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Riassunto Psicologia clinica - Sanavio; Cornoldi

Riassunto capitoli libro per esame
Corso

Psicologia Clinica (PA0283)

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Anno accademico: 2016/2017
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Psicologia Clinica Capitolo 1 Nascita e affermazione della psicologia clinica CHE COSA SIGNIFICA Il termine clinica deriva dal greco (letto) e indica le dirette che svolge il medico al letto del malato. Fa riferimento alla malattia e alla sofferenza, al fatto di dare aiuto, in seguito ad una minuziosa osservazione, col ricorso a conoscenze e metodi psicologici. Lo psicologo clinico fornisce aiuto in molteplici condizioni di sofferenza e malattia mediante ricorso a conoscenze e procedure che derivano dalle varie branche della psicologia. La dello psicologo clinico ispirata di porgere aiuto e a rispondere alla dimensione psicologica di una sofferenza che ha luogo immediatamente davanti a lui. Identifica i segnali disfunzionali del comportamento di un individuo considerando anche il contesto. La psicologia clinica ha un approccio clinico: osserva direttamente il una osservazione prolungata e minuziosa. clinico si avvicina ad un approccio idiografico, ovvero che pone come oggetto di indagine nella sua forma storicamente determinata. Non come concetto o in riferimento a modelli generali, ma come soggetto unico con una specifica storia. clinico si basa sul e del riscontro ottica del particolare, studio intensivo del singolo caso e delle sue PSICOLOGIA CLINICA E PSICOLOGIA DI BASE Nella cultura italiana sono state spesso presentate come due discipline separate, diverse se non addirittura contrapposte. Oggi invece palese la tra psicologia di base e lavoro clinico. Le due discipline hanno tra di loro un rapporto di la psicologia clinica come scienza applicata, diretta emanazione e applicazione del corpus di conoscenze e delle metodologie sviluppate dalla psicologia di base nelle sue varie branche al del malato e ai problemi che lo affliggono. QUINDI: La psicologia clinica empirica mentre quella di base teorica! La psicologia clinica ha un duplice compito: aiutare le persone bisognose sul piano psicologico e approfondire la conoscenza necessaria per offrire un aiuto efficace in futuro. DEFINIZIONI Gli psicologi clinici non si occupano solo di disturbi mentali, fanno parte degli psicologi che studiano e si occupano specificatamente di disturbi mentali. Una delle prime definizioni di psicologia clinica (soggetta a critiche) risale al 1919 ad opera Psychological Association: La psicologia clinica integra scienza, teoria e pratica per capire, predire, alleviare il disadattamento il disagio e la ma anche per promuovere umano e lo sviluppo personale. Questa psicologia si concentra sugli aspetti intellettivi, biologici, psicologici, sociali e comportamentali del funzionamento umano lungo tutto di vita, nelle varie culture e a tutti i livelli poi anche una definizione italiana: La psicologia clinica un settore della psicologia che i cui obiettivi sono la spiegazione, la comprensione, e la riorganizzazione dei processi mentali disfunzionali o patologici, individuali e interpersonali, unitamente ai loro correlati comportamentali e psicobiologici. Le sue metodologie sono volte alla consulenza, diagnosi, terapia o comunque di intervento sulla struttura e organizzazione psicologica individuale e di gruppo, nei suoi aspetti problematici, di sofferenza e di disadattamento e nei suoi riflessi interpersonali, sociali e psicosomatici. La psicologia clinica finalizzata agli interventi atti a promuovere le condizioni di benessere e i relativi comportamenti, anche preventivi, nelle diverse situazioni cliniche e ambientali. La psicologia clinica si articola in pratiche come la psicologia della salute e counseling, psicodiagnostica, psicopatologia e psicoterapia, che applicativo che caratterizza la psicologia clinica, come punto di massima convergenza tra domanda, conoscenze psicologiche disponibili, fenomeni indagati e metodi utilizzabili. 1 La psicologia clinica racchiude in 3 settori: PSICODIAGNOSTICA, PSICOPATOLOGIA, PSICOTERAPIA. TAPPE DI UN PERCORSO La psicologia clinica trae origine a cavallo tra il 1800 e il 1900 (in Europa, precisamente in Francia e in Germania, ma si sviluppa soprattutto negli Stati Uniti) dalla confluenza di due diverse tradizioni e professioni: La pratica dei reattivi mentali per la valutazione dei bambini con deficit intellettivi. La pratica nel trattamento Nonostante le matrici europee (Binet, Janet, Freud, Jung), la psicologia clinica ha avuto il suo maggior sviluppo negli Stati Uniti per via nazista e la era caratterizzata da un forte dinamismo economico e sociale. Nella psicologia americana egemone fu funzionalista, che voleva trasformare e migliorare il funzionamento umano. I momenti di maggior espansione per tale disciplina furono i due conflitti mondiali, dove forte fu la richiesta sociale di collaborare con test mentali e attitudinali per la selezione dei militari e di reinserimento di militari mutilati o reduci. Nel primo dopoguerra, soprattutto negli Stati Uniti, troviamo per i servizi sociosanitari per Nel secondo dopoguerra, troviamo per i servizi negli ospedali psichiatrici, anche in Italia. Viene approvata in Italia la legge n detta che vieta i ricoveri in manicomi (ospedali psichiatrici) e dispone la chiusura di quelli esistenti. Il riconoscimento legale degli psicologi clinici in Italia culminato con la L. Gozzini nel 1986. 