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Economia Aziendale - Riassunti accurati del libro di lucio potito

Riassunti accurati del libro di lucio potito
Corso

Economia aziendale

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ECONOMIA AZIENDALE RIASSUNTO CAPITOLO 1 manifesta di continuo bisogni e desideri per soddisfare i quali si attiva nella ricerca di beni e servizi. I bisogni possono essere essenziali quelli connaturati alla stessa sopravvivenza altri sono voluttuari quelli che cambiano nel tempo tipo di bisogno presuppone del mezzo di soddisfazione (BENI) e ne postula al tempo stesso la carenza presso il soggetto che avvertetale bisogno. I beni posso a loro volta essere suddivisi in non economici, che sono disponibili in natura in illimitata, ed economici che sono invece scarsi rispetto alle esigenze degli individui. Tra rientrano non solo tutti i beni dotati di ma vi si comprendono anche tutti i servizi possibili i beni detti immateriali o in generale le risorse intangibili. umana diretta alla soddisfazione di bisogni attraverso la ricerca di beni economici detta economica e consta di tre momenti tipici: 1. CONSUMO 2. PRODUZIONE 3. TRASFERIMENTO economica in quanto umana sempre caratterizzata da scelte che tendono verso di cogliere il miglior rapporto tra dei mezzi e bisogni da soddisfare. Va ricordato che, essendo queste scelte umane, non sono mai basate sul puro calcolo e, talvolta, non sono neanche del tutto razionali ( fattori del sistema economico svolgono economica diversi soggetti definiti economiche le quali tendono a minimizzare delle risorse ed a massimizzare i risultati in vista del raggiungimento di dati risultati: 1. SINGOLI INDIVIDUI 2. GRUPPI DI PERSONE 3. ORGANIZZATE E COMPLESSE In questo caso ci soffermeremo economica azienda. Definiremo con questo nome non ogni economica ma solo quella provvista di determinati caratteri, tra loro strettamente collegati, che consentono di conservare la ovvero la del suo funzionamento, mancando i quali economica resta una non azienda. Secondo quanto oggi si ritiene economica si ritiene azienda se possiede i seguenti caratteri: 1. COORDINAZIONE SISTEMICA si definisce un sistema in quanto composta da un insieme di elementi legati tra loro da relazioni e rapporti di dipendenza reciproca. I due elementi fondamentali di tale sistema sono il lavoro ed il patrimonio. Il primo si identifica con il personale che vi opere, il secondo con i beni necessari allo svolgimento economica. La coordinazione del sistema una conseguenza della comune verso cui tendono tutti gli elementi della combinazione. Tale condizione deve conservarsi per tutta la vita si abbia la formazione di un sistema armonico in grado di generare valore e Infine va ricordato che un sistema aperto in quanto inserita in una ambiente col quale interagisce continuamente. A causa della esterno tenuta ad essere flessibile adattando con frequenza le proprie combinazioni produttive a seconda delle condizioni esterne. 2. perseguito dalle aziende quello di operare in una condizione stabile di equilibrio economico, finanziario e monetario che non facilmente valutabile se non con riferimento ad un orizzonte piuttosto lungo. significa inoltre operare in condizioni di efficenza operativa, utilizzare nel modo vantaggioso possibile i mezzi produttivi di cui si dispone riuscendo ad ottenere il massimo risultato possibile, e di efficacia strategica, saper pervenire a risultati che soddisfino al meglio le attese dei soggetti cui sono destinati. importante ricordare che interagire con sia in modo reattivo, adeguandosi ai mutamenti esterni, sia in modo proattivo riuscendo ad indirizzare verso i cambiamenti congeniali 3. AUTONOMIA Indica lo stato che riesce ad autodeterminarsi senza interferenze di altri soggetti in potenziale conflitto di interessi. presuppone indipendenza economica evitando la sistematica subordinazione di risorse da terzi. Interventi di sostegno esterni sono ammessi ed ansi indispensabili a patto che essabbiano natura temporanea. quindi autonoma quando opera in condizioni di Il concetto di autonomia sfuma nei casi di reti aziendali o gruppi aziendali. MISSIONE E