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Fusti Modificati e Radici Modificate

Immagini e descrizione dei diversi fusti e radici modificate
Corso

Botanica (72)

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Anno accademico: 2021/2022
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FUSTI MODIFICATI: Forma

Fusti Succulenti

Fusti ingrossati , carnosi per la presenza all’interno della sezione del fusto di un’abbondante parenchima acquifero a funzione di riserva di acqua. Nel parenchima acquifero le cellule contengono vacuoli arricchiti di mucillagini che servono per trattenere l’acqua. I fusti carnosi con riserva idrica adattati a vivere in ambienti secchi. Colorazione verde

Le spine sono foglie modificate , con funzione di difesa, infatti, la funzione fotosintetica e di traspirazione viene effettuata dal fusto. Ma è naturale che la densità dell’unità di superficie negli stomi dei fusti è molto più bassa.

Cladodi

Fusti o rami appiattiti, possono essere a forma di spatola ingrossata, come nel caso di Opuntia sp., ma mantengono vagamente una somiglianza con un fusto cilindro conico. Sono succulenti. Ma nei Ruscus i fusti sono: 1) Appiattiti 2) Forma totalmente diversa da un fusto cilindro conico classico. 3) Non succulenti 4) A forma di foglia, cioè cladofilli o fillocladi

I entrambi i casi i cladodi sono sempre verdi, quindi fanno attività fotosintetica, e presentano foglie trasformate in spine nell’Opuntia o foglie trasformate in piccole brattee nel caso di Ruscus.

Cladofilli o Fillocladi di Ruscus Aculeatus

Sono fusti trasformati con forma a “foglia” :  I fusti infatti sono abbastanza coreacei ;  Hanno delle appendici laterali che sono i fiori , o frut a seconda del grado di sviluppo della pianta.

Nella immagine si nota che la pianta porta sia rami con fusto principale di tipo cilindro conico che sostiene la pianta e che porta remi secondari , sia ancora di forma cilindro conica o trasformati in cladofilli o fillocladi.

- Come facciamo a capire che si tratta della presenza di rami e non di foglie particolarmente coriacee?

Bhe, devi ricordare com’è la struttura di una gemma apicale:  all’apice c’è il cono vegetativo,  e poi scendendo iniziano a presentarsi le bozze fogliari.  Ma a livello di ciascun nodo sono portate le bozze fogliari, le quali alla propria ascella, portano i primoridini dei rami.

Quindi, all’ascella di una foglia si può sviluppare un ramo grazie alla presenza di una gemma che darà origine a un ramo secondario.

Questa cosa la notiamo anche in Ruscus, ma sono presenti delle foglie ascellari trasformate in squame che sono alla base di cui parte il fusto. Nell’immagine si nota appunto che la foglia ascellare la si trova sia alla cui ascella si sviluppa un ramo secondario, di forma cilindroconica normale, sia alla foglia ascellare alla cui ascella si sviluppa poi un fillocladio.

Fusti
spinescenti

Si nota che la pianta secca è tutta legnosa. È un fusto spinescente, appiattito. Quindi fusti che partono all’ascella di foglie cadute o trasformate in piccole squame o che portano dei fiorellini.

Fusto succulento a bottiglia

Piante del centro Sud America. Fusto rigonfio per un abbondante parenchima acquifero per la conservazione dell’acqua.

Fusto volubile. Cuscuta

Filamento di colore arancione che si avvolge ad un’altra pianta con foglie verdi. I fiorellini bianchi appartengono al cuscuta.

Ipomoea alba

Fusto verde perché non è una pianta parassita, ma è normale, foto sinteticamente attiva che si avvolge tramite il suo fusto volubile attorno a fusti di altre piante, per poter raggiungere posizioni rispetto alla luce più favorevoli.

Viticci

Trasforma il fusto in organi di sostegno, quindi viticci molto attorcigliati per avvolgersi ad altri fusti.

FUNZIONE

Normalmente il fusto a funzione di: trasporto, meccanica, ma anche clorofilliana e di riserva.

Riserva:

 di materiale nutritizio di fusti sotterranei: rizomi, tuberi, bulbo-tuberi e bulbi.  Di acqua di fusti aerei di piante succulente.

