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Riassunti - appunti presi a lezione secondo modulo economia aziendale 2020-2021

appunti presi a lezione secondo modulo economia aziendale 2020-2021
Corso

Economia Aziendale (500124)

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Anno accademico: 2020/2021
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Università Cattolica del Sacro Cuore

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ECONOMIA AZIENDALEsecondo

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CAP. 1 ECONOMIA AZIENDALE, RAGIONERIA E AZIENDE

1 Economia aziendale

L’economia aziendale è la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende. Caratteristiche di questa definizione:

 scienza  aziende

L’economia aziendale è la scienza che osserva il comportamento economico dell’uomo nella sua manifestazione organizzata in aziende e il comportamento economico nelle aziende e tra le aziende, al fine di costruire modelli di conoscenza utili per spiegarne, prevederne e controllarne i processi. Il fine dell’economia aziendale è di costruire modelli per la gestione aziendale.

L’economia aziendale si struttura in tre discipline coordinate e interrelate:

  1. L’organizzazione  è la disciplina che si occupa del processo attraverso il quale le persone e i mezzi materiali e immateriali dell’azienda che pongono in essere l’attività di produzione. Tra le attività più importanti decise in quest’ambito: o la forma giuridica; o la dimensione aziendale; o l’individuazione delle diverse funzioni aziendali; o l’organizzazione della produzione e della vendita; o l’eventuale forma di gruppo aziendale; o le diverse localizzazioni ed eventuali delocalizzazioni;
  2. La gestione (o tecnica amministrativa)  è la disciplina che si occupa di analizzare e valutare la convenienza dell’insieme coordinato delle operazioni economiche compiute per il raggiungimento. La ragioneria può essere vista sotto due aspetti: o nell’aspetto soggettivo essa consiste nell’attività svolta dagli organi aziendali al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali, che si concretizzano in una serie di decisioni da prendere e di controlli da effettuare o nell’aspetto oggettivo essa consiste in una serie di operazioni (o fatti) che formano un sistema unitario e continuo (ad. es per realizzare l’obiettivo profitto l’azienda acquista materie prime, servizi, energia elettrica, e utilizza impianti e macchinari per produrre prodotti da collocare sul mercato.
  3. La rilevazione (ragioneria)  è la disciplina che studia i sistemi di rilevazione e registrazione in contabilità delle operazioni di gestione d’impresa allo scopo di fornire informazioni utili per il controllo e le decisioni. Partendo dalle operazioni aziendali, la ragioneria tramuta in cifre la dinamica aziendale per interpretare l’andamento finanziario, economico e patrimoniale. Analizzando nel dettaglio le transazioni dell’azienda con i terzi è pertanto possibile delineare i principali aspetti e predisporre documenti utili per la gestione.

1 Aziende

Definizioni di azienda:

  1. L’istituto è l’organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone, beni ed operazioni.
  2. L’azienda sopravvive oltre la vita fisica delle persone e dei beni.
  3. L’azienda è strumento per il soddisfacimento dei soggetti esterni che acquisiscono i beni e servizi da essa prodotti.
  4. Gli elementi che compongono l’azienda sono unitariamente destinati al raggiungimento di specifiche finalità

Il sistema azienda

Il sistema azienda è pertanto caratterizzato da due aspetti importanti.

1- È sistema aperto rispetto all’ambiente esterno in quanto attua continui processi di scambio, acquisendo fattori di produzione (INPUT) e vendendo le produzioni (OUTPUT).

2- Assume dall’ambiente in cui è inserito ed opera una serie di informazioni che occorrono per programmare le decisioni aziendali da tradurre in operazioni. In quest’ambito i risultati sono controllati periodicamente al fine di individuare eventuali scostamenti da correggere.

Stakeholder e l’azienda

La rilevazione dei risultati

Le transazioni tra l’azienda e i terzi producono conseguenze economico-finanziarie che influiscono sui risultati della gestione. Gli strumenti per la rilevazione dei risoltati sono:

la contabilità analitico-gestionale : è facoltativa e permette di determinate il budget d’esercizio. Rileva i fenomeni interni all’azienda e permette di approfondire alcune variabili per un corretto processo decisionale (es. andamento economico-finanziario di una linea di prodotto o di un singolo prodotto). E’ importa

 la contabilità generale (coge) : è obbligatoria e il bilancio è il documento di sintesi. La contabilità generale è

strumento indispensabile per rilevare in termini monetari ed economici le transazioni con l’ambiente esterno (ad es. acquisti di materie, vendite di beni/servizi). Gli obiettivi sono: o rilevare i fatti di gestione o determinare i risultati che da essa derivano o interpretare i fatti amministrativi e i risultati