CLASSI DI AZIENDE qualunque siano le sue va intesa sempre come fatto di produzione in quanto essa la missione che accomuna ogni tipo di azienda. La funzione produttiva prevede tre momenti tipici: 1. ACQUISIZIONE di ogni tipo di risorsa 2. CONSUMO delle risorse acquisite per conseguire i processi produttivi 3. DESTINAZIONE di quanto ottenuto tramite lo scambio o erogazione. Lo scambio presuppone un corrispettivo generalmente una cessione in assenza di negoziazione o anche di pura LE CLASSI DI AZIENDE Tutte le aziende hanno la stessa missione ma cambiano le attuative della funzione produttiva come possono cambiare gli output generati. Le aziende vengono quindi distinte in base alla con cui esse si rapportano al mercato e alla via di misurazione del valore creato attraverso la propria Le aziende possono essere dunque, in sintesi, distinte: 1. IMPRESE Si definiscono imprese quelle aziende che acquisiscono con liberi scambi di mercato le risorse produttive e cedono al mercato il risultato delle loro produzioni. Ricercano il profitto sia determinata remunerazione per coloro che ne detengono la Nelle Oggi non sono trascurabili domande e attese di natura sociale, etica ed ambientale che richiedono comportamenti socialmente responsabili. Nasce la CSR ( Corporate Social Responsibility ) nei confronti dei dipendenti, verso verso i consumatori, verso i fornitori e in generale verso tutti gli stakeholders. Carta dei Principi per la Ambientale (Gennaio 2012, Confindustria) RISCHIO Il rischio si definire il potenziale verificarsi di eventi che siano in contrasto con gli obiettivi e ha due principali cause: del futuro limitata previsionale Esso da considerare sia come condizione essenziale ineliminabile di ogni azienda sia come che perda la sua attitudine a remunerare congruamente i soggetti che forniscono il capitale. Le parziali manifestazioni del rischio economico generale si definiscono rischi particolari che concorrono a disegnare il sistema dei rischi. del rischio dipende da molti fattori che possono essere: del danno la massima perdita che derivare verificarsi di manifestazione che data dal grado di certezza che possibile assegnare al verificarsi durata del rischio che misura temporale che intercorre tra la genesi del rischio e la sua durata delle manifestazione dl rischio temporale che intercorre tra la prima manifestazione rischioso alla cessazione completa degli effetti dannosi. dei rischi influenzata dalle politiche aziendali che devono produrre un risultato misurabile in maggiore controllo delle variabili esterne ed interne ( Gestione del Rischio ) attraverso azioni volte ad attenuare del rischio agendo sulle cause che lo determinano oppure attraverso azioni volte ad attenuare gli effetti dannosi trasferendoli nel tempo e nello spazio. intesa come ampiezza delle variazione ambientali sulperformance economiche CAPITOLO 2 SOGGETTO GIURIDICO E SOGGETTO ECONOMICO Il soggetto giuridico colui che consente sul piano dei rapporti con i terzi. usando come criterio la giuridica le si possono suddividere in due 1. DI PERSONE I soci sono personalmente e solidalmente responsabili dei debiti della In questo caso soggetto giuridico e soggetto economico coincidono nella persona dei soci che rispondono sia con in capitale sociale sia con il loro capitale personale 2. DI CAPITALI I soci rispondono solo nei limiti della quota di capitale da loro sottoscritta. Soggetto giuridico e soggetto economico differiscono in quanto il primo coincide con la stessa ( giuridica ) ed il secondo coincide con la se di diritto, oppure i manager, nel caso di diffusa, se di fatto. In questo caso i soci rispondono con il capitale sociale ma non con quello personale ( autonomia patrimoniale ).Le forme diffuse sono: la in nome nota DI PERSONE) caratterizzato dalla dei soci ,tale richiede coesione ed equilibrio tra i soci stessi e rapporti di reciproca fiducia per avere una visione comune circa gli indirizzi da seguire. per azioni di capitali) adatta per aziende di grandi dimensioni con gradi di rischio elevati una forma di adatta a situazioni in cui il maggiore rilievo assunto e dalla struttura del sistema aziendale e dalle risorse in