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Prima Guerra Mondiale (riassunto breve ma dettagliato)

Appunti sulla Prima Guerra Mondiale.
Corso

Storia Moderna (M-STO/02 B020753)

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Anno accademico: 2022/2023
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Università degli Studi di Firenze

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PRIMA GUERRA MONDIALE

La belle époque sappiamo che era caratterizzata da profonde e numerose tensioni fra nazioni: tra Germania e regno unito (competizione industriale, militare, commerciale e coloniale), tra Francia e Germania (per il controllo di Alsazia e Lorena), tra Germania e Russia (per la contesa dell’Europa orientale), tra impero austroungarico e impero russo (per il controllo dei Balcani).

Le crisi marocchine Nel 1906 e nel 1911 ci furono due crisi, dette marocchine. 1906: prima crisi marocchina. La Francia dichiarò che voleva rendere il Marocco una sua colonia. Organizzata una conferenza internazionale in Spagna, ad Algeciras, con la mediazione di Spagna e UK con lo scopo di evitare lo scoppio di una nuova guerra. Viene riconosciuta l’indipendenza marocchina ma vengono garantiti gli interessi economici francesi nel Nord Africa. Nel 1911 la Francia occupò la città di Fez (Marocco). Il kaiser Guglielmo II mandò una nave da guerra di fronte alle coste marocchine per intimidire la Francia. Non si arrivò ad una guerra per merito della mediazione dell’impero britannico. Il Marocco divenne così un protettorato francese, cioè una colonia di fatto (non di diritto ma di fatto, cioè formalmente il Marocco era indipendente ma di fatto era a sovranità limitata).

Le guerre balcaniche Vi furono due rapide guerre (1912-1913) nella penisola balcanica, le Guerre Balcaniche di inizio Novecento. L'Impero ottomano era sempre più debole in questo periodo. Nel 1911 l'Italia dichiarò guerra all'impero ottomano per annettersi la Libia, l’impero ottomano ne esce indebolito. Nel 1912, Bulgaria, Serbia, Montenegro e Grecia si coalizzano per muovere guerra all'impero ottomano. Questi paesi avevano in comune la religione ortodossa e volevano cacciare i turchi dalla penisola balcanica. Questa coalizione vince la guerra e nella penisola balcanica all'impero ottomano resta solo Istanbul, parte della Tracia e la zona dei Dardanelli. Scoppia poi una seconda guerra Balcanica in quanto Serbia e Bulgaria non trovano accordo sulla spartizione della Macedonia, zona recentemente sottratta ai Turchi. A fianco della Serbia si schierano Romania e Impero Ottomano (quest'ultimo voleva riprendersi alcuni dei territori persi durante la prima guerra balcanica). Si conclude con la sconfitta della Bulgaria nel 1913 e essa deve cedere dei territori agli ottomani che gli aveva sottratto nella prima guerra balcanica (come la Tracia), mentre la Serbia annette Montenegro. Le guerre balcaniche ebbero conseguenze continentali: -l’Italia si allontana sempre di più dall’impero austriaco (a causa del controllo dell’Albania)

-La Bulgaria e l’impero ottomano entrano nell’orbita degli imperi centrali (impero austro-ungarico e tedesco).

Il casus belli: l’attentato di Sarajevo Il 28 giugno 1914, a Sarajevo (Bosnia), un giovane studente ultranazionalista Gavrilo Princip originario della Serbia uccide in un attentato l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo (erede all'impero austroungarico) e la moglie Sofia, che stavano visitando la città per rappresentare l'imperatore Francesco Giuseppe, a colpi di pistola. Lui (partecipante del movimento ultra-nazionalistico serbo “Giovane Bosnia”) voleva liberare la Bosnia ed Erzegovina dal dominio dell'Impero austro-ungarico e annetterla al regno di Serbia Il governo di Vienna reagì inviando un mese dopo (23 luglio 1914) un pesantissimo ultimatum al regno di Serbia, riconoscendolo come mandante occulto di questo omicidio. Non sappiamo ancora oggi se Princip avesse agito da solo o per via dei servizi segreti serbi. Ad ogni modo il motivo di questo atto era perché desiderava che la Bosnia venisse annessa al regno di Serbia, invece era stata annessa all'Austria. La Serbia accetta tutte le condizioni dell'ultimatum ad eccezione del fatto che gli austriaci facessero indagini nel regno serbo, era ritenuta una violazione della propria sovranità. Così il 28 luglio 1914 l'Austro Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. La Russia, alleata della Serbia, inviò delle truppe al confine con Germania e Austria. Il 1° agosto la Germania dichiara guerra alla Russia e siccome la Francia era alleata della Russia, essa mandò il suo esercito al confine con la Germania, allora la Germania il 3 agosto dichiarò guerra alla Francia, poi siccome UK era alleato di Francia e Russia dichiarò guerra a Austria e Germania, il 4 agosto. I nazionalisti (giovani di piccola e media borghesia) erano entusiasti di tutto ciò, erano cresciuti sapendo che la guerra era qualcosa di grandioso e non ne avevano mai vista una prima. Per loro la guerra era una grande avventura, un'occasione per dimostrare il proprio valore e le proprie abilità ed evadere dalla monotonia. Molti partivano volontari per la guerra. Si illudevano che questa guerra sarebbe durata poco.

