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Dì quello che hai in mente
Corso: Teoria del linguaggio (1001005)
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Università: Università degli Studi di Catania
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RIASSUNTO: TEORIA DEL LINGUAGGIO
TESTO: Dì QUELLO CHE HAI IN MENTE
Capitolo 1
Due modelli della comunicazione
Esiste un'enorme differenza tra il significato letterale di un enunciato, che dipende dalle definizioni delle
parole usate, e il significato del parlante, che riguarda ciò che effettivamente il parlante intende dire.
Anche l'enunciato più semplice e trasparente può avere molteplici interpretazioni in base al contesto: si
tratta del fenomeno della sottodeterminazione, per cui il significato letterale di un enunciato
sottodetermina il significato del parlante. Fatta la distinzione tra i due tipi di significato, è possibile fare una
distinzione tra due modelli della comunicazione: il modello del codice e il modello ostensivo-inferenziale.
MODELLO DEL CODICE
Secondo il modello del codice, la comunicazione è considerata uno strumento di trasmissione di
informazioni attraverso un canale. L'informazione è codificata in un segnale e inviata lungo il canale per
essere poi decodificata dal ricevente: se gli algoritmi per la codifica e la decodifica sono corretti,
l'informazione codificata da chi produce il segnale è identica all'informazione decodificata da chi lo riceve. Il
modello del codice combina due metafore sul funzionamento della comunicazione: la metafora del
condotto, secondo cui i segnali contengono messaggi da confezionare e spedire attraverso un canale, per
essere spacchettati al loro arrivo; il modello matematico della comunicazione (elaborato da Shannon),
secondo cui i segnali sono stringhe da trasmettere lungo un canale e la sfida è creare una strategia che
permetta la trasmissione aggirando eventuali rumori o errori. Il modello del codice è associativo: nel
mittente certi stati del mondo sono associati alla produzione di particolari segnali, mentre nel ricevente la
ricezione di tali segnali è associata a particolari comportamenti. Se la comunicazione è resa possibile da
associazioni, allora è un caso di comunicazione che rientra nel modello del codice. Un esempio di
comunicazione interpretabile secondo il modello del codice è il riso volontario (definito "sorriso di
Duchenne"), la cui funzione comunicativa è quella di esprimere solidarietà agli altri. Stesso discorso vale per
comportamenti, tra cui sorridere, sbuffare, accigliarsi, sospirare, imbronciarsi: la loro funzione comunicativa
è legata alla gestione delle relazioni sociali. Il modello del codice è applicabile a gran parte della
comunicazione animale.
MODELLO OSTENSIVO-INFERENZIALE
Il modello del codice si fonda su meccanismi associativi che tuttavia non riescono a spiegare alcuni aspetti
della comunicazione. Tutti costruiamo delle rappresentazioni mentali del mondo, le quali possono
assumere varie forme: credenze, supposizioni, scopi, conoscenze, eccetera. Queste rappresentazioni
mentali possono cambiare (per esempio, quando riceviamo nuovi stimoli che suggeriscono di modificarle o
cambiarle), ma molto spesso noi intendiamo cambiare le rappresentazioni altrui. Affinché ciò accada,
forniamo all'interlocutore degli indizi (indicazioni, alzate di spalle, vocalizzazioni, eccetera), nella speranza
che egli sia in grado di interpretare le nostre intenzioni e agire di conseguenza. Esistono due diversi tipi di
intenzioni: intenzione informativa, che corrisponde all'intenzione che l'interlocutore riconosca cosa sto
cercando di comunicare; intenzione comunicativa, che corrisponde all'intenzione che l'interlocutore
riconosca che sto cercando di comunicare e, dunque, riconosca che ho un'intenzione informativa. I segnali
attraverso cui si esprime l'intenzione comunicativa sono detti segnali ostensivi. Il modello ostensivo-
inferenziale consiste proprio nell'espressione e nel riconoscimento di intenzioni informative e
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