essa investite . a limitata di capitali )dove i soci sono liberi di conferire nella tutti gli elementi suscettibili di valutazione economica potendo apportare beni immateriali ,Il soggetto economico colui che esercita il governo determinandone gli indirizzi e ne ritrae i benefici tale soggetto che assume i diritti acquisiti e gli obblighi contratti. Nelle ditte individuali il titolare ( persona fisica ) a costituire sia il soggetto giuridico sia quello economico. Nelle aziende di maggiori dimensioni, dette istituti giuridici con cui due o persone conferiscono beni o servizi per in comune di economica con lo scopo di dividere gli utili, dotata di giuridica a costituirne il soggetto giuridico. MODELLI AZIENDALI Usando come criterio la struttura proprietaria le azienda si possono suddividere in 1. IMPRESA A CONCENTRATA ( Impresa Familiare ) Si caratterizza per ad un numero ristretto di persone se non addiritturada una sola persona. I proprietari costituiscono il soggetto economico e insieme svolgono le funzioni dirigenziali. tale tipo di impresa presenta i vantaggi della e della decisionale tuttavia la sorte legata alla visione strategia dei proprietari e le di crescita restano molto limitate. Il ricorso a finanziamenti esterni ha limiti precisi oltre i quali potrebbe compromettere economico aziendale. Si segnalano inoltre problemi nei cambi generazionale dei proprietari. 2. PUBLIC COMPANY ( Impresa a Diffusa ) Tipica delle imprese di grandi dimensioni a frazionata e diffusa tra una moltitudine di soci. Conduce ad una netta separazione tra chi detiene il capitale ed il governo. In questo tipo di aziende si ripone una grande fiducia nella funzione del mercato che alla base anche della remunerazione dei manager 6. RETI Collaborazioni organizzate fra una di aziende con lo scopo di superare le debolezze legate alla piccola dimensione. Caratteristica delle reti che si crea fra le aziende partecipanti pur rimanendo ciascuna autonoma. Si distinguono reti a stella dove centrale detta leader ha rapporti con tutte le reti a maglie dove ciascuna azienda interagisce con le reti lineari in cui le aziende sono poste in successione lungo una filiera produttiva possono essere ad albero se in corrispondenza di ogni livello agiscono aziende). 7. DISTRETTI INDUSTRIALI Una di aziende di piccola e media dimensione appartenenti ad un determinato settore e tutte legate a un medesimo territorio danno vita ad una per condividere le loro conoscenze e cooperare sotto molti profili pur restando indipendenti e concorrenti fra loro. CAPITOLO 3 LE OPERAZIONI TIPICHE DI GESTIONE La gestione rappresentata di operazioni compiute dal fattore umano sul capitale attraverso le quali la funzione di creazione di propria di ogni azienda. La gestione si concepire come un processo ciclico articolato in tre fasi fondamentali: 1. APPROVVIGIONAMENTO dei fattori produttivi 2. TRASFORMAIZIONE PRODUZIONE 3. SCAMBIO DEL RISULTATO LA FASE : le azioni attraverso il quale si acquisiscono i diversi fattori produttivi utili per lo svolgimento questi possono essere materiali ed immateriali LA FASE DELLA TRASFORMAZIONE: prevede le operazioni tramite i quali vengono impiegati i fattori produttivi per ottenere beni e servizi che saranno scambiati sul mercato di sblocco LA FASE DELLO SCAMBIO: tutte le operazioni dove colloca sui mercati di sblocco i risultati della sua FATTORI DI PRODUZIONE I principali fattori di produzione sono il capitale ( fattore produttivo generico ) che si configura come una massa di investimenti in fattori produttivi e il lavoro inteso come delle forze del corpo e della mente in produttiva. Per acquistare un fattore della produzione nel mercato di approvvigionamento viene sostenuto un costo. Una prima classificazione dei fattori produttivi viene posta tra: fattori materiali tangibili fattori immateriali intangibili con cui si vuole indicare tutti gli elementi che contribuiscono utilmente al processo produttivo e la cui non legata a scambi di mercato. Il fenomeno colpire anche le risorse immateriali in primis la conoscenza causando un deterioramento delle competitive Il modello del Capitale Intellettuale distingue tre categorie