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filosofia dei diritti umani

appunti del corso "filosofia dei diritti umani"; anno 2018-2019
Corso

Fondamenti filosofici dei diritti umani

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Anno accademico: 2018/2019
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Università degli Studi di Macerata

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Filosofia dei diritti umani Archeologia dei diritti umani / Glossario e classificazione dei diritti / L'idea di dignità umana: matrice ontologica e prestazionale / Giusnaturalismo/ Critica al diritto naturale / La proprietà del corpo/ Radice emozionale dei diritti: empatia e autonomia / Abolizione della tortura / Le dichiarazioni tardo settecentesche / Burke, Paine, Wollstonecraft: un dibattito intertestuale / Diritti naturali-diritti positivi / La questione dei diritti delle donne / Pacifismo e diritto / Bauer e Marx: le critiche ottocentesche / Diritti nazionali e diritti umani / Arendt e il diritto ad avere diritti / Diritti umani: dal fondamento proprietario alla relazione? / La dichiarazione del 1948: matrici filosofiche / Cartografia delle ingiustizie come metodologia (MacKinnon): discriminazione e violenza contro le donne / La violenza genocidaria nel Novecento: una ricostruzione / Sovranità e diritti umani nell'epoca contemporanea: il paradigma umanitario Esame: scritto (programma generale del corso) due domande aperte + orale Due parti: storia della filosofia dei diritti umani + Diritti umani, espressione del 900 e se parliamo della storia dei diritti, troviamo l’espressione “diritti naturali”. Bobbio, “l’età dei diritti”. Quando li diamo per scontati dimentichiamo che sono tutto tranne che naturali. Frutto di circostanze storiche, battaglie e concessioni; cambiamento. 48 dichiarazione universale dei diritti umani che ha portato all’adozione di costituzioni rigide. Esistenza umana: vita biologica, quindi il fatto di nascere e un’esistenza significativa, che corrispondere all’esistenza e di essere individui che hanno una serie di prerogative, avere diritti, poter agire e muoversi. Si tratta sempre di vivere con gli altri e di intessere relazioni. Una vita che non è la vita meramente biologica. Diritti naturali, diritti umani e non diritti dell’uomo perché in questo caso si tratta di un approccio di genere. Interrogarsi sulle forme di esclusione e quindi non si può prescindere da questo approccio. I diritti degli altri, diritti dell’alterità. Ad esempio se si parla di diritti dell’uomo si vanno automaticamente ad escludere le donne ed i diritti a loro connessi. Diritti umani e vedere anche quando ci sono “battute d’arresto” o regressioni. Un momento di grande sviluppo è stato il 700, con gli illuministi, sono i contesti politici che fanno sviluppare i diritti. Kant e cosmopolitismo: cittadino del mondo. C’è l’idea che siamo cittadini del mondo ed è qui che arriva il tema dei diritti umani. Cosmopolitismo mentale per gli illuministi ed è qui che si aggancia il tema dei diritti, questi diritti mi appartengono come essere umano e quindi me li porto dietro e stanno sempre con me perché sono cittadino del mondo. “coinquilini del pianeta”. Però per Kant le donne non sono propriamente esseri umani per Kant, allo stesso tempo in Francia ci sono donne che scrivono sul tema dei diritti delle donne Olympe De Gouge e May Wollestoncraft. L’approccio verso i diritti umani è un approccio liberale e molto connotato, si parla di una tradizione giudaico-cristiana liberale, anche giuridica. Oggi ci sono altri approcci ma questo è quello prevalente ed è quello che si specchia maggiormente con la dichiarazione del 1948 ma anche quella del 700. Dal 48 in poi, questa dichiarazione è aspramente criticata per metterli in discussione e riarticolarli. Perché sono pensati in ottica individuale, quindi molto occidentale e la questione più dibattuta è quella asiatica perché non si ritrovano in questa dichiarazione. Approccio critico dei diritti: fare una contro-storia; luce ed ombra dei diritti. Diritto umano: diritto soggettivo. Diritti fondamentali Diritti universali Diritti sociali Diritti politici Diritti economici Diversi gradi di giustiziabilità: fare ricorso e andare da un giudice.  Le critiche dei diritti umani si trovano in testi che non sono filosofici ma che indicano ciò che è il diritto. Shoah spartiacque dei diritti umani. TODOROV, autore francofono, difronte all’estremo. Rispetto alla shoah e ai diritti umani, dice che quando studiamo la storia, ci sono dei momenti storici o dei periodi che fungono da lente di ingrandimento perché in quel periodo, vedo meglio il normale andamento dell’essere umano. È come se ci fossero dell’andamento che tirano fuori il peggio dell’essere umano. I regimi totalitari, sono l’estremo della vita politica ed hanno mostrato gli estremi, gli estremi della condizione umana. Studieremo i limiti della condizione umana. Hanno solo una parte di attendibilità; PRIMO LEVI dice che lui è un salvato e non un sommerso, non potrà mai testimoniare qualcosa che non ha vissuto perché chi lo ha vissuto non può più raccontarlo. Letteratura concentrazionaria del disumano che descrive questo momento storico: passaggi di PRIMO LEVI, sommersi e salvati. Fa riferimento a quegli esseri umani che ad un certo punto hanno perso la speranza e si lasciano morire: “gusci vuoti”; sono vivi ma hanno perso tutto ciò che li rende umani, passioni e interessi. I racconti della Kolyma; posto con -50 gradi, campo di lavoro e SALAMOV racconta il suo lunghissimo periodo di detenzione; parla di “larve” persone vive ma spente da ogni altro punto di vista. Sono state private dei diritti ma anche dell’umanità, del loro essere umani. Ci sono eventi che fungono da lente di ingrandimento e ciò che accade si vede in maniera più chiara; sono eventi critici che fanno vedere in maniera chiara ciò che altrimenti sarebbe nascosto. “la condizione umana può essere analizzata dagli estremi della vita politica del 900… alcuni comportamenti normali sono portati alle estreme conseguenze facendo vedere elementi che altrimenti verrebbero nascosti. Motivo per cui il 900 è una grande lente di ingrandimento per la violazione dei diritti umani perché la definizione è già stata formata ed in seguito ci sono comunque tante e troppe violazioni. Violare i diritti umani vuol dire modificare il concetto di umanità. Giorgio AGAMBEN, autore di un saggio HOMO SACER: uomo sacro, da qui nasce la sacertà, per indicare la sacralità; grande studioso di olocausto e shoah. Questa espressione la richiama dal romano ed indica quando la vita umana è uccidibile. Nel diritto romano, la sacertà era una sanzione di tipo giuridico-religioso inflitta a colui che con il proprio comportamento andava ad infliggere la legge, questo andava a concedere a chiunque la possibilità di uccidere il trasgressore. Si vuole sottolineare la doppia condizione di vita= la vita biologica e la vita in senso pieno, cioè ricco. Usa due espressioni diverse; vita biologica e vita in senso politico. Vita politica, uomo rivestito di tutti i suoi diritti. Vita biologica diversa dalla vita politica. SALAMOV, racconti della Kolyma. Essere vivo ma aver perso la vita politica. 