1875: nascita della psicologia con il fondamento del primo laboratorio a Lipsia fondato da Wundt. Capitolo 2 Psicodiagnostica 2 g) Nelle sue fasi conclusive, il colloquio su quanto il paziente si aspetta dallo psicologo clinico e psicodiagnostico in corso (analisi delle aspettative). Il colloquio clinico che conclude psicodiagnostico non volto a raccogliere informazioni, ma a dare informazioni: lo psicologo spiega nel modo semplice e trasparente quanto psicodiagnostico ha messo in luce. ASSESSMENT PSICOFISIOLOGICO deputato alla valutazione delle specifiche del sistema di risposte psicofisiologiche della persona in esame. Lo psicologo registra in forma continua, per un certo periodo di tempo (da 20 a 45 min.) una serie di indici i comuni sono, ad esempio: frequenza cardiaca, respiratoria, Una parte significativa della tecnologia psicofisiologico deriva dal lie director (rilevatore di bugie), la macchina della utilizzata da tempo in sede giudiziale per evidenziare alterazioni fisiologiche associate alla produzione di risposte non veritiere. Una volta analizzata la linea di base, in molti casi interessa valutare una reazione di attivazione: lo psicologo intende confrontare il livello di attivazione in presenza di condizioni stimolo specifiche. Si allora di profilo psicofisiologico, importante nella valutazione del rilassamento, che di molteplici training svolti da psicologi clinici. Tra soggettiva e le rilevazioni psicofisiologiche si possono riscontrare correlazioni molto basse. Parliamo di alessitimia quando al diminuire soggettiva e della tensione gli indici di risposta psicofisiologica aumentano, mentre soggettiva gli indici psicofisiologici diminuiscono. OSSERVAZIONE Si di osservazione naturalistica quando ha luogo naturale nel quale spontaneamente si verifica il comportamento in esame. Esempi di osservazione naturalistica sono presenti nel caso di disturbi alimentari. Alcuni specialisti trovano utile pranzare con il paziente, nel corso psicodiagnostico. Si definisce ad un comportamento il cambiamento (per es. aumento o diminuzione della frequenza) che il comportamento di quella persona viene ad avere per il solo fatto di essere in linea di massima, la va scemando con il protrarsi o con il ripetersi delle osservazioni. che di osservazioni episodiche, si in psicologia clinica, di di secondo i tempi opportuni. Gli psicologi clinici dunque cominciano ad uscire dai loro studi alcuni disturbi presentano comportamenti visibili solo nel contesto di vita quotidiano. Raramente lo psicologo clinico si trova a dover costruire una griglia di osservazione ex novo, ma attingere al nutrito corpus di ricerche che ha incontrato nella sua formazione accademica. Una tecnica intermedia tra la valutazione soggettiva e procedura prossima in tutti i casi in cui da parte di altre persone non sia anche la procedura per quanto riguarda eventi interni: impulsi, emozioni, pensieri. dimostrato che il semplice fatto di tenere di un comportamento indesiderato porta a una sua piccola riduzione (es. smettere di fumare). INTERVISTE STRUTTURATE Ancora a strada tra diretta e soggettiva ci sono le interviste strutturate. Sono simili al colloquio clinico, ma sono molto meno libere: contenuto e delle domande sono infatti prestabiliti. 4 Psicologia Clinica A differenza del colloquio clinico, strutturata una tecnica standardizzata e ci si aspetta che un differente intervistatore otterrebbe sostanzialmente le medesime risposte. strutturata ha inoltre due fondamentali differenze dal colloquio clinico: valuta un costrutto specifico e luogo ad un punteggio o ad una classificazione relativa a quel costrutto. ESEMPI di interviste: Attachment Interview: sviluppata da George, Kaplan e Main (1985) allo scopo di classificare lo di (distanziante, sicuro, con lutti o traumi irrisolti, inclassificabile) in superiore ai 16 anni. Intervista semi strutturata, 1h, 18 domande aperte che indagano del soggetto con le principali figure di riferimento Camberwell Family Interview: sviluppata da Rutter e Brown (1966) e successivamente revisionata da Vaughn e Leff (1976). esplora le emozioni espresse dai familiari di pazienti psichiatrici nei confronti del loro congiunto malato e prende in considerazione soltanto esplicita del familiare senza fare inferenze su stati inespressi. Obsessive Compulsive Scale intervista semi strutturata sviluppata da ricercatori di Yale e della Brown University. stata costruita in riferimento ai criteri diagnostici del disturbo 10 item: 5 per ossessioni e 5 per compulsioni. valuta: a) durata o frequenza, b) interferenza col funzionamento sociale e lavorativo, c) disagio soggettivo, d) grado di resistenza, e) controllo percepito sulle ossessioni o compulsioni. TEST PSICODIAGNOSTICI AUTOVALUTATIVI Integrano i colloqui clinici. Si tratta di test ad di carattere molto generale nelle prime fasi, e poi mirato nel corso delle fasi successive. I test vengono integrati con il colloquio clinico e altre procedure nel corso psicodiagnostico. Questi test potenziano il lavoro di esplorazione che lo psicologo svolge attraverso il colloquio e permettono di esplorare meglio un costrutto psicodiagnostico. Tutti