principale di risorse intangibili: capitale umano le competenze individuali dei singoli che operano capitale organizzativo la conoscenza codificata La sua sorte fortemente legata alla permanenza del personale al suo capitale relazionale formata dalle relazioni che ha con controparti Una seconda importante distinzione posta in funzione della durata di utilizzo dei fattori produttivi viene posta tra: fattori a ripetuta (FFR) che cedono gradualmente nel tempo la loro Questi fattori produttivi hanno un valore residuo che si determina sottraendo al loro costo di acquisizione quello di utilizzo. La vita utile dei fattori produttivi resa breve rispetto alla sua durata tecnica dal manifestarsi economica che definirsi come il superamento economico che rende inidoneo o scarsamente conveniente di un dato fattore fattori a semplice (FFS) che cedono interamente la loro nel momento in cui sono utilizzati. .I CIRCUITI DI OPERAZIONI Per comprendere il funzionamento delle imprese e le con cui le stesse creano o distruggono ricchezza si utilizzare il modello dei circuiti della gestione: che considera come un del sistema economico. In questo modello si individuano i seguenti modelli CIRCUITO DELLA PRODUZIONE Le operazioni riguardanti il circuito della produzione sono quelle relative a dei beni e servizi, dei fattori produttivi per trasformare i fattori medesimi in prodotti, la vendita sui mercati di sbocco. CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI ATTINTI A TITOLO DI CAPITALE PROPRIO che considera le operazioni con cui i proprietari apportano mezzi monetari utili dei fattori di produzione CIRCUITO DEI FINANZIAMENTI ATTINTI A TITOLO DI CAPITALE DI CREDITO Considera le operazioni con cui terzi finanziatori prestano mezzi monetari da investire di fattori di produzione Le operazioni rientranti nel circuito della produzione sono quelle relative a Acquisto sui mercati di approvigionamento dei fattori produttivi per ottenere il prodotto Utilizzazione dei fattori produttivi per dar vita alla combinazione produttiva e trasformare i fattori in servizi Vendita sul mercato di sbocco del prodotto CAPITOLO 4 REDDITO E CAPITALE DI FUNZIONAMENTO:IL MODELLO DEI CICLI CONCLUSI svolge operazioni di varia natura tutte accomunate della creazione di valore imprese dove le create e consumate sono misurate rispettivamente dai prezzi conseguiti nei mercati di collocamento(ricavi) e dai prezzi corrisposti sui mercati di approvigionamento(costi) un noto indicatore in grado di esprimere la ricchezza il Reddito il flusso di ricchezza che in un definito arco temporale di vita per effetto dello svolgimento della gestione va a incrementare, si parla di utile o a dimunire si parla di perdita Vi sono diversi tipi di reddito: Reddito Totale o : il reddito totale rappresenta o decremento che il capitale della subisce per effetto della gestione nel corso vita esso si ottiene sommando i costi ed i ricavi misurati finanziariamente durante la vita Reddito di Periodo utile per la conoscenza della ricchezza nei differenti archi temporali ,si ottiene sommando costi e ricavi di un circoscritto arco temporale della vita IL REDDITO DI PERIODO SECONDO IL MODELLO DEI CICLI CONCLUSI Secondo il modello dei cicli conclusi il reddito si ottiene dalla differenza tra ricavi e costi di quei soli cicli che hanno trovato conclusione nel periodo preso a riferimento. il ciclo produttivo possa ritenersi concluso occore il sopraggiungere condizione della prestazione REALIZZAZIONE DEI RICAVI E DEI COSTI Nel modello dei cicli conclusi la determinazione del reddito la si ottiene tramite due fasi, nella prima si identificano i ricavi di competenza ovvero i ricavi ottenuti nel periodo dalle vendite dei beni trasferiti . Nella seconda si identificano i costi di competenza che sono i costi sostenuti nel periodo per la produzione dei beni erogati nel modello dei cicli conclusi la competenza economica viene consi coniugata mediante i principi di realizzazione dei ricavi e di inerenza dei costi I COSTI E I RICAVI DA SOTTRARRE Secondo il modello alla formazione del reddito di un periodo partecipano soltanto i ricavi conseguiti a fronte dei beni trasferiti e i