Rilevare fatti di gestione

 Input di fattori  trasformazione produttiva  output di produzioni  uscita di cassa  disponibilità monetaria  entrata di cassa Tipiche operazioni economiche delle imprese industriali e commerciali che devono trovare rappresentazione all’interno del sistema contabile d’azienda sono le operazioni di acquisto di beni e servizi (ad es. beni da utilizzare durante il processo produttivo, beni di uso durevole, servizi industriali, servizi commerciali e servizi amministrativi).

es. acquisto da fornitore

  1. sorge un costo per l’acquisto delle materie prime dal fornitore
  2. sorge un debito vs fornitore (e il credito iva vs stato per l’imposta sul valore aggiunto va versato al fornitore). Quando si verifica il pagamento sarà rilevata l’uscita di cassa/banca.

es. vendita a cliente

STATO

AZIENDA

MANAGEMENT

DIPENDENTI

ALTRI FINANZIATORI

BANCHE

CLIENTI

SOCI FORNITORI

  1. L’equilibrio istituzionale  si verifica una condizione di equilibrio istituzionale quando tutti i membri di un’azienda condividono valori, obiettivi, strutture, modalità di governo, logiche organizzative e ricevono ricompense e benefici giudicati equi. L’equilibrio istituzionale è raggiunto quando gli attuali e i potenziali membri del soggetto d’istituto sono motivati a far parte dell’azienda.
  2. L’equilibrio economico  L’equilibrio istituzionale dipende dal conseguimento di uno stato di equilibrio economico (o economicità). L’economicità è espressa dal grado di raggiungimento dei fini. L’equilibrio economico si realizza con la produzione di remunerazioni monetarie e di altre specie in particolare per i prestatori di lavoro e per i conferenti di capitale di rischio. Per sopravvivere l’impresa deve perseguire simultaneamente due condizioni di equilibrio economico:  L’equilibrio reddituale  L’equilibrio monetario

Equilibrio reddituale

L’equilibrio reddituale attiene alla realizzazione del reddito, ovvero alla sistematica realizzazione di flussi di ricavi superiori ai flussi di costi.

Somma dei ricavi > somma costi

L’equilibrio reddituale deve essere qualificato da:

 efficienza di svolgimento dei processi produttivi  innovazione dei prodotti/processi  flessibilità della struttura aziendale  congruità dei prezzi-costo sostenuti e dei prezzi-ricavo conseguiti  congruità delle remunerazioni del lavoro  congruità delle remunerazioni dei conferenti capitale di rischio

L’equilibrio reddituale deve essere perseguito secondo:

  1. Una prospettiva temporale in grado di assicurare l’equilibrio reddituale sia nel breve che nel medio-lungo periodo.
  2. Una prospettiva di gruppo (valutazione individuale vs. di gruppo dell’equilibrio reddituale).

Equilibrio monetario

L’equilibrio monetario attiene al rapporto tra flussi di moneta in entrata e in uscita, e alla capacità dell’impresa di far fronte agli impegni di pagamento in modo tempestivo. Raramente, tuttavia la dinamica di incasso e di pagamento permette di realizzare un equilibrio monetario nel breve periodo.

2 I processi produttivi

Le operazioni di gestione possono essere classificate secondo criteri di omogeneità in processi produttivi. L’impresa svolge continuamente processi produttivi:

 acquisizione dei fattoi  conservazione  trasformazioni  cessione delle produzioni  trasporti

I processi produttivi si ripetono continuamente durante la “vita” aziendale, si formano così i cicli di processi. Questi cicli vanno a caratterizzare la gestione aziendale che sono classificabili in:

  1. ciclo produttivo  riguarda la ripetizione dello schema logico formato dall’acquisto-trasformazione-vendita e dal regolamento di tali operazioni

  2. ciclo economico  riguardo il crearsi dei componenti positivi e negativi di reddito, cioè costi e ricavi.

  3. ciclo monetario  individua il ripetersi del tempo di uscite monetarie connesse all’acquisizione dei fattori e di entrate connesse alla realizzazione dei ricavi

  4. ciclo finanziario

CAP. 3 LE AREE DELLA GESTIONE

3 combinazioni economiche

Le operazioni che le imprese continuamente pongono in atto, e sono connesse da relazioni sistemiche, si definiscono combinazioni economiche. Le combinazioni economiche si distinguono in:

  1. combinazioni di produzione: il soggetto che le mette in atto è un’impresa. Processi svolti per ottenere beni dotati di valoreproduzione di ricchezza
  2. combinazioni di consumo: il soggetto che vengono messe in atto dai consumatori. Sono processi svolti per impiegare beni dotati di valoresoddisfare beni e aspirazioni

Le combinazioni economiche si possono anche classificare in base a coordinazioni economiche parziali. Le coordinazioni economiche parziali sono sotto articolazioni delle combinazioni economiche di produzione e di consumo.