Rizomi:

Fusti sotterranei ricchi di riserve (amido, zuccheri, a volte grassi), con accrescimento PLAGIOTROPO __-- cioè parallelo alla superficie del suolo. E si trovano a poca distanza dalla superficie del suolo.  Comprendono una parte aerea annuale e una sotterranea perenne.  La parte aerea ha uno scapo fogliare o fiorale, cioè un fusto modificato che porta o solo foglia o solo fiore, deriva da una gemma terminale.  Piante erbacee perenni, perché il rizoma rappresenta un organo di propagazione nello spazio e nel tempo, (ed è tipico delle così dette piante Geofite).  Forma molto variabile , ma i nodi riconoscibili e a volte tendono ad ingrossarsi. Strutture che non sono mai presenti nelle radici ci fanno distinguere un rizoma da una radice.

Es. Gramigna, che è infestante; Mughetto, esse se sfioriscono alla fine di una stagione vegetativa, sappiamo che l’anno successivo si svilupperanno altri mughetti, per la presenza sotterranea del rizoma; Felce; Viola.

parte epigea, cioè foglie aeree.

Parte Ipogea caratterizzata dalla radice.

E rami laterali che si ingrossano a dare origine ai tuberi.

In d si vedono i fasci cribro- vascolari.

Bulbi

Es. Cipolla, Tulipano, Narciso, Giacinto...

 Fusto ipogeo  Un bulbo, più che ad un organo vegetale, è paragonabile ad una pianta intera con fusto estremamente raccorciato, simile ad un disco che porta radici da una parte e gemme dall’altra, che si accresceranno all’esterno.  La gemma è circondata da foglie trasformate in scaglie o foglie carnose: - Interne: sono succose, carnose, cioè ricche di riserva (quale zuccheri solubili). -> catafilli - Esterne: morte e secche, con funzione di protezione. -> papiracei

Difesa

Nei fusti aerei, le spine, o strutture spinescenti.

bulbi con accrescimento diverso delle foglie modificate.

Bulbi e bulbilli di aglio. I bulbilli sono un insieme di bulbi vicini agli altri, che possono essere prodotti da porzioni aeree della pianta, in particolare a livello del fiore.

Riserva di H 2 O

È tipica delle piante succulente, che crescono nelle regioni calde e fredde. Limitano la superficie traspirante sopprimendo le espansioni fogliari e riducendosi al solo fusto.

Il fusto si ingrossa e si trasforma in un serbatoio di acqua.

Diventa verde.

Sono piante distanti dal punto di vista della collocazione sistematica, ma che hanno evoluto una morfologia xerofitica del germoglio, in risposta ad un comune problema, cioè della carenza d’acqua.

Es. Echinocactus (Messico) Opuntia (America) Chorisia (Africa) Suphorbia (Africa)

Le foglie: o cadono subito O si trasformano in spine.

La riserva di acqua si forma grazie:

 PARENCHIMA ACQUIFERO nel fusto le cui cellule presentano vacuoli ricchi di MUCILLAGINI;  Limitata superficie della pianta: rami e foglie possono essere trasformati in spine;  Scarsi stomi;  Grossi strati o più strati di CERA e CUTICOLA.

Ciò fa si che le piante resista a periodi di siccità di 3-4 anni.

oltre alle piante succulente ci sono altre piante adattate alla vita in ambiente secco che contengono solo piccole quantità di acqua.

Es: Asparagus.

I rami sono appiattiti, simili a foglie, Fotosintetizzanti.

Si chiamano BRACHIBLASTI.

Le vere foglie sono ridotte a piccole squame.

Anche le Conifere sonoadattate all’ambiente secco (l’acqua c’è ma è ghiacciata e non utilizzabile, quindi sono le foglie ad essere modificate -> sono aghiformi e con cuticola ispessita).

-rami trasformati in spine Un adattamento all’ambiente secco e di difesa, dagli animali erbivori che potrebbero trovare nutrimento nelle piante.

Gli organi spinescenti possono avere origine diversa:

  1. Aculei es delle Rose, sono emergenze di origine epidermica.
  2. Rami trasformati in spine. Es Collectia Cruciata. Qui entra a far parte della SPINA tutto il complesso Fibro- Vascolare, anche se in modo molto ridotto (scarsa funzione di trasporto), mentre sono assai sviluppate le fibre della corteccia. Tutte le pareti delle cellule del midollo e dei parenchimi sono LIGNIFICATE. Il ramo terminante spina ha difesa dagli animali erbivori.

Nel Limone si vede che la spina è inserita all’ascella di una foglia. Infatti, non si riesce a staccare.