questi test sono nel senso che si basano sulle risposte che il paziente fornisce relativamente ai suoi comportamenti e alle sue caratteristiche psicologiche. Di recente si sviluppata anche la psicodiagnostica computerizzata: del computer ha consentito di minimizzare i tempi per le operazioni di scoring, stesura dei referti, archiviazione e riutilizzo dei test. ESEMPI: Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI): questionario sulla CBA (Cognitive Behavioural Assessment): indica una serie di tecniche di analisi di informazioni provenienti referto del soggetto Test sulla misurazione Beck Depression Inventory test di depressione Million Clinical Multiaxial Inventory: valutazione dei disturbi di TECNICHE PROIETTIVE Le tecniche proiettive hanno come loro fondamento teorico proiettiva: le risposte di un individuo a degli stimoli ambigui, che gli vengono presentati, riflettono attributi significativi e relativamente stabili della sua 5 Psicologia Clinica e che, in taluni casi soprattutto conseguenti a lesione neurologica specifica, esso presentare un disturbo molto selettivo dal resto del funzionamento mentale. Vantaggi delle valutazioni specifiche: Consentono una diagnosi precisa del problema del malato. Possono offrire informazioni preziose anche per una valutazione medica generale (es. per la demenza di Alzheimer) o per una valutazione delle aree interessate da un disturbo neurologico. Permettono di riconoscere lo specifico problema e compiere delle decisioni relative alle Gli strumenti disponibili sul mercato possono essere distinti con riferimento alle funzioni cognitive della figura complessa di attenzione, linguaggio, ecc.) o con riferimento alle aree del cervello che si ipotizza siano interessate. IL MODELLO MULTIDIMENSIONALE Le informazioni che lo psicologo utilizzare per condurre psicodiagnostico sono molte, e sono state classificate in a seconda del dal quale si distinguono almeno 3 classi principali: classe: data dalle informazioni provenienti da canale verbale: tutto che il paziente riferisce attraverso i vari metodi Sono influenzate da variabili legate al contesto, connesse alla relazione interpersonale, proprie allo psicologo. classe: informazioni provenienti da diretta del comportamento della persona (comportamento non verbale nel corso del colloquio clinico), influenzate dalle variabili di contesto, di relazione... registrazioni strumentali psicofisiologica (es. cerebrale, ecc.). Misure relative o canale non sono interscambiabili tra loro, non possono essere considerate come misure di uno stesso vanno invece considerate come valutazioni di dimensioni tra loro connesse ma relativamente indipendenti. Una valutazione multidimensionale cerca di integrare informazioni e misurazioni provenienti da diversi piani, come il piano delle emozioni, quello esterna, quello delle relazioni familiari, quello storico, etc. Es. Esame psicologico Jung elabora una lista di 100 parole che vengono lette al soggetto il quale deve rispondere la prima cosa che gli viene in mente. Jung osserva il comportamento prende nota di quanto tempo ci mette a rispondere, registra le alterazioni della respirazione, etc. LA CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI MENTALI Esistono due (principali) sistemi diagnostici e IDC10) che offrono classificazioni categoriali e suddividono i disturbi mentali sulla base di set di criteri con caratteristiche ovvero sistemi nosografici! Quindi la classificazione avviene attraverso due strumenti: ICD (International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death): o classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, o stilata Mondiale della DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) o uno dei sistemi nosografici per i disturbi mentali o psicopatologici utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella pratica clinica che della ricerca. o ateoretico, non ha preteso di fare scelte teoriche di campo, ma si limitato a identificare le tipologie frequenti di disturbo psichico e a fotografarne gli elementi associati. Il DSM, forse il sistema diffuso e usato dai clinici, prevede una classificazione multiassiale: il paziente valutato lungo cinque assi, ognuno dei quali si riferisce ad un diverso campo di informazioni che vanno al di della diagnosi e possono aiutare il clinico a pianificare il trattamento. Asse I principali disturbi e altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica Asse II disturbi di e disturbi specifici dello sviluppo, come autismo e ritardo mentale 7 Asse malattie organiche e le condizioni di ordine fisico che fossero eventualmente presenti in parallelo Asse IV eventi psicosociali stressanti che si ritengono aver contribuito o della patologia in atto Asse V scala di funzionamento globale (valutazione globale del livello di funzionamento del paziente). Entrambi i sistemi diagnostici offrono classificazioni categoriali e suddividono i disturbi mentali sulla base di un set di criteri con caratteristiche descrittive. Capitolo 4 La malattia mentale LA FOLLIA E LA SUA STORIA classica troviamo 2 CONCEZIONI della follia: La follia come punizione inflitta dagli dei quando vogliono punire qualcuno. 