- Informazioni
- Chat IA
Questo è un documento Premium. Alcuni documenti su Studocu sono Premium. Passa a Premium per sbloccarne la visualizzazione.
Questo documento è stato utile?
Questo è un documento Premium. Alcuni documenti su Studocu sono Premium. Passa a Premium per sbloccarne la visualizzazione.
I principi - appunti di lezione di economia urbana
Corso: Economia urbana (096343 )
14 Documenti
Gli studenti hanno condiviso 14 documenti in questo corso
Università: Politecnico di Milano
Questo documento è stato utile?
Questa è un'anteprima
Vuoi avere accesso completo? Passa a Premium e sblocca tutte le 10 pagine
Accedi a tutti i documenti
Scarica senza limiti
Migliora i tuoi voti
Sei già passato a Premium?
PRINCIPI GENERALI DELL’ECONOMIA URBANA
Ciascuna disciplina considera la città, fenomeno complesso per eccellenza, secondo particolari
angolazioni o “principi”. Avviene così per la geografia urbana, la sociologia urbana, l’economia
urbana ecc.
L’urbanista, il cui campo disciplinare, analitico ed operativo, è la città fisica con i suoi spazi e la
sua forma, è interessato a conoscere, per grandi linee, i punti di vista, o principi, delle altre
discipline. Essi permettono di conoscere meglio cause ed effetti delle continue trasformazioni degli
spazi e delle forme urbane.
Particolarmente interessante, in periodi come quello attuale di cambiamenti strutturali nei processi
di trasformazione urbana, è il punto di vista dell’economista.
Esso ha permesso di rispondere ad alcune domande fondamentali.
Useremo, come testo di riferimento, “Economia urbana, principi e modelli teorici” di R. Camagni
(NIS, 1992) ed in particolare la parte I, dedicata appunto ai “principi”.
Camagni individua cinque “grandi principi economici di organizzazione dello spazio urbano. . .
[che] ci consentono di rispondere ad alcune domande fondamentali sulla natura, la struttura, le leggi
di movimento della città” (pp. 37-38)
-Principio di agglomerazione (perché esiste la città?) “Le città esistono e sono esistite
nella storia perché gli uomini hanno trovato più vantaggioso ed efficiente gestire i propri
rapporti personali, sociali, economici e di potere in modo spazialmente concentrato”.
(p. 43). Gli elementi che determinano vantaggi se le attività si svolgono “in modo
spazialmente concentrato” si dicono “fattori di agglomerazione”: essi danno luogo a
“economie di agglomerazione”. I fattori di agglomerazione sono un tipo particolare di
“fattori di localizzazione”, e possono riguardare attività industriali, di servizio,
residenziali ecc.
In tali attività accade spesso che solo raggiungendo una dimensione, o “scala”, più
grande si può conseguire maggiore efficienza nell’attività medesima: in questi casi si
parla di “economie di scala”. Per un lungo periodo (almeno le due prime rivoluzioni
industriali) le “economie di scala” si sono tradotte in “economie di agglomerazione”.
Nella teoria di Weber (vedi la scheda A su “le teorie classiche di localizzazione
industriale”) i fattori di agglomerazione (e le conseguenti economie) sono classificate
come: fattori di agglomerazione interni a un impianto (o, in elaborazioni successive,
interni a un’impresa); fattori di agglomerazione esterne all’impianto (o all’impresa) ma
interni all’industria; fattori di agglomerazione esterne all’impianto (o impresa) e
all’industria, o di urbanizzazione: sono i vantaggi che derivano dalla possibilità di
usare un gran numero di infrastrutture, attrezzature e servizi presenti nell’ambiente
urbano.
-Principio di accessibilità (dove, nella città?) “Il principio di accessibilità sta alla base
dell’organizzazione dello spazio urbano e scaturisce dalla competizione fra le diverse
attività economiche per assicurarsi le localizzazioni più vantaggiose” (p. 75). In genere
“accessibilità significa superamento della barriera imposta dallo spazio al movimento di
persone e cose e allo scambio di beni, servizi, informazioni.” (ivi). Quanto più alta è
l’accessibilità, tanto maggiori sono la disponibilità di fattori produttivi e beni
intermedi per l’impresa, di servizi per le persone ecc., tanto minori sono i costi/tempi
che si debbono sostenere per raggiungere tali beni e servizi.
Se tutte le imprese e le persone avessero le stesse necessità/possibilità di ottenere la
massima accessibilità si avrebbe una loro concentrazione massima nelle aree centrali
della città, dove l’accessibilità è massima. In realtà imprese e persone percepiscono
vantaggi diversificati da una maggiore accessibilità e quindi hanno diverse
1
Perché questa pagina è sfocata?
Questo è un documento Premium. Per leggere l'intero documento devi passare all'abbonamento Premium.
Perché questa pagina è sfocata?
Questo è un documento Premium. Per leggere l'intero documento devi passare all'abbonamento Premium.
Perché questa pagina è sfocata?
Questo è un documento Premium. Per leggere l'intero documento devi passare all'abbonamento Premium.