costi sostenuti per i fattori di conseguenza per gli ulteriori ricavi e costi pur essendo intervenuta la misurazione finanziairia ci si adoperare per sottrarli dalle complessive masse di ricavi e costi e rinviarli al futuro che rappresentano anticipati la porzione di riviato al futuro che riflette i servizi ancora da utilizzare rappresenta il risconto I COSTI E I RICAVI DA INTEGRARE Sopraggiunto il termine ai fini della determinazioen del reddito non si richiede soltanto di operare dei rinvii al futuro,per quei ricavi e costi misurati finanziariamente ma che non hanno superato il vaglio dei principi di realizzazione dei ricavi e di inerenza dei costi. Una categoria speciale inerente rappresentata dai ratei che sono da ricondurre a costi relativi a servizi da cedere in un prefissato arco temporale, cambia il momento in cui interviene la misurazione finanziaria dove li era anticipata ,nel caso dei ratei posticipata. categoria rappresentata dagli accantonamenti un processo di trattenimento di ricchezza operato in sede di determinazione del reddito attraverso di un costo non monetario LA COMPOSIZIONE E LA RAPPRESENTAZIONE DEL REDDITO DEL PRIMO PERIODO DI VITA un prospetto, da redigere in chiusura che accoglie i costi e i ricavi finanziariamente sostenuti e conseguiti opportunamente integrati e rettificati mediante il principio di realizzazione e quello di Si compone di due opposte sezioni a sezioni una intitolata ai componenti negativi, ai componenti positivi del Mostra il risultato economico (utile o perdita) temporale considerato e le sue determinanti qualitative Assume una diversa composizione a seconda che si riferisca al primo periodo o a un periodo intermedio di vita Ilprospetto del reddito del primo periodo di vita si presenta idealmente composto, sia dal lato dei componenti negativi che dal lato dei componenti positivi, da tre categorie di valori Le tre categorie di valori della sezione dei componenti negativi Categoria a) Comprende i costi che hanno avuto misurazione finanziaria nel corso del primo anno di vita Categoria b) Comprende i valori delle rettifiche di ricavi (ricavi anticipati o non realizzati e, per tale motivo, da rinviare al futuro, le cosiddette rimanenze Categoria c) Include i valori degli accantonamenti per rischi futuri e per spese future (costi futuri presunti) oltre alle svalutazioni (perdite future presunte), oltre ai costi misurati dai ratei passivi. I costi di competenza del periodo si ottengono sottraendo dalla somma dei valori di cui alle categorie a) e c), le rettifiche di costi (o costi anticipati) incluse sezione dei componenti positivi Le tre categorie di valori della sezione dei componenti positivi Categoria a) Comprende i valori dei ricavi finanziariamente conseguiti nel corso a seguito dello scambio dei beni o prima di tale Categoria b) Accoglie i valori delle rettifiche di costi (costi anticipati o non inerenti e, per tale motivo, da rinviare al futuro, le cosiddette rimanenze Categoria c) Include i valori dei ricavi integrati alla conclusione relativi a produzioni scambiate oltre ai ricavi misurati da ratei attivi. LA COMPOSIZIONE E LA RAPPRESENTAZIONE DEL CAPITALE DEL PRIMO PERIODO DI VITA RAPPORTI CON IL REDDITO La misurazione e rappresentazione dei risultati si concentrata finora sul reddito di periodo senza considerare il capitale da cui trae origine Ilcapitale aziendale, secondo la visione redditualista, rappresenta una grandezza subordinata a quella del Ad essa si giunge per via indiretta, dopo che si proceduto alla determinazione del reddito. Essa si compone Costi e ricavi sospesi, ossia dei valori della gestione incompiuta (rimanenze finali attive e passive) Valori finanziari positivi e negativi Ragionevolezza e prudenza nel modello dei cicli conclusi Nel Modello dei cicli conclusi I valori da attribuire alle e devono essere ragionevoli e presentare la massima di verificazione gli u nici valori ammessi sono Il costo, per le I valori originari (nominali) per le Gli unici casi in cui consentito disattendere il costo e i valori originari (nominali) sono quelli in cui la gestione futura si rivelasse incapace di recuperare, integralmente parzialmente, gli