8 inoltre potrebbe diventare una profezia che si Quindi importante che la della persona resti in primo piano. Mondiale della ritiene che lo stigma sia un grosso ostacolo per i progressi in campo della salute mentale. Le fasi del processo di stigmatizzazione sono 4: 1. Etichettatura: identifica un gruppo di persone descritte con un marchio negativo. 2. associata a credenze e stereotipi della 3. Attributi connotano le persone che rientrano come ad esempio diverse, meno umane. 4. produce una perdita di status e provoca discriminazione: segue I regimi autoritari si sono sempre caratterizzati per la violenza nei confronti delle persone con disturbi psichici, un esempio stato dato dal regime nazista. DI INTENDERE E DI VOLERE Per di intendere si intende la di riconoscere correttamente il significato e il valore dei fatti e delle azioni e le loro conseguenze morali e giuridiche. Per di volere si intende la di agire o non agire come conseguenza di una scelta libera e ragionata. Si tratta quindi di un concetto legale, quando una persona affetta da mentale incapace di provvedere ai propri interessi e su provvedimento del tribunale essere interdetta o viene nominato un tutore. Attualmente chi compie un reato per vizio di mente imputabile e costretto al ricovero in un ospedale psichiatrico giuridico. Una di intendere e di volere riduce o elimina addirittura la in sede penale. TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO (TSO) Il trattamento sanitario obbligatorio (TSO) ha sostituito il cosiddetto ricovero coatto previsto dalla legislazione del 1904 che si basava sul concetto di per e per gli altri. Ora una procedura finalizzata alla tutela della salute e viene disposto quando: Esistono alterazioni psichiche gravi da richiedere urgenti interventi terapeutici. non vuole sottoporsi volontariamente ai trattamenti. Non ci sono le condizioni che consentono di adottare tempestivamente misure idonee extra ospedaliere. Il numero di TSO si va riducendo negli anni a mano a mano che migliora la e della prevenzione. Il TSO disposto dal sindaco del comune dove si trova la persona su proposta motivata di un medico, convalidata dal medico sanitario di zona. La persona viene accompagnata insieme ai vigili, medici o infermieri entro 48 ore. Il TSO stato istituito dalla legge Basaglia. ISTITUZIONI TOTALI E RIFORMA PSICHIATRICA Goffman istituzione totale definita come un luogo di residenza e di lavoro di gruppi di persone che si trovano a dividere una situazione comune, tagliate fuori dalla trascorrendo qui parte della loro vita in un regime chiuso e formalmente amministrato. o egli offre una descrizione di che realmente accade in totale. Li descrisse come prigioni, manicomi e campi di una degradazione degli esseri umani e tolgono la sua producendo una patologia nota come da 10 Psicologia Clinica Italia: movimento antistituzionale legato a Franco Basaglia legge 180 (legge Basaglia): accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori, impose la chiusura dei manicomi e il TSO con lo scopo di riconoscere appieno i diritti dei malati. legge vuole ridurre la segregazione e il contenimento fisico riconoscendo i diritti e la di una vita di dei pazienti o Franco Il manicomio va distrutto non riformato. La follia una condizione umana, esiste in noi come la ragione. Una in quanto civile dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Oggi il rischio sviluppare inadeguatezza delle cure: i malati dimessi dopo una breve degenza rientrano a breve istanza. Il malato inadeguatamente seguito e sostenuto avviarsi alla deriva sociale e a forme di esistenza degradata (accattonaggio, prostituzione). SALUTE MENTALE BASATA SULLE EVIDENZE A partire dagli anni si diffuso nel mondo delle professioni sanitarie un atteggiamento volto a migliorare la delle cure. Pioniere di questa svolta Archibald Cochrane: richiama sulla grande ignoranza che circa la reale efficacia di molte pratiche sanitarie e di valutazioni e controlli nelle strutture e nelle sanitarie. Un primo punto ruota intorno di far dipendere le decisioni sanitarie da adeguate prove di efficacia: decidere in base a evidenze implica una crescita della metodologia e della della ricerca, la di non dar credito allo sperimentalismo dozzinale, ovvero una terapia va considerata inefficace fino a prova contraria. Un secondo punto riguarda la diffusione di conoscenze in materia sanitaria: in passato la consultazione della letteratura specialistica, anche attraverso di internet, non era agevole. del mondo medico stata ed in parte ancora oggi, nelle mani degli informatori delle case farmaceutiche. Ma oggi sono apparse nuove riviste che presentano schede sintetiche di semplice lettura al fine di rendere le informazioni accessibili e anche siti internet che assicurano alla ampia informazione senza che questa sia influenzata da infiltrazioni commerciali. Tutto va sotto il nome di medicina basata sulle evidenze e di salute mentale basata sulle evidenze volto a: Promuovere standard di cure migliori. Attenuare differenze di prestazioni sanitarie tra le diverse regioni. Basare scientifica le decisioni nelle politiche sanitarie. Valutare quantitativamente degli interventi sanitari. Valutare quantitativamente la delle cure e la soddisfazione degli utenti. Diffondere i risultati di ricerca. Creare linee guida di aiuto non prescrittive. La pratica della medicina basata sulle evidenze uso coscienzioso delle migliori evidenze a prendersi cura dei singoli pazienti. Questa pratica integra clinica individuale con le migliori evidenze cliniche esterne offerte dalla ricerca. LINEE GUIDA linee guida indica una serie di strategie diagnostiche e terapeutiche mirate a facilitare le decisioni cliniche. Sono raccomandazioni o norme comportamentali di tipo clinico. Sono opera di comitati rappresentativi (che hanno integrato dati empirici e opinioni dei gruppi di lavoro) e basate sulle evidenze scientifiche aggiornate. Le singole raccomandazioni sono accompagnate da una sigla: o La lettera A indica una procedura o test diagnostico fortemente raccomandato, sostenuta da prove scientifiche di buona o Le lettere indicano procedure sulle quali si nutrono dei dubbi. 