3) Morale: se ne risponde davanti alla coscienza, non “dormire la notte” per ciò che si è commesso o per ciò che si ha. Esempio, tipo che è proprietario di un’azienda di mine anti-uomo. C’è un film su di questo. Sentirsi per sempre colpevoli di qualcosa che si è commesso; per Socrate è il 2 in 1, chiedersi le conseguenze delle proprie azioni. Siamo 2 in 1 quando ci fermiamo a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni. Per la ARENDT il male è banale perché le persone smettono di pensare alle conseguenze delle proprie azioni e saper pensare non è una capacità innata ma bisogna esercitarsi. È come se Jaspers ci dà gli strumenti per evitare che si ripeta e trarre una lezione per l’oggi. 4) Metafisica: oltre il fisico. Concetto molto pesante, responsabilità di chi non ha fatto il possibile per evitare che queste cose accadessero. La colpa dell’indifferenza, di chi non si è speso per fare il possibile per evitare che accadesse. La colpa di chi si è girato dall’altra parte e di questa colpa se ne risponde alle generazioni future, è incancellabile ed è la più importante o grave. Tutti quelli che non hanno fatto ciò che potevano, ad esempio anche uno scrittore che non ha scritto e non ha denunciato la situazione. Colpa che si insinua e che spezza i legami tra le persone. L’indifferenza è quando ognuno pensa per sé, è la colpa delle monadi. Mi spoglio della vita politica perché mi spoglio delle responsabilità di aiutare gli altri, ciò che non sono simili a me o coloro che non conosco. Spesso però il concetto di solidarietà viene confuso o assimilato a compassione. Nel concetto di solidarietà le persone sono alla pari, sono uguali e sono sullo spesso livello, ci si riconosce. Compassione invece, si guarda la persona dall’alto in basso, si ha pena per lei e la si aiuta perché si sente che questa persona ha bisogno e da sola non arriva. Si costruiscono legami con i simili e si spezzano quelli con le persone diverse da noi. diritto delle generazioni future. Tollerare e riconoscere. Riconoscere, come umani, tollerare non è detto e compatire nemmeno, non vuol dire avere un atteggiamento paritario. Tollerare vuol dire sopportare ma senza riconoscere. Politica come costruzione di legami, come si vive insieme e come far stare insieme le persone, far star insieme le persone o come creare un gruppo di esclusi. Misconoscimento, c’è sempre un gruppo di esclusi e non riconosciuti. Se la persona non è riconosciuta come umana, è una vita uccidibile, JASPERS perché non è umano e quindi la sua vita politica si può uccidere. Non si capisce il nucleo del concetto se non si sa cosa vuol dire perderlo. Ad esempio non si capisce quanto vale un diritto fino a quando non lo si perde. JASPERS è arrivato a formulare questo pensiero perché rimane isolati e si spezzano i legami, perché appunto questi legami di solidarietà non erano solidi. La solidarietà è un principio che va coltivato e comporta la costruzione di legami che danno senso all’esistenza, è il contrario dell’indifferenza. Rete che garantisce la tenuta dei diritti, che garantisce che nessun soggetto sia privato dalla sua esistenza e dai suoi diritti politici. La garanzia dei diritti della collettività ed ha a che vedere con quanto questa idea è entrata in me, quanto io l’ho compresa e quanto la rispetto o quanto voglio che questa sia rispettata se io ci credo, se ha valore per me e se io voglio che questo rimanga presente per me e per gli altri. La MANUTENZIONE dei diritti, PRENDERSI CURA DEI DIRITTI, intesa come costruzione dei legami che crea significativa la nostra vita. HABERMAS, scrive un libro sui diritti umani. Alberto MORAVIA: il conformista; romanzo e film di Bertolucci. HANNA ARENDT banalità del male che racconta il processo ad HEICMAN; Danimarca che si è opposta alla deportazione degli ebrei. La Danimarca si è opposta perché anche il loro sovrano era ebreo e quindi si sarebbe dovuta deportare tutta la nazione in quanto tutti sottostavano alle sue leggi. Così non fu in quanto grazie a stetti legami tutta la società fu solidale e si evitò lo sterminio degli ebrei di Danimarca. Saldi principi; quando un diritto è interiorizzato o sentito; non basta che i diritti siano scritti ma bisogna sentirli. Se arrivano eventi esterni dev’esserci un momento di chiusura esterna, quindi il problema si ha quando i principi non sono saldi. Cosa vuol dire fare manutenzione dei diritti. Esempio una pianta, se non viene annaffiata, il terreno si secca e con il primo soffio di vento cade e nessuno sentirà il bisogno di quella pianta. Stessa cosa con i diritti. Soumission, romanzo francese. Dimensione della perdita per capire cos’è il diritto quando lo si perde. I diritti umani sono individualisti e dunque legati al singolo? Cosa si perde nelle situazioni estreme? Il diritto alla vita politica > messaggio di Jaspers > principio di solidarietà, che si ricava da Jaspers e dalla Arendt. 