Normalmente in tutte le aziende si possono riscontrare le seguenti coordinazioni economiche parziali (funzioni):

GestioneOrganizzazione  le operazioni di organizzazione riguardano la struttura organizzativa dell’azienda, i compiti e le mansioni di tutti gli attori che vi operano, i sistemi e le modalità di remunerazione degli stessi.  Rivelazione  serve per determinare il reddito, il capitale e il flusso di cassa dell’azienda. Serve anche agli stakeholder se l’azienda è meritevole di rimanere nel mercato. Attraverso la rilevazione contabile si sta facendo un’analisi della rappresentazione dell’azienda

3 gestione aziendale

L’analisi della gestione per fini di rilevazione è volta a classificare le operazioni di gestione. Le principali classificazioni delle operazioni di gestione sono rappresentate dalle seguenti:

PROFILI  ECONOMICO  MONETARIO  FINANZIARIO  PATRIMONIALE

Macro-aree:

 area caratteristica  riguardante l’attività che caratterizza la funzione tecnico-economica dell’azienda  area accessoria o patrimoniale  relativa agli impieghi di risorse monetarie che eccedono il fabbisogno fisiologico della gestione caratteristica (beni di tipo durevole).  area finanziaria  afferente la copertura del fabbisogno finanziario per lo svolgimento dell’attività d’azienda (vado ad acquistare moneta).  area tributaria  che riguarda la liquidazione e il pagamento delle imposte dirette

MACRO-AREE

CARATTERISTICA

ACCESSORIA

FINANIZARIA

TRIBUTARIA

ISTITUZIONALE

FUNZIONI

 PRODUZIONE

 COMMERCIALE

 R&D

 AMMINISTRAZIONE E FINANZA

 ...

 materie prime, sussidiarie, di consumo  semilavorati  merci  energie e servizi

L’acquisto dei fattori produttivi avviene tramite uno scambio, normalmente a titolo oneroso, valorizzato dal costo di acquisto.

L’imposta sul valore aggiunto

Gli acquisti di fattori produttivi sono soggetti all’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). I presupposti di applicazione dell’iva:

 Presupposto Oggettivo : cessione di beni o servizi;  Presupposto Soggettivo : Almeno uno dei soggetti dello scambio deve essere un’impresa o un professionista;  Presupposto Territoriale : gli scambi devono avvenire sul territorio dello Stato.

Modalità di funzionamento: il soggetto che cede i beni/servizi addebita l’IVA al soggetto cessionario. L’IVA deve poi essere versata dal venditore all’Erario. Costo d’acquisto= base imponibile + Iva

Aliquote: l’aliquota ordinaria è il 22% (alcuni beni/servizi sono soggetti ad aliquote differenti)

Formalità: le imprese (professionisti) devono emettere fattura

Liquidazione dell’imposta: il versamento dell’IVA all’Erario avviene mensilmente/trimestralmente

Operazioni non imponibili ed esenti da IVA:

  1. Operazioni non imponibili : sono operazioni non assoggettate all’IVA per effetto di una particolare legge;

  2. Operazioni esenti : Operazioni che presentano requisiti di applicabilità, ma non sono gravate da IVA per motivazioni di carattere economico-sociale (operazioni di credito, prestazioni mediche, didattiche, ...)

Operazioni con IVA indetraibile: sono operazioni in cui non è ammessa detrazione dell’imposta pagata al momento dell’acquisto da quella dovuta in sede di vendita (aeromobili, autovetture e imbarcazioni di lusso, spese alberghiere, spese di rappresentanza, ...)

Operazioni fuori campo IVA (escluse): Sono operazioni in cui non sussiste uno dei requisiti di applicabilità (tipicamente l’oggetto; valori bollati, diritti d’autore, prestazioni di lavoro subordinato, ...)

Il regolamento degli acquisti

L’acquisto dei fattori produttivi fa sorgere un debito di regolamento (sostituto della moneta) nei confronti dei fornitori. I momenti che caratterizzano l’operazione di regolamento degli acquisti sono:

  1. liquidazione  si accerta con esattezza l’importo dovuto al fornitore
  2. pagamento  si conclude il regolamento dello scambio

L’importo definito in sede di liquidazione può differire da quello effettivamente pagato per effetto di tre situazioni:

resi su acquisti Restituzione di fattori acquistati (errori nella consegna, difetti, ...) che comporta: o riduzione del costo di acquisto (e dell’IVA) o riduzione del debito di regolamento  abbuoni Riduzione nel prezzo-costo concessa dal fornitore per difformità nei livelli quali-quantitativi dei fattori. Si emette una nota di variazione.  sconti  Riduzione del prezzo-costo concessa per il verificarsi di determinate condizioni, ad esempio pagamento in contanti

Il regolamento immediato o differito

Il regolamento degli acquisti può avvenire secondo tempistiche diverse:

  1. regolamento anticipato
  2. regolamento immediato
  3. regolamento differito

Modalità di pagamento:

Il regolamento degli acquisti può avvenire impiegando diverse modalità (mezzi) di pagamento:

  1. regolamento in contanti
  2. regolamento a mezzo cambiali
  3. regolamento a mezzo banca

3.3 dei fattori a lento ciclo di utilizzo

L’approvvigionamento dei fattori a lento ciclo di utilizzo (fecondità ripetuta) attiene a beni e servizi destinati a essere impiegati in più di un ciclo produttivo. Sono i beni che permangono nell’azienda per più processi produttivi. In funzione della loro natura, i fattori a lento ciclo di utilizzo si classificano in:

immobilizzazioni materiali  Le immobilizzazioni materiali sono beni materiali (requisito di fisicità) caratterizzanti la struttura operativa dell’azienda e impiegati nella produzione, commercializzazione, attività amministrative e attività non caratteristiche. Le immobilizzazioni materiali si distinguono in: o beni immobili (terreni, fabbricati) o beni mobili (impianti macchinari, attrezzature ecc...)  immobilizzazioni immateriali  Le immobilizzazioni immateriali sono beni o oneri pluriennali privi di fisicità ma individuabili, autonomamente valutabili e dotati di rilevanza giuridica. o Beni immateriali: brevetti, marchi, concessioni, diritti di uso delle opere dell’ingegno, licenze, ... o Oneri pluriennali : costi (non connessi ad uno specifico bene/servizio) che erogano la loro utilità in un arco di tempo pluriennale (costi di ricerca e sviluppo, costi di impianto e ampliamento)  immobilizzazioni finanziarie  Le immobilizzazioni finanziarie sono espressione di investimenti non temporanei a carattere finanziario o crediti finanziari di durata pluriennale. Le immobilizzazioni finanziarie non sono strumentali alla gestione caratteristica.

Le modalità di acquisizione delle immobilizzazioni

Le modalità di acquisizione delle immobilizzazioni (materiali, immateriali, finanziarie) non sono sempre espressione di modalità di scambio, infatti, è possibile acquisire le immobilizzazioni tramite:

acquisto da terse economie  prevede una compravendita con il fornitore dell’immobilizzazione  produzione interna  consiste nella realizzazione da parte dell’impresa di fattori a lento ciclo di utilizzo, secondo un processo produttivo parallelo a quello caratteristico. L’azienda sostiene costi per la realizzazione di un bene che rientra nel suo processo produttivo.  acquisizione in leasing (o affitto )  L’acquisizione tramite leasing di immobilizzazioni prevede che l’impresa non ottenga la proprietà del bene, ma solo la disponibilità del bene. La società di leasing concede l’uso del bene all’azienda. Si hanno due tipologie di leasing: o leasing finanziario  Società di leasing acquista il bene e lo cede in locazione all’azienda contro pagamento di un canone di leasing. Al termine: possibilità di riscatto. o leasing operativo Il bene è concesso in locazione direttamente da chi lo produce. Non c’è possibilità di riscatto.

3.3’approvvigionamento del fattore lavoro

Il lavoro è un fattore di produzione attivo. L’approvvigionamento del fattore lavoro avviene mediante rapporti di lavoro di natura diversa:

 Lavoro subordinato Svolto sotto la guida di un soggetto (imprenditore o manager). Le componenti di costo contenuti nella retribuzione sono: o la retribuzione diretta e indiretta o contributi previdenziali e assicurativi

Talvolta le operazioni afferenti la sub-area dei finanziamenti concessi a titolo di capitale di rischio rappresentano operazioni strumentali al core business. Si possono sviluppare relazioni di collegamento e di controllo. 3 operazioni dell’area finanziaria Le operazioni dell’area finanziaria riguardano le operazioni di reperimento dei mezzi monetari necessari per sostenere le operazioni di gestione. L’area finanziaria attiene esclusivamente alle operazioni inerenti capitale di prestito:

  1. previsione e analisi del fabbisogno
  2. Scelta del miglior rapporto D/E
  3. negoziazione del capitale di prestito
  4. gestione dei contratti di prestito

Soggetti che partecipano alle operazioni finanziarie:

 banche  istituti di credito  altri finanziatori  famiglie  altre imprese  soci

Modalità:

 mutuo  apertura di credito  emissione di obbligazioni  sconto di effetti  anticipi su fatture e ricevute bancarie

3 operazioni dell’area tributaria

Le operazioni dell’area tributaria riguardano le operazioni di accertamento, liquidazione e versamento delle imposte dirette. Le principali imposte dirette riguardano:

 imposta sul reddito delle società (IRES)  imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF)  imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)

3 operazione dell’area istituzionale

Le operazioni dell’area istituzionale riguardano le operazioni legate alle motivazioni istituzionali per cui è stata costituita e opera l’impresa (interessi istituzionali degli stakeholders). Le principali operazioni dell’area istituzionale riguardano:

  1. Costituzione della società o con conferimento di denaro da parte dei soci o con conferimento di beni e servizi da parte dei soci
  2. Aumento o riduzione del capitale sociale
  3. Recesso del socio
  4. Distribuzione del risultato
  5. Copertura delle perdite

CAP. 4 LO SCAMBIO MONETARIO E I VALORI SCATURENTI DA ESSO

4 scambio monetario

Le operazioni connesse alla gestione economica esterna sono individuabili da un comune denominatore: lo scambio (o negoziazione). Lo scambio che l’azienda pone in essere con terze economie riguarda generalmente relazioni interaziendali:

 prestazioni di lavoro da parte di soggetti privati o persone;  flussi di remunerazioni connessi alle prestazioni lavorative;  rapporti di capitale;  flussi di remunerazioni connessi agli apporti di capitale;  cessioni di beni privati; - flussi monetari corrispondenti alle cessioni di beni privati;  flussi di capitale di prestito; - rimborsi e remunerazioni di capitale di prestito;  trasferimento di rischi verso le imprese di assicurazione;  flussi di pagamento per il trasferimento dei rischi;  pagamento d’imposte.

In relazione ai soggetti che partecipano allo scambio si distinguono:

scambi con terze economie Scambi posti in essere con soggetti giuridicamente ed economicamente indipendenti  scambi intragruppo Scambi posti in essere con soggetti giuridicamente indipendenti ma appartenenti allo stesso gruppo aziendale

I ruoli della moneta

Nello scambio monetario la moneta assolve due fondamentali ruoli:

  1. strumento di regolamento degli scambi
  2. unità di misura del valore

Le fasi dello scambio

Lo scambio è caratterizzato da un insieme eterogeneo di azioni che possono essere classificate in tre aree (o fasi) dello scambio:

  1. fase della trattativa ( dibattito tra le parti)
  2. fase della conclusione dello scambio (accordo/contratto)
  3. fase dell’esecuzione dello scambio (consegna merci, emissione documenti, pagamento, scadenza garanzia)

4’oggetto dello scambio

L’oggetto dello scambio è definito da qualsiasi elemento che può essere suscettibile di valutazione economica. Sono oggetto di scambio:

 beni materiali  beni immateriali (servizi)  lavoro  moneta

4 valori derivanti dallo scambio

Per definire i valori generati dallo scambio è necessario distinguere tra:

  1. Scambi aventi per oggetto un bene (operazioni di compravendita)
  2. Scambi aventi per oggetto moneta (operazioni di finanziamento)

Quando l’oggetto di scambio è rappresentato dalla moneta, l’azienda che ottiene il finanziamento riceverà moneta e in contropartita avrà un debito di finanziamento nei confronti del finanziatore.

I valori che scaturiscono dallo scambio monetario possono essere distinti in due fondamentali categorie:

 valori numerari (anche denominati finanziari) i valori numerari sono direttamente connessi alla controprestazione monetaria. Sono direttamente connessi alla controprestazione monetaria, descrivono movimenti di denaro e di risorse finanziarie.

o derivano dalla scissione di valori comuni a più periodi amministrativi o Sono espressione delle ipotesi assunte nei piani e programmi di gestione

4 momento di formazione e rilevazione dei valori

Il momento di formazione dei valori attiene alla concreta realizzazione degli scambi da cui i valori si originano.

Il momento di rilevazione dei valori attiene all’esigenza conoscitiva dei fatti che interessano la gestione aziendale ed è riconducibile al processo di rilevazione quantitativa d’azienda.

4 finanziari e valori economici

Un approccio alternativo alla classificazione dei valori rispetto a quella sin qui analizzata (numerari vs economici) distingue i valori in:

 economici  Valori finalizzati alla determinazione del reddito (costi, ricavi, variazioni di capitale proprio)  finanziari  Valori inerenti alla moneta, debiti e crediti (di regolamento e di finanziamento)

CAP. 5 REDDITO E CAPITALE

5 e capitale

I processi di rilevazione sono finalizzati alla determinazione del reddito e del capitale. Il reddito e il capitale sono espressioni di valutazioni soggettive.

Reddito  Rappresenta la ricchezza prodotto dall’azienda per effetto della gestione in un determinato periodo

Capitale  rappresenta la ricchezza dell’azienda in un determinato istante, normalmente misurata all’inizio e alla fine del periodo considerato.