11 Psicologia Clinica o Possono riguardare ciascuna sensoriale. Vanno distinte dalle viene erroneamente interpretato e percepito uno stimolo esterno effettivamente presente. Possono essere consapevoli o meno. delirio: falsa convinzione, che comporta non corretta di percezioni ed esperienze. Tale convinzione basata su errate deduzioni riguardanti la esterna e viene fermamente sostenuta a dispetto di quanto tutti gli altri credono e di prove incontrovertibili della sua Possono essere bizzarri rispetto alle convenzioni o credenze comuni. Suddivisi sulla base del loro contenuto: di controllo (la persona ritiene che i propri siano controllati da erotomanici (la persona convinta che una persona sia innamorata di lei e cerca di corrisponderle a distanza di gelosia (convinzione di tradimento, di (il soggetto convinto di disporre di un particolare talento, essere di inserzione del pensiero (la persona crede che i pensieri che formula non siano propri, ma sono il prodotto di persone, creature o macchinari che li inseriscono nella sua di persecuzione (essere vittima di una di riferimento (es. leggendo il giornale, una persona interpreta un titolo di un articolo come messaggio rivolto direttamente a somatico (es. la persona pensa di avere degli insetti del proprio corpo, emanare un cattivo di trasmissione del pensiero (pensano che i propri pensieri sono visti o letti dagli altri, o trasmessi ad alta voce in modo da essere percepiti dagli altri). I sintomi psicotici vengono raggruppati in due categorie: o o sintomi positivi: riflettono una distorsione o un eccesso di funzioni normali. allucinazioni deliri eloquio disorganizzato: distorsioni del linguaggio e comunicazione nelle quali si riflette la disorganizzazione del pensiero es. la persona continuamente perdere il filo del discorso passando da un argomento ad un altro. comportamento disorganizzato (o catatonico): distorsioni del controllo del comportamento. sintomi negativi: riflettono una diminuzione o perdita delle funzioni normali. appiattimento restrizione nello spettro e delle espressioni emotive. alogia: eloquio abulia: di iniziare o continuare comportamenti finalizzati a una meta SCHIZOFRENIA La schizofrenia viene considerata il disturbo mentale grave. essere invalidante, limitare di chi ne soffre e comporta un deterioramento del lavoro, delle relazioni e della cura di La famiglia del paziente molto coinvolta. La schizofrenia assume diverse forme tanto che alcuni autori ritengono che il termine sia usato per includere tutta una serie di disturbi in diversi, altri parlano di spettro schizofrenico, un gruppo di disturbi collegati e in sovrapposizione tra loro con basi eziologiche comuni. Si tratta di un disturbo che si trova per lo nei paesi sviluppati, elevato in aree urbane rispetto a quelle rurali, ed un disturbo complesso e multiforme. Per parlare di schizofrenia richiesta la presenza di almeno due tra i sintomi positivi o negativi, sopracitati. 13 La schizofrenia comporta una grave deterioramento di una o delle principali aree di funzionamento. La durata superiore ai 6 mesi. Il tasso di prevalenza stimato intorno SOTTOTIPI che possono variare della malattia sono: tipo paranoide: con manifestazioni essenziali caratterizzate dalla presenza di rilevanti deliri e allucinazioni uditive in un contesto di funzioni cognitive e di sostanzialmente preservato. tipo disorganizzato: che ha come caratteristiche essenziali la disorganizzazione e del comportamento. tipo catatonico: che ha come manifestazione principale la sintomatologia catatonica. tipo indifferenziato: che non si caratterizza in nessuno dei tre tipi precedenti pur presentando i sintomi caratteristici della schizofrenia. tipo residuo: che descrive un quadro clinico successivo alla fase attiva, nel quale i sintomi positivi non sono presenti o sono molto attenuati. Il tasso di prevalenza stimato intorno tende a essere giovanile, tra i 15 e i 35 anni ed il decorso presenta normalmente tre fasi: fase fase attiva (presenza della sintomatologia acuta tipicamente fase residuale (non sono presenti i sintomi). comune nel sesso maschile. fondamentale un intervento precoce, al fine di evitare la crisi psicotica o rendere meno drammatica della malattia. Nel i sottotipi della schizofrenia sono stati eliminati a causa della loro limitata diagnostica, e Inoltre questi sottotipi non si sono dimostrati funzionali ad una differenziazione di trattamento. Al loro posto, stata proposta una scala di valutazione di che potesse rendere dei sintomi e della loro caratterizzante i disturbi dello spettro psicotico come si manifesta nei vari individui. ALTRI DISTURBI PSICOTICI Sia pure raramente, alcuni disturbi psicotici