1964 la banalità del male / le origini del totalitarismo, 1951. Jaspers scrive negli anni 40, Arendt nel 50/60. Uno dei massimi intellettuali del dopoguerra in Europa e non coprire i temi che sono emersi dalla guerra. C’è l’idea di interrogare la popolazione tedesca e non di coprire i temi emersi. Jaspers si occupa della situazione spirituale del tempo; ricostruire l’atmosfera di un’epoca. I grandi intellettuali riescono a prevedere o immaginare la situazione spirituale, dunque essere in grado di guardare al dopo-domani. In questa atmosfera Jaspers, a Heidelberg, tiene delle lezioni dove mette a punto il tema della colpa tra il 45 e il 46. Capisce l’importanza di questo tema per gli studenti dell’epoca. Riflettere sulla colpa e sulla coscienza della colpa nel dopoguerra, perché senza la coscienza della colpa, senza la coscienza della responsabilità per Jaspers non si può costruire il futuro. Vuole attivare un processo di autocoscienza, dunque del sapere di sé. Due in uno per la Arendt e per Platone che scrive su Socrate. Vuole porre un interrogativo al centro del paese e delle persone che hanno vissuto l’esperienza del nazismo, parla di un processo di profonda purificazione o di auto-analisi. Il processo di autocoscienza non è però soltanto individuale; il lavoro che faccio su di me è funzionale a capire la porzione di responsabilità che ho io e rimanda alla questione della solidarietà. La libertà politica inizia dove all’interno della comunità, la persona singola si sente responsabile per le scelte politiche prese dagli altri. Concetto di proprietà; idea del possesso dei diritti. Idea di libertà negativa; sono libero da, sono libero se nella mia sfera nessuno interferisce. Nei limiti della libertà dell’altro. La libertà politica inizia dove la persona singola si sente responsabile per la politica della sua comunità. Cerca di mettere a fuoco la situazione che precede la Germania prima del nazismo e parla di come i tedeschi erano accomunati da una mancanza di comunità. Perdita di capacità di ascoltare, di discutere e di non comprendere le sofferenze degli altri; implica il venir meno della possibilità di essere solidali. Se non sento le sofferenze degli altri non posso essere solidale. HUNT empatia, funzione importante che ha avuto nella storia. Sentire ed ascoltare, soffrire per l’altro. In certi momenti storici certi temi sono stati posti all’attenzione perché l’empatia è il fertilizzante, ciò che permette alla pianta di stare saldamente nel terreno e di mettere radici. Ad esempio durante la rivoluzione francese, grazie alla diffusione di alcuni romanzi, la popolazione era stata sensibilizzata al tema della tortura. È interessante capire perché in certi periodi storici ci siano dei cambiamenti così radicali, perché ci si interessa di determinati temi. Nel sistema nel quale riflette Jaspers, sono già presenti forti influenze tecnologie e una grande dose di tecnicizzazione del morire. I lager sono come fabbriche della morte, l’essere umano è smontato nelle sue componenti e che può essere riutilizzato. Iniziare un percorso di responsabilità vuol dire radicarsi nel Per indicare una serie di norme, law, diritto in senso oggettivo. Insieme di norme, law in senso oggettivo le norme, right in senso individuale, come attributo della persona. Definizione, definire, delimitare, mettere confini. Dentro devono starci tanti possibili diritti, quelli riconosciuti fino ad ora e quelli futuri. Cos’è un diritto soggettivo; è una prerogativa, aspettativa giustificata, è una pretesa giustificata di qualcuno rispetto a qualcosa. A legittimare una pretesa o un’aspettativa è una regola precedente, un’aspettativa, legittimata, dunque giustificata da un accordo precedente e la pretesa che dà luogo al diritto è giustificata da un accordo precedentemente preso. Chi è titolare del diritto soggettivo. Esclusione come indice delle caratteristiche di quel diritto, chi è titolare di quel diritto, di quella pretesa. Nel mondo contemporaneo, chi può esprimere una volontà, dunque chi lo può rivendicare. Poter esprimere una volontà, secondo altri, la titolarità non è la volontà ma l’interesse del soggetto da proteggere. Volontà vs interesse. Interesse da proteggere; dobbiamo includere anche chi non può esprimerli, come ad esempio un minore o chi non può più, come un malato che ha perso la conoscenza. Volontà: chi la può attivare, coloro che sono soggetti. Chi può essere considerato soggetto? Per essere titolari di diritto lo si può essere se si è in grado di esprimere la propria volontà. Nel corso della storia ci sono diverse categorie che non sono state considerate in grado di esprimere i loro diritti, che non erano capaci di esprimersi e quindi esclusi. Diritti in senso giuridico o in senso morale: diritti umani come diritti positivi perché li troviamo nei documenti. Altre fonti dei diritti umani sono le fonti giurisprudenziali. La giurisprudenza costituzionale che può contribuire alla nascita dei diritti. 1) enunciazione, carte, giurisprudenza, convenzioni 2) attuazione, policies, politiche pubbliche messe in atto 3) giurisprudenzialità Attuazione: obblighi o divieti per i terzi. Per DISPIEGARE un diritto, attuare il diritto, ciò che si può o non si può fare e dipende dal diritto Giurisprudenzialità predisporre norme ed istituzioni che permettono agli individui in grado di poter usufruire un diritto, di potersi rivolgere ad una corte in caso di violazione di un diritto. Non tutti i diritti umani sono giustiziabili. I diritti sociali sono giustiziabili? Sono diritti umani? Come sono? INVIOLABILI / UNIVERSALI / FONDAMENTALI / INTANGIBILI Sensibilizzare e contribuire all’attuazione dei diritti; Amnesty international, mappano lo stato di attuazione dei diritti e la giustiziabilità. DIRITTI UMANI: utilizzata nelle dichiarazioni sovrannazionali e utilizzata per parlare di tutela internazionale degli individui ma anche quando si parla di fondamenti filosofici. UNIVERSALE: spazialità del diritto, dove valgono? Diritti di cittadinanza, che ho all’interno dello stato in cui sono nato. Diritti umani, diritti che ho ovunque perché legati al fatto che sono un essere umano e vivo. In quanto cittadino ho diritti politici, civili e sociali; ciò però dipende dallo stato; si hanno all’interno di una nazione, di uno spazio con dei confini. Hanno la pretesa di valere anche fuori dallo stato. Idea di essere sganciati dal territorio, cioè che valgono in ogni territorio; idea degli illuministi. Spazio ampio, valere in ogni territorio e universalità nei confronti di tutti. Al di fuori del territorio nazionale e valgono nei confronti di tutti. Ne sono titolare in quanto essere umano. Spazio e titolarità. INVIOLABILI: tutti sono tenuti a rispettarlo e sono diritti che hanno la precedenza sugli altri. Idea di fondamento, diritti FONDAMENTALI, dichiarati fondamentali da una corte. A fondamento di una comunità o di un ordine. Caratteristiche di diritti SOGGETTIVI e assegnati ai diritti CIVILI o libertà positive, considerati la prima generazione dei diritti umani e la più importante dai pensatori liberali. Diritti individuali e civili; libertà personale, libertà di parola, di religione, di circolazione, civili dunque associati all’individuo e i più antichi che vengono dalla tradizione inglese e giusnaturalista. Tutelano il cittadino dai poteri pubblici e anche dai poteri privati. 