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legge 11 2007 legge per la dignita e la cittadinanza sociale

Mappa concettuale della legge 11 2007 legge per la dignita e la citta...
Corso

Politiche Sociali (0312300048)

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Anno accademico: 2016/2017
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Legge Regionale Campania 23 ottobre 2007, n. 11

"Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Attuazione della Legge 8 novembre 2000, n. 328".

La finalità della legge consiste nel promuovere ed assicurare la pari dignità sociale della persona, le pari opportunità e l'effettiva tutela dei diritti sociali di cittadinanza,

attraverso l'attuazione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, di un sistema di protezione, a

livello regionale e locale, fondato sulla corresponsabilità dei soggetti istituzionali e sociali, che concorrono alla costruzione di una comunità solidale. La Regione garantisce un sistema integrato di interventi e servizi sociali attraverso:

  • la promozione della cittadinanza attiva;

  • la garanzia di livelli essenziali di assistenza per la generalità dei cittadini; - la garanzia di interventi e servizi sociali orientati ai bisogni dei singoli e volti ad assicurare pari opportunità, anche di genere, ed inclusione sociale; - la prevenzione, riduzione, rimozione delle cause di rischio, emarginazione, disagio e di discriminazione in tutte le sue forme;

  • la valorizzazione delle reti familiari e delle risorse degli individui attraverso interventi personalizzati e domiciliari;

  • il decentramento delle politiche sociali e la valorizzazione delle risorse territoriali locali;

  • l'integrazione fra politiche sociali, economiche e di sviluppo, con gli interventi sanitari, scolastici, formativi, di prevenzione e rieducazione e di sicurezza dei cittadini;

  • la concertazione e cooperazione tra i diversi soggetti delle istituzioni pubbliche e delle formazioni sociali, nonché il confronto e la concertazione come metodo di relazione con le organizzazioni sindacali;

  • la garanzia della qualità degli interventi sociali improntati a criteri di efficacia, efficienza, trasparenza e soddisfazione degli utenti;

  • la previsione di forme di partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione e alla concreta attuazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; - l'attivazione di forme di accompagnamento sociale e lavorativo della persona in quanto tale, volte anche a favorire una più ampia conversione e riqualificazione culturale basata su valori di civiltà e di solidarietà;

  • la centralità dell'integrazione sociale nelle politiche migratorie, tesa ad evitare tensioni e conflitti sociali, per assicurare le condizioni di una vita civile e ordinata;

  • la promozione della presenza del servizio sociale professionale in tutti i comuni o loro associazioni.

Questo sistema è universale ed esigibile ed è garantito grazie a strumenti di programmazione e coordinamento: il piano sociale regionale ed il piano di zona territoriale. Le aree di intervento sono: le responsabilità familiari; le donne in difficoltà; i diritti dei minori; le persone anziane; il contrasto alle povertà; le persone disabili gravi; le dipendenze; i detenuti, gli internati, le persone prive della libertà personale; gli immigrati; la salute mentale; il sostegno alla maternità.

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L'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e la tutela della non autosufficienza

I LEA sono Livelli Essenziali di Assistenza di ambito sanitario. Sono stati introdotti con il D. 502/92 sulla base del principio di salute come diritto fondamentale di un individuo ed interesse della collettività, pertanto bisogna assicurare bisogni essenziali ed uniformi di assistenza su tutto il territorio nazionale.

Definiscono le prestazioni ed i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini.

Nella materia dei servizi sociali, il concetto di LEA, è strettamente legato al tema dell’integrazione socio-sanitaria. In altre parole solo per le attività, le prestazioni e i servizi appartenenti all’area dell’integrazione socio-sanitaria è utilizzabile il concetto di LEA in senso tecnico.

Per integrazione socio-sanitaria si intende il coordinamento tra servizi sociali e i servizi sanitari nell’attivazione di interventi e prestazioni socio-sanitarie (che comprendono prestazioni sanitarie a rilevanza sociale e prestazioni sociali a rilevanza sanitaria) a favore dei cittadini.

I LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) sono stati introdotti con la legge 328/ dove vengono collegati al Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali. Con la riforma del Titolo V della Costituzione, però, subentra la competenza legislativa concorrente delle Regioni e pare non si sia mai arrivati ad un D.P.C. dove fossero determinati i livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale con accordo tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministro dell'economia e delle Finanze e la Conferenza Unificata. La questione dei LEPS, pertanto, è rimasta inattuata.

I LIVEAS sono Livelli Essenziali di Assistenza di ambito sociale, vale a dire i livelli minimi garantiti di prestazioni e di servizi a carattere sociale finanziati con le risorse pubbliche. In linea di massima i LIVEAS sono un'evoluzione dei LEPS.

I LIVEAS sono stati legittimati in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome.

Seppur in assenza del D.P.C., le Regioni in sede di Conferenza Stato – Regioni e Conferenza Unificata hanno sviluppato dei documenti introducendo il concetto di Livelli Essenziali di Assistenza Sociale, ma di fatto ad oggi non esiste uno strumento giuridico per individuare nel concreto quali siano le prestazioni a disposizione del cittadino alla pari di quelle identificate dai LEA in materia sanitaria e socio-sanitaria.

Fino alla determinazione, con legge, dei livelli essenziali delle prestazioni, i servizi da erogare e le loro modalità sono stabiliti nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica.

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Legge Regionale Campania 23 ottobre 2007, n. 11
"Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Attuazione della Legge 8 novembre 2000, n.
328".
La finalità della legge consiste nel promuovere ed assicurare la pari dignità
sociale della persona, le pari opportunità e l'effettiva tutela dei diritti sociali di cittadinanza,
attraverso l'attuazione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, di un sistema di protezione, a
livello regionale e locale, fondato sulla
corresponsabilità dei soggetti istituzionali e sociali, che concorrono alla
costruzione di una comunità solidale.
La Regione garantisce un sistema integrato di interventi e servizi sociali attraverso:
- la promozione della cittadinanza attiva;
- la garanzia di livelli essenziali di assistenza per la generalità dei cittadini; - la garanzia di
interventi e servizi sociali orientati ai bisogni dei singoli e volti ad assicurare pari opportunità,
anche di genere, ed inclusione sociale; - la prevenzione, riduzione, rimozione delle cause di
rischio, emarginazione, disagio e di discriminazione in tutte le sue forme;
- la valorizzazione delle reti familiari e delle risorse degli individui attraverso interventi
personalizzati e domiciliari;
- il decentramento delle politiche sociali e la valorizzazione delle risorse territoriali locali;
- l'integrazione fra politiche sociali, economiche e di sviluppo, con gli interventi sanitari,
scolastici, formativi, di prevenzione e rieducazione e di sicurezza dei cittadini;
- la concertazione e cooperazione tra i diversi soggetti delle istituzioni pubbliche e delle
formazioni sociali, nonché il confronto e la concertazione come metodo di relazione con le
organizzazioni sindacali;
- la garanzia della qualità degli interventi sociali improntati a criteri di efficacia, efficienza,
trasparenza e soddisfazione degli utenti;
- la previsione di forme di partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione e alla concreta
attuazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; - l'attivazione di forme di
accompagnamento sociale e lavorativo della persona in quanto tale, volte anche a favorire
una più ampia conversione e riqualificazione culturale basata su valori di civiltà e di
solidarietà;
- la centralità dell'integrazione sociale nelle politiche migratorie, tesa ad evitare tensioni e
conflitti sociali, per assicurare le condizioni di una vita civile e ordinata;
- la promozione della presenza del servizio sociale professionale in tutti i comuni o loro
associazioni.
Questo sistema è universale ed esigibile ed è garantito grazie a strumenti di programmazione e
coordinamento: il piano sociale regionale ed il piano di zona territoriale. Le aree di intervento
sono: le responsabilità familiari; le donne in difficoltà; i diritti dei minori; le persone anziane; il
contrasto alle povertà; le persone disabili gravi; le dipendenze; i detenuti, gli internati, le
persone prive della libertà personale; gli immigrati; la salute mentale; il sostegno alla
maternità.
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