possono essere dovuti ad una condizione medica generale o possono essere anche indotti da sostanze (alcool, anfetamine, cannabis, cocaina, allucinogeni, oppiacei) e di intossicazione da alcuni farmaci, tra cui anestetici, analgesici, sedativi, ipnotici ed ansiolitici. Disturbo delirante: vi la presenza di uno o deliri non bizzarri ma sono assenti altri sintomi o compromissione del funzionamento Esordio: avanzata. Decorso variabile. Disturbo psicotico breve: comparsa improvvisa di uno o sintomi psicotici ma che dura da un giorno ad un massimo di un mese con il conseguente ritorno al livello di funzionamento presente uno stato di confusione e agitazione emotiva intensa. Disturbo schizoaffettivo: si combinano sintomi psicotici con caratteristiche di un disturbo In questi casi aumenta il rischio di suicidio. Disturbo schizofreniforme: la durata della malattia intermedia tra quella del disturbo psicotico breve e della schizofrenia (tra 1 e 6 mesi) con sintomi positivi. E AMBIENTE NEI DISTURBI PSICHICI: IL CASO DELLA SCHIZOFRENIA Il fattore di rischio importante la nelle famiglie dove un familiare soffre di schizofrenia gli altri membri hanno maggiore di sviluppare la medesima malattia. Il meccanismo di trasmissione genetica ad oggi sconosciuto. Si parla di poligenica geni multipli che concorrono per la trasmissione di un disturbo. Quindi la schizofrenia essere vista come un continuum con altri disturbi. Tale disturbo non dovuto solo alla trasmissione dei geni ma anche DELLA SCHIZOFRENIA Nel cervello di pazienti schizofrenici ci sono diverse anomalie strutturali che non sono genetiche ma derivano da piccoli danni durante la gestazione o parto. 14 o Umore depresso per la maggior parte del o Marcata diminuzione di interesse o di piacere per tutte, o quasi tutte, le per la maggior parte del o Significativa perdita o aumento del peso o o Insonnia o o Agitazione o rallentamento o o mancanza di o Sentimenti di autosvalutazione o di colpa o Ridotta di pensare o di concentrarsi, o Pensieri ricorrenti di morte, ideazione suicidaria. DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE caratterizzato dalla presenza di un episodio depressivo maggiore. Il decorso successivo variabile e spesso si presentano nuovi episodi. Nel caso di almeno due episodi depressivi separati da un intervallo di almeno due mesi si di depressione ricorrente. Nel caso di un umore cronicamente depresso per un periodo di almeno due anni ma con sintomi meno gravi si di disturbo distimico. EZIOLOGIA DELLA DEPRESSIONE La causa della depressione multipla: interagiscono diversi fattori di diatesi e di scatenamento (stress), infatti la depressione si colloca nella cornice Ai fattori genetici si sommano anche vari fattori di diversa natura come alterazioni dello stress, fattori di natura psicologica che intaccano la (nevroticismi) o la sfera cognitiva (si parla di schemi cognitivi negativi che hanno origine in infantile a causa di esperienze negative che il soggetto attribuisce a se stesso e in adulta ritornano), fattori sociali di rischio ovvero quando la persona depressa disprezza le relazioni familiari e sociali evitandole proprio e isolandosi. Eventi che causano depressione: perdita lavoro, fine relazione amorosa, lutto e eventi di umiliazione. Lo psicologo clinico deve ricostruire i fattori presenti in un episodio depressivo per fare una giusta prognosi ed indicare il giusto trattamento. TERAPIA Esistono 3 tipologie di terapia: psicoterapia, psicoterapia interpersonale, approccio terapeutico familiare. di antidepressivi (uso di farmaci) e psicoterapia fa aumentare le di successo. Gli antidepressivi hanno il vantaggio di poter dare un sollievo dopo due settimane, mentre la psicoterapia ha tempi lunghi, inoltre nelle forme moderate e severe di depressione, il paziente troppo polarizzato sulle ideazioni depressive e poco o per nulla recettivo a psicologica. della psicoterapia non il sollievo immediato ma prevenzione delle ricadute. In casi di depressione ricorrente (cronica), la terapia cognitiva orientata alla mindfulness previene e riduce le ricadute. o mindfulness: indica uno stato mentale nel quale si pone attenzione al momento presente in modo non giudicante. Il paziente osserva i propri pensieri come se fossero oggetti da esaminare senza coinvolgimento emotivo. Osserva con distacco le emozioni che sorgono in lui. 16 Psicologia Clinica La psicoterapia interpersonale: forma di intervento psicodinamico breve, poco conosciuta in Italia: non rivolta al mondo interno del paziente ma alle relazioni che intrattiene con gli altri. o trattamento appropriato a casi di depressione lieve e lievemente moderata, nei quali sia possibile ricondurre depressivo a problemi interpersonali. o Quattro sono i casi comuni: Perdite: il paziente non capace di elaborare il lutto per la morte di una persona significativa. Transizione di ruolo: il paziente esce da un recente divorzio e ha bisogno di aiuto per adattarsi alla sua nuova condizione. Conflitti di ruolo: il paziente impegnato in un conflitto nel mondo del lavoro e ha bisogno di aiuto per trovare il proprio ruolo e migliorare le relazioni. Deficit interpersonale: il paziente dispone di scarse competenze sociali e di una sfera sociale eccessivamente ristretta. terapeutico familiare utile quando il paziente depresso un bambino o un adolescente. Spesso la