Reddito (t) = Capitale (T finale) – Capitale (t iniziale)

5 capitale

Il capitale è un insieme di beni qualitativamente e quantitativamente individuati, dotati di valore, sui quali gravano vincoli di varia natura. L’analisi del capitale di un'azienda si può condurre in senso qualitativo o quantitativo:

 aspetto qualitativo  s’indagano le caratteristiche degli elementi che compongono la ricchezza aziendale  aspetto quantitativo  si attribuisce a questi elementi un valore, ovvero si formula un giudizio su di essi

5’aspetto qualitativo

Sotto l’aspetto qualitativo, il capitale è un complesso coordinato di risorse (positive negative) di produzioni pertinenti all’azienda in un certo istante. Le risorse positive si denominano attività e sono tutti i mezzi utilizzabili dall'azienda per lo svolgimento della propria funzione. Le passività invece spesso assumono la forma di obbligazioni verso terzi. Per comprendere se un’attività o una passività si possa attribuire al capitale di un’azienda si possono utilizzare vari criteri.

disponibilità  un’attività deve essere disponibile, ovvero utilizzabile e/o controllabile dal soggetto azienda, la disponibilità può essere: o di diritto : quando la disponibilità deriva da una fattispecie giuridicamente tutelata (un contratto, un diritto reale, ec...); spesso la disponibilità di diritto si associa alla proprietà del bene o di fatto : quando, indipendentemente dal rapporto giuridico sottostante l’attività è comunque controllabile dall’azienda, anche senza averne la proprietà  pertinenza  In dottrina si è così sviluppato il concetto di pertinenza per indicare se un’attività o passività possa essere attribuita all’azienda o meno, lasciando alle valutazioni specifiche le decisioni in merito all’afferenza al capitale. Un’attività è qualificabile come una risorsa controllata e dalla quale siano attesi dei benefici economici futuri, mentre una passività è un’obbligazione attuale da eventi passati, la cui estinzione è attesa essere in un’uscita dall’entità di risorse che incorporano benefici economici.

5’aspetto quantitativo

Sotto l’aspetto quantitativo, il capitale è una grandezza che esprime il valore delle risorse di pertinenza dell’azienda in un certo istante. L’analisi quantitativa avviene mediante l’attribuzione di valori alle singole condizioni positive e negative di reddito.

La valorizzazione quantitativa permette di effettuare analisi comparative tra elementi che costituiscono il capitale. La grandezza che esprime il valore del capitale deriva dal valore attribuito alle condizioni attive (attività) e passive (passività).

Le finalità di determinazione del capitale incidono sulla sua valorizzazione

Il capitale di funzionamento

Il principio di competenza definisce i criteri di imputazione dei costi e dei ricavi all’esercizio ai fini della determinazione del reddito di periodo. Il principio di competenza deve essere analizzato nelle sue componenti fondamentali:

 principio di realizzazione  Per il principio di realizzazione competono all’esercizio i soli ricavi realizzati ovvero i ricavi derivanti da operazioni concluse nel corso del periodo amministrativo per le quali l'azienda che ha conseguito tali ricavi non ha più nessuna garanzia o impegno nei confronti del soggetto acquirente. Il momento di pagamento non è determinante ai fini del principio di realizzazione.

ricavi di competenza= Σ ricavi conseguiti – Σ ricavi rinviati + Σ ricavi ripresi

ricavi di competenza  sono quelli imputati all’esercizio e pertanto rappresentati nel conto economico  ricavi conseguiti  sono quelli rilevati nel periodo amministrativo corrente, al momento dell’esecuzione dello scambio, indipendentemente dall’effettivo incasso o pagamento  ricavi rinviati  sono quelli rilevati nel corso del periodo amministrativo, ma che dovranno essere imputati ad esercizi futuri e come tali vanno sospesi e rilevati quali passività nello stato patrimoniale (es. risconti passivi).  ricavi ripresi  sono i ricavi rinviati in esercizi precedenti, che ora sono di competenza dell’esercizio corrente e quindi vanno ripresi ed imputati al conto economico

 principio di correlazione  Secondo il principio di correlazione, i costi di competenza dell’esercizio sono quelli che si correlano – partecipano, sono funzionali - ai ricavi di competenza.

costi competenza= Σ costi conseguiti – Σ costi rinviati + Σ costi ripresi

costi di competenza  sono quelli imputati all’esercizio e pertanto rappresentati nel conto economico. Si ritengono di competenza dell'esercizio: o i costi relativi ai fattori produttivi consumati dell’esercizio che hanno generato ricavi, ovvero correlati agli stessi o i costi relativi fattori produttivi non consumati ma che non sono ritenuti più utili per la gestione futura, ovvero tutti quei costi ritenuti non recuperabili o costi di futura manifestazione numeraria, anche se solamente presenti  costi sostenuti  sono quelli rilevati nel periodo amministrativo corrente, al momento dell’esecuzione dello scambio, indipendentemente dall’effettivo pagamento.  costi rinviati  sono quelli rilevati nel corso del periodo amministrativo ma che dovranno essere imputati a esercizi futuri e come tali vanno sospesi e rinviati allo stato patrimoniale (es. rimanenze finali, risconti attivi)  costi ripresi  sono quelli rilevati in esercizi precedenti, ma che non erano di competenza degli stessi e cono stati così rinviati, essendo ora di competenza dell’esercizio corrente sono ripresi ed imputati al conto economico (es rimanenze iniziali, risconti attivi).