investimenti effettuati, ovvero richiedesse il pagamento di importi superiori agli originari per delle obbligazioni. REDDITO E CAPITALE DI FUNZIONAMENTO:IL MODELLO DEI CICLI IN CORSO DI SVOLGIMENTO CAPITOLO 5 Il modello dei cicli conclusi massimo rilievo della salvaguardia del Eppure, tale obiettivo potrebbe ugualmente garantirsi attribuendo alle rimanenze valori superiori a quelli di costo o inferiori a quelli (o stimati), si tratti di valori compresi nelle fasce di valori ragionevoli. Ha trovato affermazione in contesti ambientali caratterizzati da mercati finanziari evoluti, che richiedono informazioni accurate sulle condizioni e sulle performance delle imprese. Basa le sue logiche su esigenze informative differenti (non orientate alla salvaguardia del capitale ma alla rappresentazione quanto realistica possibile delle performance .Si propone di valorizzare le parti incompiute di gestione, assegnando al periodo anche le quote di ricchezza maturata nei cicli in corso Reddito e Capitale del periodo mostrano sia le perdite temute, sia gli utili sperati, in una valutazione che diviene simmetrica Nel panorama internazionale, il modello dei cicli in corso di svolgimento ha trovato affermazione secondo una che ricerca misure di reddito e di capitale dotate, al contempo, di una maggiore carica informativa (o rilevanza) e di I fair value possono ritenersi affidabile dei prezziricavo delle future vendite e dei dei futuri pagamenti RAGIONEVOLEZZA E PRUDENZA NEL MODELLO DEI CICLI IN CORSO DI SVOLGIMENTO Non sempre il valore di mercato (fair value) disponibile (assenza di mercati attivi), in tal caso necessario il ricorso a suoi Altre volte i mercati non sono in grado di esprimere valori che siano, al contempo, rilevanti e attendibili per le singole componenti del capitale aziendale CAPITOLO 6 ECONOMICO E DELLA opera in condizione di equilibrio economico quando riesce a coprire i costi mediante i ricavi e a garantire anche una remunerazione adeguata al capitale di rischio che viene remunerato con la distribuzione del reddito Il capitale di rischio deve avere un rendimento almeno pari al suo costo Ke Rf Rp I proprietari decidono di perdere una sicura fonte di guadagno per una remunerazione incerta sopportando, appunto, un costo Il costo (Ke) deve quindi essere superiore al semplice rendimento di investimenti privi di rischio. Esso dipende dalle seguenti componenti: tasso di rendimento del capitale impiegato in investimenti esenti da rischio premio per il rischio (Rp). Capital Asset Pricing Model (CAPM) Secondo tale modello la componente Risk Premium del costo del capitalesi determina mediante la valutazione dei fattori di rischio specifici di settore e azienda. Infatti, tale premio viene identificato partendo dal rendimento medio e sottraendo da esso il rendimento dei titoli di Stato ( Risck Free ). Occorre correggere tale valore medio per un coefficiente che misura la il rendimento ottenuto dal capitale di rischio eccede il costo del capitale di rischio, tale valore creato in un certo periodo si misura attraverso il reddito residuale. Con questo termine si designa la differenza tra il reddito di periodo ed il rendimento atteso del capitale netto. PROSPETTO DEL REDDITO La rielaborazione del conto economico ha di mettere in evidenza le diverse aree della gestione da cui scaturisce il reddito Le gestioni parzialiin cui viene di solito scomposta la globale gestione aziendale sono le seguenti: 1. GESTIONE TIPICA o CARATTERISTICA Area che contiene costi e ricavi connessi alle operazioni relative operativa produzione e vendita di Questo un risultato operativo molto importante legato alle operazioni di gestione tipiche che si ripetono abitualmente nel tempo. 