21/03/19 DIGNITA’ UMANA Uno degli argomenti più importanti; diritto soggettivo: prerogativa del soggetto e riconosciuta nell’ordinamento giuridico. Pretesa legittima di un soggetto contenuta all’interno di un ordinamento. IUS non è un attributo pieno del soggetto ma un insieme di vantaggi e svantaggi, è un diritto complicato, denso, attributo pieno del soggetto, è come un’armatura giuridica, qualcosa che mi tutela. Diritto soggettivo come attributo del soggetto e profondamente legato al concetto di persona, inteso come ente autonomo, nella storia dei diritti naturali, dell’uomo e umani. Umani, onnicomprensiva. DIRITTI NATURALI > DIRITTI DELL’UOMO > DIRITTI UMANI Idea moderna, che viene fuori con il pensiero moderno, da HOBBES in poi, diritto soggettivo come attributo della persona e legata all’individuo, all’individualismo. Diritto soggettivo= persona= individualismo. Individuo, indivisibile. Prerogativa legata al soggetto. Prima di Hobbes abbiamo Cartesio, COGITO ERGO SUM, penso quindi sono. La prerogativa di pensare ci fa considerare persone. Soggettività al fatto di pesare ed esercitare la ragione. Genesi di un pensiero, il diritto soggettivo fine fuori da una concezione filosofica che mette al centro il pensiero, e quindi l’individuo indivisibile. Questa è una tradizione orientata e legata ad un’idea occidentale, ad una tradizione occidentale, che ad un certo punto incontra l’individuo. Il nostro diritto è tutto collegato all’individuo ma questo non è sempre stato presente, come le forme politiche e della democrazia. La forza dell’empatia, forza dei diritti umani attraverso l’empatia, riconosco gli altri quando li sento uguali a me. Dialogo planetario. Non sono i diritti del singolo ma i diritti di costruire relazioni significative. Cosa fa sì che ci sia un cambiamento. Crea un clima di fertilizzazione del terreno dei diritti e favorisce il cambiamento giuridico. Con la diffusione dei diritti umani, nel 700, ci sono i romanzi epistolari che hanno favorito il clima dell’individualismo, di entrare nei panni degli altri. Oggi abbiamo il cinema e la televisione che compiono questo processo. Non ci sarebbe stato il clima che ha favorito la diffusione dei diritti, Giusnaturalismo. Teoria del diritto naturale moderno. Ritorna nei periodi di crisi, quando non sappiamo cosa fare e allora ci affidiamo a dei diritti naturali, dei valori importanti collegati agli individui e più importante dello stato. Opposizione tra legge dello stato e principi > Antigone; principi più importanti delle leggi che fa un re. Garantisce che i principi non vangano violati dalla legge Storia dei diritti umani, principi e valori non ostaggio delle maggioranze politiche. Mettere a riparo die principi, Dignità, uguaglianza. Ad esempio lo statuto albertino non era rigido quindi non c’era nessuno che poteva proteggere i diritti. Quindi si è arrivi a creare questi principi perché la politica ha potuto fare ciò che voleva, senza limiti. Diritti umani grande conquista. Mettere a riparo dalla maggioranza politica, dalle tendenze o da periodi in cui sono deboli. Giusnaturalismo: principi e valori superiori a principi dello stato. Ci sono valori più importanti della legge, del re e della maggioranza. Più importanti. Corrente che si diffonde nel 600 e finisce con la rivoluzione francese, ritorna a metà del novecento dopo la shoah, dopo i morti della seconda guerra mondiale, Jaques MARITAIN, animatore dei diritti umani e che porta nel 1948, alla base il neo-giusnaturalismo. Se mi trovo davanti ad una politica mortifera che mette a morte parte della popolazione, come posso rifondare lo stato con basi diverse. Tenta di sacralizzare l’essere umano, valori indisponibili, esempio, i primi 12 articoli della costituzione italiana. Quella parte è il limite fondamentale della politica, la politica fa le leggi sì ma non quello, i rappresentanti che fanno un patto di convivenza, differenze garantite e sono la parte fondativa, leggi fondamentali dei singoli. Essere umano come indisponibile a livello fisico, viene sacralizzato e ha dei diritti dalla nascita, concetto di dignità umana. La dignità si acquisisce oppure è un dato ontologico, quindi è mio e non mi può essere tolta. Nel senso comune è prestazionale, la posso acquisire e la posso perdere. Quando la vita è degna di essere vissuta. Come dalla percezione collettiva. AVISHAI MARGALIT, parla di vita decente. Quando la vita è decente e anche questo è relativo. Può essere acquisita e persa ed è la visione più laica della dignità. Per la tradizione giudaico-cristiana è quella ontologica, ci nasco. Anche in Kant lo troviamo. La tradizione tedesca idem, si fonda su questi pensieri per evitare che si ripetano gli stessi errori. Dignità nel mondo romano, eccellenza di qualcuno, attributo di eccellenza, onore e gloria, che si poteva acquisire e perdere. Ontologica, attributo dell’essere, concetto duro e fisso. Il giusnaturalismo: concetto di corpo, concetto di tortura. Hobbes, Locke, Kant. Locke, il suo pensiero è quello che ha ispirato la dichiarazione americana e idea del possesso del corpo, il corpo mi appartiene, è mio e non dello stato. Così si giustifica l’elemento della tortura. Idea che il corpo torturato dice la verità e quindi è automaticamente colpevole perché pur di evitare di essere torturato sceglie la tortura. Si parla di divieto di tortura quando il corpo porta un valore. BECCARIA, dei delitti e delle pene, valori liberali e inglesi. Diritto di proprietà, è il lavoro che giustifica il diritto di proprietà. Non è mio solo ciò che trovo ma ciò a cui aggiungo un lavoro. Se inseguo un animale, quando lo prendo è mio perché su di lui ci ho trasferito la mia forza. Se essere proprietari vuol dire possedersi, quelli che non