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CAP.3, LA Valenza - Riassunto Elementi di sintassi

Riassunto capitolo terzo "La Valenza" del libro "Elementi di Sintassi"...
Corso

Linguistica generale (B003225)

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Anno accademico: 2017/2018
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    mi ha aiutato ad avere chiarezza su argomenti per me complessi, grazie mille.

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All’interno di una frase grammaticale, il verbo ha una VALENZA. Tale valenza è

definita dal significato del verbo: in base alle sue caratteristiche semantiche il verbo seleziona una serie di costituenti, gli argomenti, che lo devono necessariamente

affiancare per completarne il significato. (Il numero di argomenti selezionati dal verbo coincide proprio con la valenza, universale e unica). Essi sono in numero

limitato e rispondono a specifiche proprietà semantiche. (esempio: mangiare richiede un partecipante, animato, che compie l’azione, e un secondo partecipante

che sia commestibile).

La struttura argomentale del verbo è universale: le lingue del mondo differiscono infatti non per la rappresentazione di un evento in “Struttura Profonda” bensì in “Struttura Superficiale”. La ragazza guarda il tramonto. Leo ha regalato un libro a Cristina. La ragazza guarda. X Ha regalato. X

Oltre agli argomenti, nella frase possono essere presenti anche costituenti non richiesti dal verbo per completarne il significato, ma comunque importanti per le informazioni che forniscono: i circostanziali. Essi possono essere in numero

illimitato e non sono soggetti a restrizioni semantiche.

Ieri Leo ha regalato un libro a Cristina. Ieri Leo ha regalato un libro a Cristina per il suo compleanno. Ieri Leo alla festa ha regalato un libro a Cristina per il suo compleanno.

Ogni argomento ha un ruolo argomentale (o ruolo tematico):

  • <AGENTE>: partecipante che compie volontariamente l’azione espressa dal verbo. “Primo argomento” in azioni dinamiche e formalmente transitive (Mario mangia la mela).

  • <PAZIENTE>: partecipante che subisce le conseguenze di un evento dinamico. “Secondo argomento” di un’azione formalmente transitiva (Mario mangia la mela) oppure “primo argomento” di un’azione formalmente passiva ( La mela è mangiata da Mario).

  • <TEMA>: primo partecipante di un evento stativo (Mario vive a Roma) oppure di un evento cambiativo, cioè che esprime un cambiamento di stato (La neve si scioglie), di luogo (tramite i cosiddetti “verbi di moto”: Mario è partito) o di posizione (Il libro è caduto). Da non confondere il tema con il paziente: il paziente rappresenta sempre il secondo partecipante di un evento dinamico e la sua

presenza è legata a quella di un agente; al contrario, il tema è il primo partecipante di un evento in cui manca un agente.

  • <ESPERIENTE>: primo (e spesso unico) partecipante di un evento che esprime un’emozione, uno stato fisico o psicologico (in verbi come amare, soffrire, tremare, avere fame, avere freddo, ecc.).

  • <BENEFICIARIO>: partecipante(animato) verso cui è rivolt l’azione. “Terzo argomento” in azioni formalmente transitive (in presenza di verbi come dire, dare, regalare, inviare, ecc.: Mario invia una lettera a Luca.)

  • <LOCATIVO>: argomento che esprimono il luogo in cui, verso cui, da cui o attraverso cui si muove il primo partecipante di un evento di moto (vale a dire un tema). Ne sono quindi esempi i complementi di luogo in frasi come Andrea vive a Roma, Leo va a scuola, L’aereo parte da Fiumicino, Sono passata per il parco.

  • <STRUMENTALE>: argomento che esprime il mezzo di cui ci si serve per realizzare l’evento (Questo apparecchio frulla le verdure, Una pallonata ha rotto il vetro).

Nelle frasi dove si esprime un possesso l’oggetto posseduto assume il ruolo di <tema>, il possessore quello di <locativo> (esprime una rappresentazione astratta del luogo in cui si trova la cosa posseduta): Io (<locativo>) ho un libro (<tema>), Sara (<locativo>) ha i capelli biondi (<tema>).

Fondamentale aver chiara la distinzione tra ruolo argomentale e funzione sintattica: il ruolo argomentale è un concetto di natura semantica e riguarda la selezione degli argomenti operata dal verbo in base al suo significato (agente, paziente, tema, ecc.), mentre il secondo indica la funzione grammaticale che ogni costituente ricopre all’interno della frase (soggetto, predicato, oggetto, modificatore): Clara<agente> ha gettato la carta nel cestino. Leo<paziente> è stato picchiato. Leo<esperiente> sente freddo. Leo<beneficiario> ha ricevuto molti regali per il suo compleanno. Leo<tema> è arrivato in ritardo. La porta<tema> si apre. Questo albergo<locativo> può ospitare più di 1000 persone. Questo apparecchio<strumentale> frulla frutta e verdura. A uno stesso soggetto sintattico possono essere attribuiti diversi ruoli argomentali, il che dipende esclusivamente dal verbo e dal suo significato. LA STRUTTURA ARGOMENTALE È UNIVERSALE (i verbi che esprimono uno stesso significato in più lingue selezionano gli stessi argomenti), LA FUNZIONE SINTATTICA ASSEGNATA AGLI ARGOMENTI INVECE PUÒ VARIARE DA LINGUA A LINGUA. He(SOGG-<esperiente>) likes cookies (OD-<tema>)