2. GESTIONE ACCESSORIA Area che raccoglie le operazioni di natura complementare rispetto 3. GESTIONE FINANZIARIA Area che comprende gli effetti reddituali riconducibili ai finanziamenti attinti 4. GESTIONE STRAORDINARIA Area che raggruppa componenti positivi e negativi di reddito che presentano lacaratteristiche di non di e di non Plusvalenze, Minusvalenze, Sopravvivenze, Insussistenze 5. GESTIONE TRIBUTARIA Area che comprende i componenti di reddito che non sono connessi di fattori della produzione ma che rappresentano la quota del risultato devoluta Finanziaria. I PRINCIPALI INDICI DI Una volta determinato il risultato netto opportunoi rapportarlo complessiva del capitale proprio dei portatori dei capitale di rischio viene Viene calcolata una misura di performance denominate ROE ( Return On Equity ) checostituisce un indicatore di sintesi del risultato delle scelte economiche e finanziarie Il ROE misura la di rimunerare il capitale di rischio. ROE Rn Cn Ke Non sufficiente ad esprimere giudizi riguardo la di mantenerenetti positivi nel tempo remunerando tutti i fattori di produzione determinante fondamentale del ROE il ROI ( Return On Investment ) cheesprime in percentuale la di rimunerare il capitale investito nella gestione operativa. Il suo calcolo prescinde dalle fonti di finanziamento e si limita a considerare il ritorno che la gestione caratteristica ( RO ) al capitale immesso in Distinti in funzione della loro prospettiva di permanenza come classi di valori. La di tale criteri classificativi sta nel fatto di osservare non i singolielementi patrimoniali che compongono il capitale ma le classi in cui essi possono essere raggruppati. 1. Immobilizzazioni:, per contraddistinguere quelle classi di impieghi che tendono a non liberare le risorse finanziarie. 2. :porzioni di attivo del capitale di funzionamento che hanno un tempo si sopravvivenza breve Per le fonti del capitale di funzionamento si guarda alla loro come classe di valori e si distinguono in , Capitale permanente fonti di finanziamento che permangono per tempi indefiniti Passivo consolidato esplica il proprio effetto finanziatore per un tempo atteso di durata media , Passivo temporaneo :raccoglie classi di valori che tendono a vedere esaurito il proprio ruolo di copertura dei singoli elementi patrimoniali attivi e passivi individualmenteosservati riletti in funzione della durata attesa del fabbisogno finanziario. Non presuppone alcuna attenzione alla dinamica evolutiva attesa per le nuove operazioni (fotografa una situazione dei processi in atto). patrimoniale viene distinto in Capitale fisso: dove patrimoniale se ha una prospettiva di permanenza durevole le sue risorse tendono a non essere liberate se non in una prospettiva temporale ampia Capitale Circolante :se patrimoniale si estingue in tempi rapidi Mentre per passivo patrimoniale parliamo di Passivo a breve : se patrimoniale destinato ad estinguersi nel breve termine Passivo a termine: se continua a far parte del capitale per tempi ampi Capitale di :se manca del tutto un epoca prevedibile per la sua estinzione CAPITOLO 8 ESTERNA SUI RISULTATI IL BILANCIO dei prospetti del reddito e del capitale denominato bilancio uno strumento di informazione sulla aziendale che si rivolge ad una vasta platea di destinatari e rappresenta fondamentale di molteplici prospettive di analisi della gestione: proprietari per permettere loro di valutare degli management per cui rappresenta il primo degli strumenti del sistema di programmazione e controllo della stakeholders. Le di redazione di un bilancio dipendono dal destinatario a cui esso rivolto. Si distingue tipicamente tra: bilancio ad uso INTERNO quello rivolto alla oppure direzione e pertanto non richiede una particolare bilancio ad uso ESTERNO quello rivolto a tutti gli stakeholders. Per essi il bilancio rappresenta fonte di informazione della gestioneche tuteli i loro interessi e pertanto tutelato per legge. corredato dunque di una serie di informazioni descrittive aggiuntive rispetto a quelle dei prospetti di reddito e capitale, chiamato nota integrativa, con lo scopo di permettere agli interlocutori di ottenere in modo neutrale le informazioni sulla aziendale. La redazione del bilancio dipende dalle norme civilistiche e dai principi contabili delle organizzazioni professionali tenendo conto di vari fattori: FORMA GIURIDICA Le di persone e le imprese individuali hanno minori vincoli normativi TIPO DI DI REPERIMENTO DEL CAPITALE alle imprese quotate in Borsa si applica una normativa particolare fondata su principi internazionali DIMENSIONE AZIENDALE le imprese di minori