sono inclusi in questi diritti, non si possiede e quindi non possiede neanche il suo corpo. Se avere diritti vuol dire poter godere del proprio corpo, chi non ha diritti naturali, non ha il diritto del proprio corpo. Proprietà=possedersi. Il corpo di altri. Fino al 1975, secondo il diritto di famiglia italiano, le donne erano proprietà del marito. Autore GROZIO, scrive ai primi del 600, un testo sul diritto delle genti, diritto internazionale e a lui viene attribuita la secolarizzazione del diritto e considerato artefice della laicizzazione del diritto. Il diritto naturale è legato a principi e diritto positivo, la fonte del diritto naturale, può essere la consuetudine, la divinità, la ragione. Per GROZIO il diritto naturale è un insieme di norme e di principi che l’essere umano scopre attraverso la ragione. Dice che sono quelle norme che si scoprono con la ragione e che sarebbero valide anche se dio non esistesse. (però esiste). Forte principio di laicizzazione e secolarizzazione del diritto.  Alla base dei diritti umani c’è il diritto naturale. L’uomo ha per natura in quanto nato e sono diritti che si hanno per natura e si hanno grazie alla ragione; le individuiamo grazie al fatto di avere principi, tutela con il quale nasce il singolo e la ragione di avere diritti. La ragione, che per molto tempo era prerogativa di pochi, per nascita e prescindono dalla volontà del singolo e dalla volontà del sovrano. Dal 1600 inizia questa tradizione importante. Riguardano un essere umano in particolare ed esistono anche se non esistesse dio. Esiste perché io li riconosco e so che questi diritti esistono, sono i miei e nessuno può privarmene. È come se il singolo se li dona da solo questi diritti, grazie alla sua razionalità. Fondare sè stessi riconoscendosi. Esistono questi principi al di là che esista o meno la divinità. È un atto fondativo e ci si legittimizza. Uguaglianza, libertà, valore del corpo, l’unica cosa che può il sovrano è riconoscerli ma io li ho a priori, e ce li ho perché nato razionale e con ragione. Ragione= persona razionale, colui che si governa da solo, per Platone le città dovevano essere governate dai filosofi, coloro che avevano studiato per distaccarsi dalle passioni. Essere razionali vuol dire mettersi di sopra, guardare dall’alto e in maniera distaccata. Abbiamo il giusnaturalismo Al contrario abbiamo l’istinto, i sentimenti. Greci, barbari, i balbuzienti, coloro che non parlavano il greco, gli schiavi che non avevano reddito e non potevano parlare. Essere umano, essere razionale, se non si è umani non si può essere razionali. 22/03/19 GIUSNATURALISMO natura filosofica dei diritti umani e basi per ricostruzioni storica in termini di storia filosofica: - Diritto naturale e diritto positivo diritto importante, adesso no, non è più considerato un diritto umano. Classe di diritti che può essere modificata, frutto di battaglie del momento, di lotte e sostenute da gruppi. Variabili e giustiziabili. Il terzo genere, i diritti del 21° secolo. Diversi dal diritto internazionale ad esempio e dei diritti di proprietà. DIGNITA’ UMANA Concetto variabile e visioni profondamente diversi e come tutti i concetti meta-giuridici. Nozione di dignità che ha influenzato i diritti umani e le diverse tipologie di nozione di dignità che ci sono e i problemi contemporanei. La difficoltà sarà quella dei significati. Senso comune; non utilizziamo questo termine come attributo del genere umano in quanto tale e mai legata all’essere umano e per i diritti umani. Ma come un attributo che può esserci e non esserci, si può acquisire o perdere. Attribuisce diritti, principi e caratteristiche all’essere umano in quanto tale, in carte e costituzioni. Questa è quindi una sfera nella quale noi non ragioniamo ma è la sfera del “dover essere”, e non come la pensiamo noi abitualmente. CASSESE, testo sui diritti umani e internazionalista aperto ad altre discipline, quei testi che introducono e aprono ad altri argomenti. “voci contro la barbarie”, inizia dicendo che la storia dei diritti umani non è una storia che procede per evoluzione ma ci sono stati tanti momenti di arresto e bui, la storia è il tentativo di affermare la dignità umana e il tentativo di poter affermare che l’essere umano è degno in quanto tale, è portatore di diritto in quanto tale, portatore di rispetto in quanto tale. Guardiamo la parte emersa dei diritti e la parte sommersa. L’affermazione della dignità umana è il riconoscimento che l’essere umano ha, ha un valore in quanto tale, è rivoluzionario. Rompe i confini, tutti ne sono portatori e non bisogna avere “caratteristiche speciali” per goderne. I diritti si affermano quando ci sono date violazioni profonde. Gli stati più mortiferi nel corso dell’umanità sono stati quelli che hanno stabilito che una certa parte dell’umanità non era degna > non era umana. Condizione > antisemitismo > veicolare l’idea che le persone di religione ebraica non erano propriamente umane  Razzismo conto afroamericani  Sessismo e misoginia Pregiudizi che mirano a non porre gli esseri umani sullo stesso piano. Disumanizzazione dell’umano. Ebrei come pidocchio o pezzi. Credenza e superstizione che una parte degli esseri umani non sia umana > donna come oggetto e non essere umano > giustifica la violenza Capire i motivi e le cause, andare dentro i fenomeni. Comprendere le motivazioni culturali alla radice dei fenomeni. Dignità > rompe la tendenza insopprimibile a classificare gli esseri umani. Peso positivo attribuito al singolo contro ogni classificazione gerarchica. Quando la misurazione diventa gerarchia e la gerarchia diventa legge, bisogna stare attenti. Razzismo e pregiudizi propri dagli esseri umano secondo Hannah Arendt. I pregiudizi come forma di precomprensione che ci guarda da vicino. Dobbiamo avere paura quando questi si avvicinano e diventano legge dello stato. Il pregiudizio che circola nella popolazione e diventa legge dello stato > classificazione gerarchica. > posso privare dei diritti una parte dello stato, posso non riconoscere i diritti ad una parte della popolazione. Classificare > gerarchizzare > stabilire chi ha diritti e chi non li ha Estendendo agli esseri umani ciò che si faceva agli animali e ancora prima alle piante. Uno dei primissimi testi sul razzismo, Arthur de Gobineau e studente di