Costi sospesi

I costi sospesi sono associati a:

 fattori acquisiti ma non ancora pienamente utilizzati , si definiscono rimanenze finale, che si distinguono in: o rimanenze in senso stretto -> rimanenze finali di materie, merci, materiali. Le rimanenze finali di materie, merci, materiali costituiscono dei costi sospesi e quindi rettifiche di costo rilevate nell’esercizio in chiusura o immobilizzazioni tecniche usate in più di un periodo amministrativo -> risconti attivi e immobilizzazioni

 fattori acquisiti e utilizzati, ma per i quali non vi è ancora correlazione con i ricavi.

Rimanenze

Le rimanenze sono beni per i quali sono stati sostenuti durante l’esercizio costi di acquisto virgola di trasporto, di scarico, di conservazione virgola di produzione e che saranno venduti o consumati nell’esercizio successivo. Costituiscono quindi componenti di reddito dell’esercizio futuro, da stornare dal reddito del presente esercizio. Le rimanenze di fattori produttivi possono essere di materie prime, sussidiarie, di consumo, merci e altri beni destinati alla vendita. Le rimanenze si rilevano così in bilancio:

situazione patrimoniale

attività passività

C) Attivo circolante I. rimanenze 1. materie prime, sussidiarie e di consumo 2. prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3. lavori in corso su ordinazione 4. prodotti finiti e merci 5. acconti

Conto economico

Conto economico A) Valore della produzione 2) variazione delle rimanenze di prodotti in coso di lavorazione, semilavorati e finiti (Efinali – Einiziali) B) costi della produzione 11) variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (se rf> ri segno meno) scritture in partita doppia

Ammortamento

L’ammortamento è un procedimento tecnico che suddivide l’intero costo sostenuto per l’acquisizione dei fattori a lento ciclo di utilizzo nei diversi periodi d’uso imputandone una quota di competenza agli esercizi in cui i fattori erogano utilità. L’ammortamento si rileva per quote da attribuire agli esercizi in cui l’immobilizzazione presta la propria utilità.

Stato patrimoniale

attività passività B) immobilizzazioni Inserisco l’importo delle immobilizzazioni al netto del fondo ammortamento

Conto economico

B) Costi della produzione a) amm. imm. imm b) amm. imm. mat

CAPITOLO 6 I PROFILI DELLA GESTIONE

6 gestione e i suoi profili di osservazione

Dal punto di vista economico le operazioni di gestione possono essere osservate sotto il profilo:

 reddituale  patrimoniale  monetario

6 profilo reddituale

Il profilo reddituale indaga il formarsi dei componenti positivi e negativi di reddito che scaturiscono dalle operazioni di gestione al fine di determinare il reddito di periodo.

Componenti negativi Componenti positivi  costi  altre (svalutazioni, quote ammi ecc.)

 ricavi  altri (sopravvenienze, interessi attivi ecc...

Componenti positivi – componenti negativi= reddito (utile o perdita). Il reddito misura la ricchezza prodotta dall’azienda nel periodo temporale osservato. Tale ricchezza scaturisce dall’aver prodotto o realizzato degli output

Macro-aree  caratteristica  accessoria  finanziaria  tributaria  istituzionale

L’area caratteristica e l’area accessoria comportano operazioni orientate alla produzione di un risultato positivo; l’area tributaria e finanziaria invece sono per loro natura della gestione passive, poiché comportano generalmente solo il formarsi di costi e di altri componenti positivi di reddito quali gli oneri finanziari, gli interessi passivi e le imposte dirette.

6 profilo patrimoniale

Il profilo patrimoniale indaga le modalità di formazione del capitale e le sue variazioni. Il profilo patrimoniale riguarda il formarsi delle attività e delle passività e, per differenza, del capitale netto.

Le attività sono le condizioni positive produttive, ovvero gli elementi economicamente utili per il futuro svolgimento della gestione. Le passività sono le condizioni negative rappresentate normalmente da obbligazioni verso terzi e sono vincoli che gravano sull’azienda. Studiare gli effetti delle operazioni della gestione sul profilo patrimoniale significa individuare se l’operazione in esame comporta:

 la nascita, l’estinzione, l’incremento o il decremento di un’attività  la nascita, l’estinzione, l’incremento o il decremento di una passività  l’incremento o il decremento del capitale netto

ATTIVITA’ – PASSIVITA’= CAPITALE NETTO

6 profilo monetario

Il profilo monetario analizza le disponibilità di moneta dell’azienda e le altre classi di valori che attengono a variazioni di moneta

Casch inflows  CASSA  Cash outlows

Solo in casi particolari il profilo reddituale coincide con quello monetario.