depressione infantile conseguente alla presenza di un problema della famiglia: genitori separati che si squalificano a vicenda, famiglie maltrattanti, problematiche. EPISODIO MANIACALE E DISTURBO BIPOLARE EPISODIO MANIACALE Caratterizzato da alterazione grave che persistentemente elevato, espansivo ed irritabile per almeno una settimana. Tale alterazione compromette il funzionamento lavorativo o le sociali abituali, iniziano bruscamente e possono presentare manifestazioni psicotiche. Presenza di almeno tre dei seguenti sintomi: Autostima ipertrofica o Diminuito bisogno di sonno maggiore del solito Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente Aumento finalizzata oppure agitazione psicomotoria Eccessivo coinvolgimento in che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose. Gli episodi maniacali iniziano bruscamente e possono presentare manifestazioni psicotiche. EPISODIO IPOMANIACALE una manifestazione meno grave di un episodio maniacale, tale da non provocare una marcata compromissione in ambito lavorativo e sociale. Dura almeno 4 giorni. EPISODIO MISTO costituito da un periodo di rapide alternanze del tono per almeno una settimana. DISTURBO BIPOLARE presenta la alta componente genetica noto in passato come psicosi terapia: trattamento farmacologico. La psicoterapia avere ruolo parallelo ma non sostitutivo Tipo I: con uno o episodi maniacali o misti Tipo II: con uno o episodi depressivi maggiori e almeno un episodio ipomaniacale. DISTURBO CICLOTIMICO 17 Psicologia Clinica Capitolo 7 Disturbi un meccanismo utile e fondamentale per ma talvolta diventare disadattiva o patologica di per non un fattore patologico, ma rappresenta un meccanismo utile ed alla sopravvivenza, consente di riconoscere un pericolo e far fronte alla situazione. La funzione quindi paragonabile a quella del dolore. Il problema dei disturbi non la presenza in quanto tale, ma la sua presenza eccessiva al di fuori di un contesto realistico ansia: anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Implica aspetti cognitivi e psicofisiologici. 19 Il termine preoccupazione indica cognitiva involontaria, associata ad un senso di disagio emotivo. Tale strutturata di una semplice sequenza di pensieri, ma rappresenta un processo sviluppato e approfondito allo scopo di apprendere decisioni e fronteggiare problemi. La tra i disturbi elevata: comune che i sintomi rimangano sottosoglia. DISTURBO GENERALIZZATO Disturbo caratterizzato da ansia e preoccupazioni croniche ed eccessive. Si tratta di un disturbo queste ansie e preoccupazioni riguardano molteplici eventi e I criteri diagnostici includono: a) ansia e preoccupazioni o sintomi fisici che causino disagio clinicamente significativo o menomazioni nel funzionamento sociale, lavorativo o in altre aree importanti b) manifestazioni per la maggior parte dei giorni per almeno sei mesi c) nel controllare le manifestazioni di preoccupazione d) almeno tre dei seguenti sintomi psicofisiologici: Irrequietezza, o sentirsi tesi con i nervi a fior di pelle Facile a concentrarsi o vuoti di memoria Tensione muscolare Alterazione del sonno ad addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente). Terapia: interventi psicologici ATTACCHI E DISTURBO DI PANICO Un disturbo di panico dato da esperienze di attacchi di panico inaspettati e ricorrenti per un periodo non inferiore a un mese, cui fanno seguito persistenti preoccupazioni di poter avere nuovi attacchi. o In un certo numero di casi, essere riferito il desiderio di fuggire dal luogo in cui si sta manifestando di raggiungere un posto sicuro. o esordio: tra tarda adolescenza e 35 anni. Un attacco di panico una manifestazione ben delimitata nel tempo di intensa apprensione, paura o terrore durante la quale sono avvertiti almeno quattro dei seguenti sintomi: Palpitazioni o Dispnea o sensazione di Sensazione di Dolore al Nausea o disturbi Sensazione di sbandamento, o Paura di Brividi o vampate di calore. o attacchi di panico provocati dalla situazione: si manifestano o durante o durante di uno stimolo temuto. La paura inizia e cessa in concomitanza con alla situazione temuta. o attacchi di panico non provocati, inaspettati: sopravviene del tutto inatteso, almeno le prime volte sorprendendo la persona. ha un inizio improvviso e raggiunge rapidamente (solitamente in meno di 10 minuti). FOBIE Per fobia si intende una paura marcata e persistente relativa ad uno stimolo o ad una situazione. Esistono vari tipi di fobie in funzione degli aspetti a cui sono relative, come ad esempio: 1. Fobia sociale caratterizzata da una paura marcata e persistente relativa ad una o a situazioni sociali o (situazione dove richiesta una prestazione che possa implicare una valutazione da parte altrui). 20

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Riassunto Psicologia clinica - Sanavio; Cornoldi

Corso: Psicologia Clinica (PA0283)

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Sanavio-Cornoldi, Psicologia Clinica
Capitolo 1
Nascita e affermazione della psicologia clinica
CHE COSA SIGNIFICA “APPROCCIO CLINICO”
Il termine clinica deriva dal greco “kline” (letto) e indica le attività dirette che svolge il medico al letto del malato. Fa
riferimento alla malattia e alla sofferenza, al fatto di dare aiuto, in seguito ad una minuziosa osservazione, col ricorso
a conoscenze e metodi psicologici.