Tocqueville, la democrazia in America, viaggio negli stati uniti e prende appunti, stato giovane e prende appunti su tutti, politica associazionismo, razze indiani, neri. Scrive due volumi; non parla della democrazia o meglio a favore della democrazia, come governo dei poveri, però lui vede la tempesta arrivare in Francia e ha paura che ciò romperà le classi. Quando arriva la democrazia è il potere del potersi arricchire, cambiare posizione sociale e vede nella democrazia il principio di “uguaglianza delle condizioni”. Gobineau viaggia moltissimo anche lui e scrive un saggio sull’ineguaglianza delle razze umane e la traduce come differenze e compartimenti stagni e attribuisce caratteristiche con un viaggio. Le razze diventano biologiche e Tocqueville scrive al suo allievo e gli fa notare che il concetto di razza biologico è rovinoso perché così non si può negoziare nessun cambiamento e quindi è la fine del concetto di libertà. FATALISMO, fatalità contro l’idea che nella vita posso essere e diventare differente. Concezione biologista, che ti inchioda, sei così e non puoi essere diverso, è il fatalismo. Scrive le riflessioni dell’hitlerismo e inchiodare gli esseri umani al corpo, non potersi muoversi ed essere inchiodati alla propria nascita. La dignità lavora contro tutto questo, che può diventare discriminazione e legge mortifera. Caso degli ebrei 1) Denazionalizzazione 2) Offerti al mondo 3) Portati a morte GIUSNATURALISMO Concetto ripreso nel secondo dopoguerra. Prima di questo lo troviamo in Jacques MARITAIN, pensatore cristiano del 900 e riprende da Kant, 700 > 18° secolo, a ridosso della rivoluzione francese ma in altro territorio. 1780-1795. FNC fondazione della metafisica dei costumi. È un testo sulla morale e sulla giustizia e parla di imperativi categorici. Kant divide il concetto di dignità in 2 elemento fondamentale, avere una dignità vuol dire 1) non essere strumento o mezzo ma fine in sé 2) non avere un prezzo Dietro a ciò c’è il peso del concetto, essere umano che non è quantificabile, le persone non sono strumento per. 900 e concetto di humanitas, umanità che contraddistingue tutti gli esseri umani ed essere umano che non è strumento ma fine in sé. Avere dignità vuol dire non avere un prezzo, non fungibilità, non poter essere paragonato con il prezzo. Kant distingue gli esseri umani dalle cose Dignità= concetto di umanità da utilizzare contro la reificazione delle persone. Reificazione= ridurre a cosa. Idea di finalità in sé, di umanità continuamente evocato quando nuove istanze giuridiche si presentano.  Opera morale in Kant e legato a umanità, moralità e dignità si saldano, umanità come fine in sé ed ha una concezione importante, condizione e limite alla libertà di azione di ognuno. È il limite fondamentale all’azione. Davanti alla dignità dell’altro io mi devo fermare; la mia libertà arriva fino a dove inizia la dignità dell’altro e una delle declinazioni inserita nelle costituzioni del dopo guerra. Limite della libertà e della azione per Kant la dignità è un’azione limitante della libertà. Mi devo fermare quando rischio di attaccare l’umanità dell’altra persona. Limite garantito dal diritto ma difficile poterlo giustiziare. Dignità è quindi condizione limitativa della libertà. Limite essenziale per Kant; senza limite la libertà è arbitrio, senza limite è assoluto quindi arbitrio. Chi pensa di avere un dominio assoluto è solo un oggetto tra gli altri in quanto non riconosce la dignità e i limiti dell’umanità dell’altro. Nessuno può essere ridotto a forza utilizzabile ma deve trovarsi in lui un fine. Ha un costo tutto ciò a cui posso metterci un qualcosa di equivalente. Insussistenza dei diritti umani inesistitile lì dove le persone sono pezzi e sostituibili Tanato-politiche= dimostrazione della fungibilità di una parte della popolazione e non essere identificata, non avere una dignità. DOPO OLOCAUSTO, olocausto e shoah. il termine giusto è shoah e olocausto non viene più utilizzato perché vuol dire sacrificio. Shoah invece vuol dire sterminio. Si indica la stessa cosa ma l’utilizzo della parola ha un peso differente. Andersen, dopo olocausto, diversi piccoli saggi sulla shoah e scrive un commento su una fiction chiamato olocaust sulla shoah. Criticato appunto perché finzione. Scrive un saggio per rispondere alle critiche mostrate alla fiction. TODOROV scrive che il rischio davanti alle grandi tragedie è 1) non le posso raccontare perché non vissute > racconto come tradimento; 2) non si può raccontare > sacralizzare l’evento. Viene apprezzata perché coglie nel segno, storia di una famiglia, prima di quegli eventi drammatici e la racconta dopo, con un’operazione riparatoria e restituisce un’identità e un corpo a 6miglioni. La fiction (come tutte le forme d’arte), che ruolo possono avere verso i diritti. Lavora individuando il nucleo fondamentale della violazione. Non aumenta il volume della partecipazione, a meno che non trasformo questa cifra in una storia, nella storia di una famiglia o di un singolo. Non posso trasformare disumanizzazione; trasformare la cifra in essere umano. Facendo vedere che questi numeri sono cenere ma dandogli una storia; non mi dice niente a livello personale un numero ma se la personalizziamo e le diamo un corpo la possiamo incarnare e avere empatia con questa. Fa scendere le persone dalla torre, in maniera da poter sentire qualcosa; se sento qualcosa mi mobilito. Empatia e diritti, i diritti devono essere fertilizzati. Se nessuno avesse mai raccontato, queste sono destinate a ripetersi e per questo alcune opere rimangono “classiche” e diventano argomento di discussione e riflessione. Il compito del film è portare al centro la dignità, i numeri sono numeri e dentro non hanno nulla, non hanno un volto, senza immaginazione non li capisco.  