dimensioni possono redigere un bilancio semplificato La maggior parte delle imprese i cui titoli non sono quotati in borsa devono redigere il bilancio in base alle normative del Codice Civile integrate e interpretate. Esso si fonda su tre trinci contabili: 1. CLAUSOLA GENERALE Consiste in tre attributi che il bilancio deve possedere per dare neutrale ai diversi interlocutori chiarezza per permettere alla dei destinatari di comprendere i fa riferimento alla necessaria corrispondenza tra dei fatti aziendali e rappresentazione degli stessi. Si differenzia tra oggettiva e di correttezza un attributo che fa riferimento tecnico riguarda il rispetto delle regole contabili da parte di colui che redige il bilancio. 2. PRINCIPI DI REDAZIONE Rappresentano le linee generali da osservare nel processo di redazione del bilancio allo scopo di raggiungere gli attributi cardine della clausola generale. Il Codice Civile ne individua diversi: prudenza stabilisce che i ricavi si considerano solo se realizzati mentre i costi si considerano anche se competenza economica serve a stabilire le di riparazione del reddito totale tra i diversi esercizi prevalenza della sostanza sulla forma

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ECONOMIA AZIENDALE – RIASSUNTO CAPITOLO 1
L’uomo manifesta di continuo bisogni e desideri per soddisfare i quali si attiva nella ricerca di beni
e servizi. I bisogni possono essere essenziali cioè quelli connaturati alla stessa sopravvivenza altri
sono voluttuari cioè quelli che cambiano nel tempo Quest’ultimo tipo di bisogno presuppone
l’esistenza del mezzo di soddisfazione (BENI) e ne postula al tempo stesso la carenza presso il
soggetto che avvertetale bisogno. I beni posso a loro volta essere suddivisi in non economici, che
sono disponibili in natura in quantità illimitata, ed economici che sono invece scarsi rispetto alle
esigenze degli individui. Tra quest’ultimi rientrano non solo tutti i beni dotati di materialità ma vi si
comprendono anche tutti i servizi possibili nonché i beni così detti immateriali o più in generale le
risorse intangibili. L’attività umana diretta alla soddisfazione di bisogni attraverso la ricerca di beni
economici è detta attività economica e consta di tre momenti tipici:
1. CONSUMO
2. PRODUZIONE
3. TRASFERIMENTO
L’attività economica in quanto attività umana è sempre caratterizzata da scelte che tendono verso
l’obbiettivo di cogliere il miglior rapporto tra scarsità dei mezzi e bisogni da soddisfare. Va
ricordato che, essendo queste scelte umane, non sono mai basate sul puro calcolo e, talvolta, non
sono neanche del tutto razionali ( fattori extraeconomici).All’interno del sistema economico
svolgono attività economica diversi soggetti definiti unità economiche le quali tendono a
minimizzare l’uso delle risorse ed a massimizzare i risultati in vista del raggiungimento di dati
risultati:
1. SINGOLI INDIVIDUI
2. GRUPPI DI PERSONE
3. ENTITA ORGANIZZATE E COMPLESSE **
In questo caso ci soffermeremo sull’unità economica azienda. Definiremo con questo nome non
ogni unità economica ma solo quella provvista di determinati caratteri, tra loro strettamente
collegati, che consentono all’azienda di conservare la durabilità ovvero la continuità del suo
funzionamento, mancando i quali l’unità economica resta una non azienda. Secondo quanto oggi si
ritiene un’unità economica si ritiene azienda se possiede i seguenti caratteri:
1. COORDINAZIONE SISTEMICA
L’azienda si definisce un sistema in quanto è composta da un insieme di elementi legati tra loro da
relazioni e rapporti di dipendenza reciproca. I due elementi fondamentali di tale sistema sono il
lavoro ed il patrimonio. Il primo si identifica con il personale che vi opere, il secondo con i beni
necessari allo svolgimento dell’attività economica. La coordinazione del sistema è una conseguenza
della comune finalità verso cui tendono tutti gli elementi della combinazione. Tale condizione deve
conservarsi per tutta la vita dell’azienda affinché si abbia la formazione di un sistema armonico in
grado di generare valore e utilità. Infine va ricordato che l’azienda è un

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