un unico complesso industriale immagine della megastruttura un territorio sottosviluppato e congestionato, la proposta tende a creare un asse ipertecnologico, superiore, come e di servizi, alla recenti New Town. In questi anni del problema territoriale e urbano come terreno di intervento capitalistico comporta la creazione, da parte delle grandi imprese, di nuove strutture finanziarie e operative. il tutto rimane solo teorico soprattutto per le azioni attuate dalle cooperative a causa della crisi incalzante del i grandi progetti a scala regionale rimangono sulla carte, la riconversione tecnologia nel settore edilizio resta di nuovo relegata ai margini delle considerazioni economiche. Problema dei centri i processi di trasformazione dei centri in organismi terziari e in distretti residenziali di alta classe. Problema del riuso delle strutture esistenti come alternativa a quello della creazione di nuovi tessuti. Storia italiana_ Tafuri 14 CAP. 7 IL FRAMMENTO E LA RICERCE ED EXEMPLA DEGLI ANNI 70 Problematico rapporto tra ed enti locali: la ricerca non trova luogo in cui depositarsi, tuttavia, la cultura architettonica italiana produce 4 esempi di respiro internazionali, confrontabili per il loro valore di modello e di metodo: 1. I quartieri Matteotti a Termini di Giancarlo De Carlo Per comprenderlo bisogna rifarsi alla complessa ricerca di De Carlo e alle sue ramificazioni. Impegnato a ridefinire strumenti concreti per il farsi politiche e del planning, aperto alle sollecitazioni metodologiche delle tecniche di analisi statunitense ma pronto a farle reagire al confronto con la italiana, in quanto una diversa imposta alle tecniche delle differenti scale di progettazione. di De Carlo alla forma duttile: di pregiudizi gli permette di vagliare un arco di ipotesi palesemente aderenti al Team X e in particolare alla sperimentazione degli Smithson. Per lui che conta la ricerca del ricerca di una sicurezza progettuale che comprenda in se le molteplici sollecitazioni provenienti di una tecnica, in aperta, capace di colloquiare con linguaggi ad essa estranei. non molto importante per il suo risultato ma per il processo che reso possibile. Progetto per un insediamento del vecchio villaggio costruito nel per i dipendenti della che vuole rendere visibile un cambiamento di rotta nella sua politica sociale, prima inesistente. DC da il via a dagli effetti imprevisti. La partecipazione alla progettazione da parte dei futuri utenti e guidata la tipologica e la frequenza delle singole cellule vengono fissate La griglia tradizionale definita da DC funge da maglia di riferimento su cui di depositano le idee degli utenti. Ma nel corso esplodono conflitti che compromettono tra cui una realizzazione che si rivela onerosa. aveva puntato sulla ridefinizione della relazione 2. Monte Amiata al Gallaratese, Milano di Aymonino Lunga gestazione progettuale dal con valore di un saggio riassuntivo. Si basa sulla tematica della nuova dimensione, sulla formazione della per parti finite. un progetto impotente a metter ordine periferico della metropoli lombarda. Quattro blocchi disposti a ventaglio e incernierati sulla soluzione di del teatro sono ricchi di affabulazioni tipologiche e formali, da cui trapela lo strumento memoria. Uno dei blocchi viene affidato ad Aldo Rossi. Dialogo come contaminazione reciproca fra Aymonino e Rossi. 3. Corviale a Roma di Fiorentino 1973 Lungo circa un km nel tentativo di costituirsi come magnete riorganizzativo di un sito urbano disgregato e come modello di integrazione fra residenze e servizi. Doveva dar risposta alla domanda pubblico, F recupera le sue da mediatore. Unico sistema di 200 metri di spessori con originali tipo edilizi e realizzato con avanzate tecniche di Storia italiana_ Tafuri 16 eppure questa compressa in un solo volume lineare rimane teorico e irriproducibile. un monumento alla meditazione, un tentativo di controllo sulla foresta della periferia e sulla lingua anonima della tecnica. Rimane un unicum a Roma. di queste opere sono vissuto e non guidato la crisi. 4. Zen a Palermo di Gregotti 1970 Colloquio con: la natura ricca di valenze emozionali e con la stratificazione storica del tessuto cittadino. Compatte caratterizzati da blocchi alti che fanno da testa ad ognuna di esse, esaltando la murata, una che si difende dalla natura come dalla disgregazione periferica. Permane la di proteggersi dalle minacce, con la ricerca di nuovi equilibri tra artificiale e naturale. De Carli: fiducioso in capace di radicarsi in luoghi e di fornire dimore Aymonino: narra le vicende che hanno messo alle corde i facili segni di rigenerazione Fiorentino: ribalta in realismo Gregotti e Purini: accettano i confini della forma finita e nello spazio geografico configurano strutture che conoscono la propria Storia italiana_ Tafuri 17 La rappresentazione presuppone modelli, archetipi, figure di riferimento. posta in bilico: la sua mai negata, viene perversamente coniugata Il rigorismo di R condizione del suo immaginario: esso sembra voler mostrare che raccontabile, che la condanna scongiurabile da chi sappia tornare bambino. CAP. 10 IL RIGORISMO E verso gli anni 80 Grassi si acquieta alla ricerca di Attua una depurazione linguistica che raggiunge notevoli risultati. Usa moduli tipologici ed elementi primi quali: corte, portico, simmetria, costanza ritmica. Grassi e Rossi fanno scuola, con un grande successo didattico. Non solo a Rossi e Grassi appartiene il tentativo di far parlare con i soli suoi strumenti e solo di essi. professionale cui, per ragioni oggettive e soggettive tale generazione sembra condannata, sollecita viaggi della ragione ai confini del lecito. Concorso per il centro direzionale di Firenze 1977, caratterizzato da un bando che sembra redatto appositamente per consigliare ai concorrenti la via non da via a un dibattito fra ipotesi divergenti ne a significativi ripensamenti metodologici. Un esempio qll di Porta con il suo gruppo, che tenta con il suo progetto di entrare in sintonia sia con il sistema universitario di Gregotti, adiacente del nuovo centro direzionale, sia con le tracce incise nel luogo della memoria. Ne emerge una sommatoria di temi: rotazione degli assi, variazione del confine murario. Agli inizi degli anni appare come un prologo in inizialmente posta sul progetto mutata in critica al progetto, in crisi dei modelli. Storia italiana_ Tafuri 19 SECONDA PARTE Storia italiana_ Tafuri 20

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Storia'dell’architettura'italiana_ 1944 1985_ Tafuri
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