Lo psicologo clinico fornisce aiuto in molteplici condizioni di sofferenza e malattia mediante ricorso a
conoscenze e procedure che derivano dalle varie branche della psicologia.
La finalità dello psicologo clinico è ispirata all’intenzione di porgere aiuto e a rispondere alla dimensione psicologica
di una sofferenza che ha luogo immediatamente davanti a lui. Identifica i segnali disfunzionali del comportamento di
un individuo considerando anche il contesto.
La psicologia clinica ha un approccio clinico: osserva direttamente il malato; è una osservazione prolungata e
minuziosa. Lapproccio clinico si avvicina ad un approccio idiografico, ovvero che pone come oggetto di indagine
l’individuo nella sua forma storicamente determinata. Non come concetto o in riferimento a modelli generali, ma
come soggetto unico con una specifica storia.
Lapproccio clinico si basa sul “primato” dell’osservazione e del riscontro empirico; ottica del particolare, studio
intensivo del singolo caso e delle sue specificità.
PSICOLOGIA CLINICA E PSICOLOGIA DI BASE
Nella cultura italiana sono state spesso presentate come due discipline separate, diverse se non addirittura
contrapposte. Oggi invece è palese la continuità tra psicologia di base e lavoro clinico.
Le due discipline hanno tra di loro un rapporto di continuità: la psicologia clinica è come scienza applicata, diretta
emanazione e applicazione del corpus di conoscenze e delle metodologie sviluppate dalla psicologia di base nelle sue
varie branche al <<letto>> del malato e ai problemi che lo affliggono.
QUINDI: La psicologia clinica è empirica mentre quella di base è teorica!
La psicologia clinica ha un duplice compito: aiutare le persone bisognose sul piano psicologico e approfondire la
conoscenza necessaria per offrire un aiuto più efficace in futuro.
DEFINIZIONI
Gli psicologi clinici non si occupano solo di disturbi mentali, però fanno parte degli psicologi che studiano e si
occupano specificatamente di disturbi mentali.
Una delle prime definizioni di psicologia clinica (soggetta a critiche) risale al 1919 ad opera dellAmerican
Psychological Association:
La psicologia clinica integra scienza, teoria e pratica per capire, predire, alleviare il disadattamento il disagio e la
disabilità ma anche per promuovere l’adattamento umano e lo sviluppo personale. Questa psicologia si concentra
sugli aspetti intellettivi, biologici, psicologici, sociali e comportamentali del funzionamento umano lungo tutto l’arco di
vita, nelle varie culture e a tutti i livelli socio-economici.
Cè poi anche una definizione italiana:
La psicologia clinica è un settore della psicologia che i cui obiettivi sono la spiegazione, la comprensione,
l’interpretazione e la riorganizzazione dei processi mentali disfunzionali o patologici, individuali e interpersonali,
unitamente ai loro correlati comportamentali e psicobiologici.
Le sue metodologie sono volte alla consulenza, diagnosi, terapia o comunque di intervento sulla struttura e
organizzazione psicologica individuale e di gruppo, nei suoi aspetti problematici, di sofferenza e di disadattamento e
nei suoi riflessi interpersonali, sociali e psicosomatici.
La psicologia clinica è altresì finalizzata agli interventi atti a promuovere le condizioni di benessere socio-psico-
biologico e i relativi comportamenti, anche preventivi, nelle diverse situazioni cliniche e ambientali.
La psicologia clinica si articola in pratiche come la psicologia della salute e counseling, psicodiagnostica,
psicopatologia e psicoterapia, che è l’ambito applicativo che più caratterizza la psicologia clinica, come punto di
massima convergenza tra domanda, conoscenze psicologiche disponibili, fenomeni indagati e metodi utilizzabili.
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