Dietro le cifre ci sono persone  Si deve ritrasformare la cifra in essere umano Comparare gli eventi per prendere un insegnamento e per non rifare gli stessi errori > TODOROV Valore della dignità nel dopo-guerra e punto di riferimento nelle costituzioni dopo-guerra. Kelsen, la dignità diventa la norma fondamentale degli ordinamenti che vogliono ricostruire lo stato di diritto, la dignità è il limite fondamentale del pervertimento giuridico. Lo stato non può tutto, lo stato non può toccare la dignità delle persone. Gli stati totalitari sono stati bio-politici che possono entrare in ogni aspetto della vita delle persone. Come ricostruire uno stato di diritto?? limite nel concetto di dignità, un limite invalicabile. L’uso della dignità come humanitas diventa limite come possibili pervertimenti dello stato e della politica. Dignità ontologica vs dignità prestazionale Dignità ontologica come visione moderna e alla quale Kant ha dato un grande impulso, elemento che caratterizza l’uomo e non si può smarrire. Hoffman vuol rendere conto a due formule, la dignità per nascita è solo un’idea accademica, con il senso comune è un qualcosa che posso avere o perdere. Tradizione Omerica, essere umano mortale e finito, la dignità è intesa oggetto di conquista e non è ontologica, attributo, gloria, onore, incarnato dagli eroi, la dignità se la conquistano in termini di gloria, è l’eccellenza, spicco. Se la merita, è degno per qualcosa che ha fatto. Dignità legata alla caducità umana, può essere conquistata o può essere smarrita e si modifica nel tempo con l’influenza della dottrina cristiana. La dottrina cristiana interiorizza. Polis= libertà come partecipazione politica. Libertà e volontà, sono libero nel senso che posso fare ciò che voglio. La cittadella della volontà (Arendt), introspezione, Nel mondo antico, la libertà è fuori, sono libero se partecipo, associato ad essere un uomo politico. Subisce nel tempo un processo di introspezione. L’eroe greco, onore e dignità riconosciuta dagli altri, è il mondo esterno che mi riconosce dei meriti, diverso è pensare se è una cosa ontologica, che possiedo perché sono nato e non perché sono gli altri che me la riconoscono. Però questo è un concetto accademico e non reale. Introiettata, non divento degno per azioni ma la dignità diventa un possesso come i diritti naturali. Dimensione assoluta legata all’ontologia e alla nascita. Dimensione creazionale della dignità che viene dal mondo cristiano e questa non è storica, è assoluta e indipendente dai meriti, è naturale. Legata al fatto di partecipare all’immagine del creatore. Sviluppata nel pensiero kantiano e condiziona il pensiero occidentale fino ad oggi e alle odierne costituzioni, che fanno salve queste condizioni. Pensiero politico e forme istituzionali, soprattutto per i diritti umani e sono fortemente ispirati dai testi Natura e politica Aristotele e Platone perché Socrate non ha scritto. Aristotele ha influenzato il pensiero politico e gli scrittori che precedono Hobbes nel pensiero politico, è Machiavelli, chiamato autore cerniera tra due mondi, medievale e moderno. Lui scrive nel 500. La storia moderna fa iniziare il racconto con la scoperta dell’America, mentre nella storia filosofica abbiamo Hobbes e Machiavelli. Quando c’è un cambiamento? Quando c’è un mutamento tra antropologia e politica, cioè il diritto. Quando cambia il rapporto tra essere umano e politica. Nuovo cambio di paradigma, e siamo in una lunga transizione che dice che i concetti sono cambiati. Natura e politica, Hobbes e Machiavelli hanno una visione dell’uomo conflittuale, affresco della visione umana conflittuale, affatto positivo. I grandi filosofi sono antropologi. Kant ha insegnato 30 anni antropologia perché lo studio del funzionamento degli esseri umani è indispensabile per lo studio del diritto, della giustizia. Interrogarsi come starebbero gli esseri umani in assenza di regole riconosciute; e noi lo chiamiamo stato di natura. Come stiamo quando non ci sono regole riconosciute. Il pensiero antico con Aristotele e etica nicomache della politica, pensa che gli esseri umani siano zoonpoliticoon = animale politico o sociale. Tra uomo politico e homo omini lupus c’è un abisso. Hobbes va a studiare i sentimenti, l’invidia, l’egoismo. Oggi l’egoismo è sostituito dal vigore; non voglio che gli altri raggiungono un certo livello, sebbene io non ne traggo nessun vantaggio. Moltitudine de-socializzata. Aristotele e idea della natura politica. Gli esseri umani sono per natura politica. Questo influenza il pensiero politico fino all’alto medioevo, dove compaiono Agostino e Tommaso (san), per loro il male è assenza di bene. Machiavelli rimpiange il mondo antico ma proiettato nel moderno, moderno come sfiducia negli esseri umani. Il passaggio tra queste due è segnato da Lutero e dalla scomparsa della fiducia in dio. Non c’è separatezza, individualismo nella modernità. Subisce una trasformazione con Lutero e l’allontanamento dall’uomo da Dio. Communita = natura + politica = positivo // Aristotele e aristotelismo politico e influenza il pensiero cristiano. Politica come sviluppo della natura umana. Politica come politica di sviluppo. La politica deve armonizzare e non trasformare, deve armonizzare. = politica di sviluppo // idem, passaggio tra comunità e individuo. Senza individuo, il concetto di diritto naturale, dell’uomo non ha senso. Se ho sfiducia negli esseri umani, avrò una visione doppia nella politica; il Leviatano ha in mano il pastorale e la spada. Gli esseri umani sono dentro il Leviatano perché li ha inglobati. Il sovrano è il popolo. Hobbes = natura, politica = forza = politica disciplinante La descrizione che precede è quella antropologica. Kant parte dall’idea che gli esseri umani sono insocievoli e il diritto deve correggere “il legno storto”. La genesi dei diritti umani avviene in questo ambito. GROZIO e secolarizzazione del diritto. la ragione accomuna i giusnaturalisti e la scoperta di essere proprietari di diritti avviene attraverso la ragione ed è la ragione che mi permette di essere consapevole di avere dei diritti. Il padre dei diritti naturali è Locke e ha ispirato la dichiarazione americana e francese. Fine del 1600; i due trattati sul governo. Razionalismo, ragione al centro dei contrattualisti; ognuno parte dall’idea dello stato di natura e come starebbero gli esseri umani senza regole. Nessuno parte da un’antropologia positiva; negativa in Hobbes, meno negativa in Locke. Perché uscire dallo stato di natura? Qual è ordine politico che più mi garantisce alcuni diritti. Contratto come esperimento, non è niente di naturale, esperimenti della ragione che non hanno un legame storico. Come stabilire regole giuste, per Kant non dovremmo essere ciò che siamo, stabilire la giustizia vuol dire provare a staccarsi da ciò che si è