Gli aculei delle rose si possono staccare facilmente perché appunto si tratta di formazioni epidermiche; quindi, non ha la continuità dei fasci vascolari.

Fusto Rampicante

Usano cirri (i rami trasformati in cirri non sviluppano mai foglie, e originano da una gemma ascellare come un normale ramo) , viticci (esile ramoscello erbaceo, sensibile alla presenza di un sostegno) e ventose per attaccarsi al sostegno.

Fusti Volubili

Il fusto volubile ha una forma sottile che tende ad attorcigliarsi ad un altro sostegno serve per garantire una migliore esposizione della pianta all’irraggiamento solare.

Fusti Piangenti

I rami non riescono a raggiungere un consistenza abbondante, nel salice, ad es.

MODIFICAZIONI DEL FUSTO: CULMO E SCAPO

 CULMO: fusto tipico delle graminacee, che a livello degli internodi molto allungati possono essere o PIENI (es. mais) o CAVI (es. frumento), con nodi compatti (meristema intercalare). Porta una foglia per nodo, che contribuisce a dare sostegno alla pianta.  SCAPO FIORALE: fusto fiorifero privo di foglie e rami (es. cipolla, giacinto)

 SCAPO FOGLIARE: fusto che porta solo foglie, non altri rami, ne fiori.

culmo cavo

di bambù: una

monocotiledone, quindi una graminacea, come il frumento, condivide la caratteristica di avere un culmo cavo, ma nel bambù e resistente grazie a tessuto meccanico e fasci abbondanti nel cilindro centrale, che in questo caso è posizionato nel bordo del fusto, subito al di sotto dell’epidermide prima, e del sottile strato corticale. A livello del nodo si possono formare anche dei fusti laterali. Le singole piante sono originate da un rizoma sotterraneo che si accresce rapidamente e che contribuisce ad una dispersione nello spazio del bambù. Ma ciò non c’è in mai e frumento.

RADICI MODIFICATE

RADICI TUBERIZZATE

Carota, patata dolce, barbabietola. Barbabietola da zucchero viene accumulato saccarosio.

Si ingrossa la radice. Se si fa una sezione trasversale della radice si nota la presenza di radici laterali d origine endogena. All’ ingrossamento del tubero non collabora solo la radice, ma anche l’ipocotile. L’ ipocotile è la porzione assile che separa il colletto della radice, dalla zona dove sono inserite le foglie cotiledonali.

1) la porzione ingrossata interessa la radice e

parzialmente anche l’asse ipocotile. 2) È l’asse ipocotile che contribuisce in maniera importante all’ingrossamento dell’organo 3) La radice non tuberizza, cioè non ingrossa, ma l’ingrossamento interessa l’asse ipocotile.

L’ asse ipocotile è quella porzione assile che collega il punto di inserzione dei dicotiledoni, quindi delle foglie di origine embrionali, con la radice.

Quindi:

Patata dolce la

tuberizzazione riguarda una radice laterale o un’estremità della radice. L’ispessimento della radice è legato ad un accrescimento secondario caratterizzato dalla presenza di fasci cribro-vascolari extra-numerari che contribuiscono all’ingrossamento. Nell’immagine in basso a destra, quelle macchioline rosse sono fasci- cribro-vascolari colorati con fluoroglucina acidificata.

RADICE
SUCCULENTA

 Si sviluppano esternamente al terreno nel caso di Kedrostis.  I Pneumatofori con radici modificate che si sviluppano

geopotropicamente negativo, quindi verso l’alto che contribuiscono a migliorare gli scambi gassosi in piante che crescono in ambienti che sono temporaneamente o tutto l’anno coperti d’acqua, cioè in ambienti asfittici e con bassa possibilità con scambi gassosi da parte della radice con il terreno. Radice con funzione respiratoria, proprio con i pneumatofori che è il nome della radice modificata con funzione di scambio gassoso che porta i così detti pneumatodi, cioè aperture specializzate che consentono gli scambi gassosi.

RADICI
CONTRATTILI

Le radici tendono ad essere un po' arricciate, cioè aiuta a fare movimenti di contrazione e scontrazione ripetute che

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presenza all’interno della
sezione del fusto di
un’abbondante parenchima
acquifero a funzione di riserva
di acqua. Nel parenchima
acquifero le cellule contengono
vacuoli arricchiti di mucillagini
che servono per trattenere
l’acqua. I fusti carnosi con
riserva idrica adattati a vivere
in ambienti secchi.
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modificate, con funzione di
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