Concludiamo dicendo che il numero degli argomenti e la loro obbligatorietà è una proprietà semantica del verbo, mentre la loro (mancata) realizzazione è un fatto superficiale, di ordine pragmatico, con le restrizioni sopra indicate. Il concetto di valenza e della selezione argomentale dei verbi rendono conto di fenomeni morfosintattici come la selezione dell’ausiliare. In lingue come l’italiano i verbi possono selezionare l’ausiliare essere, avere, o entrambe. Ciò che determina tale scelta è determinata dal ruolo argomentale del partecipante che svolge la funzione di soggetto. - Nei verbi transitivi il partecipante che svolge la funzione di soggetto ha generalmente un ruolo argomentale di <agente> o <esperiente>: selezionano l’ausiliare avere. - Nei verbi intransitivi il partecipante che svolge la funzione di soggetto può avere sia il ruolo di <agente> o <esperiente> (verbi intransitivi inergativiausiliare avere: “Sara ha telefonato a Leo”) sia il ruolo di <paziente> o <tema> ( verbi intransitivi inaccusativiausiliare essere: “Sara è caduta”). I verbi inaccusativi comprendono i verbi di stato, moto, cambiamento, i verbi di morfologia passiva e i verbi cosiddetti inerentemente riflessivi : nei verbi di morfologia passiva il soggetto è, per definizione, un <paziente>, mentre i verbi inerentemente riflessivi (accorgersi, arrabbiarsi, fidarsi, pentirsi,ecc.) non hanno una corrispondente forma transitiva e il loro soggetto è chiaramente un <tema>. Ci sono alcuni verbi (cambiare, iniziare, ecc.) che hanno una duplice entrata lessicale, sembrerebbero ammettere entrambi gli ausiliari, ma si tratta in realtà di due predicati distinti, ognuno con specifica selezione argomentale: sono i verbi ergativi. Leo ha cambiato casa il mese scorso. (cambiare=verbo transitivo, si descrive un evento in cui un <agente>, Leo, esercita la sua volontà di modificare un <paziente>,casa) Leo è cambiato tanto negli ultimi tempi. (cambiare=verbo inaccusativo ,ergativo, che predica un cambiamento di stato, seleziona quindi un <tema>,Leo) Il sole scioglie la neve. (sciogliere=verbo transitivo, si descrive un evento in cui un <agente>,il sole, esercita la sua volontà di modificare un <paziente>,la neve) La neve si scioglie. (sciogliersi=verbo inaccusativo, ergativo, che predica un cambiamento di stato, seleziona quindi un <tema>, la neve).

OJO: Da non confondere il si inserito nella forma intransitiva del verbo ergativo con il si riflessivo o il si impersonale: il si riflessivo ha il ruolo argomentale di <paziente> e implica la presenza di un soggetto con il ruolo di <agente>, cosa esclusa nei verbi ergative, mentre il si impersonale introduce element con un ruolo argomentale che I verbi ergative non possono avere. Si tratta dunque di un si passivante,ovvero una semplice marca morfologica che indica la non agentività del soggetto sintattico in una costruzione attiva ma semanticamente simile ad una passiva.

Come I verbi selezionano degli argomenti, cosi i nomi e gli aggettivi ne sono anche in grado. Non solo. Diversamente dai verbi, essi possono omettere un argomento senza pregiudicare la grammaticalità della frase. Alessandro invidia Sara. Costruzione verbale. L’invidia di Alessandro per Sara. Costruzione nominale. Alessandro è invidioso di Sara. Costruzione aggettivale. Alessandro invidia. X L’invidia per Sara. Alessandro è invidioso.

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All’interno di una frase grammaticale, il verbo ha una VALENZA. Tale valenza è
definita dal significato del verbo: in base alle sue caratteristiche semantiche il verbo
seleziona una serie di costituenti, gli argoment, che lo devono necessariamente
affiancare per completarne il significato. (Il numero di argomenti selezionati dal
verbo coincide proprio con la valenza, universale e unica). Essi sono in numero
limitato e rispondono a specifiche proprietà semantche. (esempio: mangiare
richiede un partecipante, animato, che compie l’azione, e un secondo partecipante
che sia commestibile).
La struttura argomentale del verbo è universale: le lingue del mondo differiscono
infatti non per la rappresentazione di un evento in “Struttura Profonda” bensì in
“Struttura Superficiale”.
La ragazza guarda il tramonto.
Leo ha regalato un libro a Cristna.
La ragazza guarda. X
Ha regalato. X
Oltre agli argomenti, nella frase possono essere presenti anche costituenti non
richiesti dal verbo per completarne il significato, ma comunque importanti per le
informazioni che forniscono: i circostanziali. Essi possono essere in numero
illimitato e non sono soggetti a restrizioni semantiche.
Ieri Leo ha regalato un libro a Cristina.
Ieri Leo ha regalato un libro a Cristina per il suo compleanno.
Ieri Leo alla festa ha regalato un libro a Cristina per il suo compleanno.
Ogni argomento ha un ruolo argomentale (o ruolo tematco):
<AGENTE>: partecipante che compie volontariamente l’azione espressa
dal verbo. “Primo argomento” in azioni dinamiche e formalmente transitve (Mario
mangia la mela).
<PAZIENTE>: partecipante che subisce le conseguenze di un evento
dinamico. “Secondo argomento” di un’azione formalmente transitva (Mario
mangia la mela) oppure “primo argomento” di un’azione formalmente passiva ( La
mela è mangiata da Mario).
<TEMA>: primo partecipante di un evento statvo (Mario vive a Roma)
oppure di un evento cambiatvo, cioè che esprime un cambiamento di stato (La
neve si scioglie), di luogo (tramite i cosiddetti “verbi di moto”: Mario è partito) o di
posizione (Il libro è caduto). Da non confondere il tema con il paziente: il paziente
rappresenta sempre il secondo partecipante di un evento dinamico e la sua presenza