Profilo reddituale Profilo monetario

  1. Costi cui non corrispondono cash out-flows
  2. Ricavi cui non corrispondono cash in-flows

1 di risorse per fattori pluriennali 2. Fonti di risorse per debiti

6 correlazione tra i profili della gestione

Il profilo reddituale, patrimoniale e monetario rappresentano tre aspetti dello stesso fenomeno: la gestione aziendale.

CAPITOLO 7 LO STATO PATRIMONIALE

7 e valori dell’attivo

Il patrimonio è in senso lato la ricchezza a disposizione dell’azienda i un dato momento.

Attivo (impieghi) Passivo (fonti) A. crediti v/soci per versamenti ancora dovuti B. immobilizzazioni I. imm. imm II. imm. mat. III. imm. finanziarie C. attivo circolante I. rimanenze II. crediti III. att. finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni IV. disponibilità liquide D. ratei e risconti

tot attivo

A. patrimonio netto I. capitale II. riserva da sovrapprezzo azioni III. riserva di rivalutazione IV. riserva legale V. riserva statutaria VI. riserva per azioni proprie in portafoglio VII. altre riserve VIII. utili (perdite) portati a nuovo IX. utile (perdita) d’esercizio B. fondi per rischi e oneri C. TFR D. debiti E. ratei e risconti tot passivo

Il patrimonio è composto da valori numerari e non numerari (patrimoniali).

 valori numerari: o crediti di regolamento o disponibilità liquide o debiti commerciali

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Riassunti - appunti presi a lezione secondo modulo economia aziendale 2020-2021

Corso: Economia Aziendale (500124)

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CAP. 1 ECONOMIA AZIENDALE, RAGIONERIA E AZIENDE
1.1 Economia aziendale
Leconomia aziendale è la scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende.
Caratteristiche di questa definizione:
scienza
aziende
Leconomia aziendale è la scienza che osserva il comportamento economico dell’uomo nella sua manifestazione
organizzata in aziende e il comportamento economico nelle aziende e tra le aziende, al fine di costruire modelli di
conoscenza utili per spiegarne, prevederne e controllarne i processi. Il fine dell’economia aziendale è di costruire
modelli per la gestione aziendale.
Leconomia aziendale si struttura in tre discipline coordinate e interrelate:
1. Lorganizzazione è la disciplina che si occupa del processo attraverso il quale le persone e i mezzi materiali e
immateriali dell’azienda che pongono in essere l’attività di produzione. Tra le attività più importanti decise in
questambito:
ola forma giuridica;
ola dimensione aziendale;
ol’individuazione delle diverse funzioni aziendali;
ol’organizzazione della produzione e della vendita;
ol’eventuale forma di gruppo aziendale;
ole diverse localizzazioni ed eventuali delocalizzazioni;
2. La gestione (o tecnica amministrativa) è la disciplina che si occupa di analizzare e valutare la convenienza
dell’insieme coordinato delle operazioni economiche compiute per il raggiungimento. La ragioneria può essere
vista sotto due aspetti:
onell’aspetto soggettivo essa consiste nell’attività svolta dagli organi aziendali al fine di raggiungere gli
obiettivi aziendali, che si concretizzano in una serie di decisioni da prendere e di controlli da effettuare
onell’aspetto oggettivo essa consiste in una serie di operazioni (o fatti) che formano un sistema unitario e
continuo (ad. es per realizzare l’obiettivo profitto l’azienda acquista materie prime, servizi, energia
elettrica, e utilizza impianti e macchinari per produrre prodotti da collocare sul mercato.
3. La rilevazione (ragioneria) è la disciplina che studia i sistemi di rilevazione e registrazione in contabilità delle
operazioni di gestione d’impresa allo scopo di fornire informazioni utili per il controllo e le decisioni. Partendo
dalle operazioni aziendali, la ragioneria tramuta in cifre la dinamica aziendale per interpretare l’andamento
finanziario, economico e patrimoniale. Analizzando nel dettaglio le transazioni dell’azienda con i terzi è pertanto
possibile delineare i principali aspetti e predisporre documenti utili per la gestione.
1.2 Aziende
Definizioni di azienda:
1. L’istituto è l’organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone, beni ed operazioni.
2. Lazienda sopravvive oltre la vita fisica delle persone e dei beni.
3. Lazienda è strumento per il soddisfacimento dei soggetti esterni che acquisiscono i beni e servizi da essa
prodotti.
4. Gli elementi che compongono l’azienda sono unitariamente destinati al raggiungimento di specifiche finalità
Il sistema azienda
Il sistema azienda è pertanto caratterizzato da due aspetti importanti.
1- È sistema aperto rispetto all’ambiente esterno in quanto attua continui processi di scambio, acquisendo fattori di
produzione (INPUT) e vendendo le produzioni (OUTPUT).