materialmente, visione presente nei neo-contrattualisti e contrattualisti del passato. Il loro punto di partenza è LO STATO DI NATURA come assenza di regole condivise e idea che gli uomini sono UGUALMENTE DOTATI DI DIRITTI NATURALI. Questi stanno alla base, alla radice di ciò che saranno i diritti umani ma non sono diritti umani. Questi sono individuali / sono elle prerogative, aspettative, istanze / qualcosa che si possiede per natura, dalla nascita / esperimento della ragione, una finzione Massimo pericolo se tutti sono dotati di diritti naturali perché per Hobbes il diritto naturale è il diritto a tutto. Qui non c’è limite perché sono nello stato di natura. Jus significa appunto libertà e possibilità per Hobbes, non c’è un giudice, non c’è un potere terzo, se posso fare tutto posso anche uccidere e posso essere ucciso. Quindi per paura, è la molla, non conviene essere nello stato di natura perché sono perennemente insicuro e mi conviene rinunciare a tutti i diritti naturali, è il grado 0 dei diritti. La condizione è rinunciare a tutti i diritti, depravazione di tutti i diritti. Hobbes dà una descrizione morale senza dirlo, utilizza una prescrizione, un dover essere, devo abbandonare lo stato di natura, è un’auto-limitazione. Mi obbligo perché la guerra è un male e perché la cosa importante è la sicurezza. Grado zero dei diritti naturali, si ci sono ma non possono essere goduti. Distinzione tra diritti naturali e legge naturale; nel Leviatano, diviso in 4 parti, terminata la parte antropologica inizia quella politica, nel quale definisce il termine di persona, definita come maschera. Nella sfera giuridica o politica ho bisogno della maschera, questa è una protezione. L’uomo ha bisogno di una protezione, a differenza dell’uomo sacher che è nudo. Hobbes fa distinzione tra persona naturale e persona artificiale, con una maschera. Lo stato è un artificio, tutto è un artificio = è la rappresentanza moderna. La deprivazione dei diritti viene chiamato processo di autorizzazione, do la mia autorità ad un altro che fa le cose al posto mio. Rappresentare, rendere presente l’assenza. Anche questo è un concetto moderno e inizia con Hobbes. La rappresentanza era nel mondo medievale, comunità gruppo, natura politica, cetuale. Abbiamo il portavoce, il popolo è il leviatano, che impersona, come il portavoce che mi impersona. Sostituisce l’assente e lo rende presente. Il diritto nasce giusto perché autorizzato, autorità= legittimità.

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filosofia dei diritti umani

Corso: Fondamenti filosofici dei diritti umani

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Filosofia dei diritti umani
Archeologia dei diritti umani / Glossario e classificazione dei diritti / L'idea di dignità umana: matrice
ontologica e prestazionale / Giusnaturalismo/ Critica al diritto naturale / La proprietà del corpo/ Radice
emozionale dei diritti: empatia e autonomia / Abolizione della tortura / Le dichiarazioni tardo
settecentesche / Burke, Paine, Wollstonecraft: un dibattito intertestuale / Diritti naturali-diritti positivi / La
questione dei diritti delle donne / Pacifismo e diritto / Bauer e Marx: le critiche ottocentesche / Diritti
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relazione? / La dichiarazione del 1948: matrici filosofiche / Cartografia delle ingiustizie come metodologia
(MacKinnon): discriminazione e violenza contro le donne / La violenza genocidaria nel Novecento: una
ricostruzione / Sovranità e diritti umani nell'epoca contemporanea: il paradigma umanitario
Esame: scritto (programma generale del corso) due domande aperte + orale
Due parti: storia della filosofia dei diritti umani +
Diritti umani, espressione del 900 e se parliamo della storia dei diritti, troviamo l’espressione diritti
naturali”.
Bobbio, “l’età dei diritti”. Quando li diamo per scontati dimentichiamo che sono tutto tranne che naturali.
Frutto di circostanze storiche, battaglie e concessioni; cambiamento.
48 dichiarazione universale dei diritti umani che ha portato all’adozione di costituzioni rigide.
Esistenza umana: vita biologica, quindi il fatto di nascere e un’esistenza significativa, che corrispondere
all’esistenza e di essere individui che hanno una serie di prerogative, avere diritti, poter agire e muoversi. Si
tratta sempre di vivere con gli altri e di intessere relazioni. Una vita che non è la vita meramente biologica.
Diritti naturali, diritti umani e non diritti dell’uomo perché in questo caso si tratta di un approccio di genere.
Interrogarsi sulle forme di esclusione e quindi non si può prescindere da questo approccio.
I diritti degli altri, diritti dell’alterità. Ad esempio se si parla di diritti dell’uomo si vanno automaticamente ad
escludere le donne ed i diritti a loro connessi.
Diritti umani e vedere anche quando ci sono “battute d’arresto” o regressioni. Un momento di grande
sviluppo è stato il 700, con gli illuministi, sono i contesti politici che fanno sviluppare i diritti. Kant e
cosmopolitismo: cittadino del mondo. Cè l’idea che siamo cittadini del mondo ed è qui che arriva il tema
dei diritti umani. Cosmopolitismo mentale per gli illuministi ed è qui che si aggancia il tema dei diritti, questi
diritti mi appartengono come essere umano e quindi me li porto dietro e stanno sempre con me perché
sono cittadino del mondo. coinquilini del pianeta”. Però per Kant le donne non sono propriamente esseri
umani per Kant, allo stesso tempo in Francia ci sono donne che scrivono sul tema dei diritti delle donne
Olympe De Gouge e May Wollestoncraft.
Lapproccio verso i diritti umani è un approccio liberale e molto connotato, si parla di una tradizione
giudaico-cristiana liberale, anche giuridica. Oggi ci sono altri approcci ma questo è quello prevalente ed è
quello che si specchia maggiormente con la dichiarazione del 1948 ma anche quella del 700.
Dal 48 in poi, questa dichiarazione è aspramente criticata per metterli in discussione e riarticolarli. Perché
sono pensati in ottica individuale, quindi molto occidentale e la questione più dibattuta è quella asiatica
perché non si ritrovano in questa dichiarazione.
Approccio critico dei diritti: fare una contro-storia; luce ed ombra dei diritti.
Diritto umano: diritto soggettivo.

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