I socialisti si schierarono a favore della guerra a causa del forte nazionalismo nel quale vivevano, tranne il partito socialista italiano. La seconda internazionale scomparve. La Germania aggredì il Belgio, che era neutrale, per colpire la Francia, perché in quel confine era più debole. Il Giappone poi entrò in guerra contro la Germania, il 23 agosto. Voleva impossessarsi delle colonie tedesche presenti nell'oceano pacifico (isole Bismarck e Guinea ad esempio). Possiamo parlare perciò di guerra mondiale perché le maggiori potenze europee avevano allargato il conflitto a una dimensione mondiale.

espulso dal partito socialista. Fondò un nuovo giornale, "Il Popolo d’Italia", che inizialmente voleva rappresentare i socialisti interventisti, ma poi si schierò sempre di più verso il nazionalismo estremo.

Nel frattempo il governo Salandra stava trattando col governo austriaco sperando nella cessione delle terre irredente ma non ci riuscì, così iniziò a trattare con le potenze della triplice intesa. Accordo segreto con le potenze dell'intesa: Patto di Londra (26 aprile 1915), stipulato tra Italia, Regno Unito e Francia. Il re d’Italia era anche d'accordo. Esso stabiliva che l’Italia si impegnasse a entrare in guerra entro un mese a fianco dell'intesa. Pur essendo ancora legata alla triplice alleanza. In caso di vittoria avrebbe ottenuto trentino, Dalmazia (ma non Fiume), Venezia Giulia, Alto Adige, Istria e Valona (in Albania). Il governo propose poi al parlamento il permesso di dichiarare guerra all'Autista. Nel frattempo i nazionalisti organizzarono molte manifestazioni di piazza, per esempio Gabriele D'Annunzio, nel maggio 1915, con lo scopo di esercitare pressione sul parlamento e convincerlo di entrare in guerra (il parlamento era prevalentemente neutralista). Dunque queste manifestazioni dovevano convincere il parlamento che la maggioranza degli italiani fosse pro alla guerra (non è vero). L’Italia uscì dalla triplice alleanza. Il governo Salandra propose al parlamento di votare lo stato di guerra contro Austria. I liberali giolittiani votarono a favore della guerra per non opporsi al re (solo i socialisti votarono no). Il 24 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all'impero austroungarico, a fianco dell'intesa. Era alto tradimento.

Il Fronte Occidentale I tedeschi invadono il Belgio (neutrale) per colpire la Francia laddove le difese erano più deboli (nord est) ma trovano un'accanita resistenza e dunque l'avanzata tedesca rallentò e la triplice intesa trovò il tempo di organizzare meglio le linee di difesa. Inizio settembre 1914 l'avanzata tedesca fu arrestata a poche decine di km da Parigi lungo il fiume Marna (che diventa simbolo della resistenza francese). Lo stato tedesco voleva seguire lo schema della guerra franco-prussiana. Intanto i russi avevano attaccato la Prussia e la Galizia, erano riusciti a strappare la Galizia ma, in Prussia, vengono fermati a Tannenberg e poi sconfitti lungo i laghi Masuri. Ottobre-novembre 1914 i tedeschi cercano di sfondare più volte le linee franco inglesi più a ovest, a Ypres (confine tra Belgio e Francia). Francesi e inglesi contrattaccano e la linea del fronte si stabilizza verso la fine dell'autunno, lungo i fiumi Aisne e Somme, quindi più a nord di prima. La guerra di movimento diventa una guerra di posizione, di trincea. Infatti le armi adoperate rendevano molto più agevole la difesa rispetto all'attacco (es. mitragliatrice, filo spinato). Non c'erano ancora i carri armati, i movimenti delle truppe avvenivano a piedi. Il fronte andava dalle fiandre fino alla svizzera.

La vita in trincea era orribile, non aveva nulla di eroico. I soldati vivevano nel fango, al freddo, con la sporcizia, con i pidocchi, con i topi, erano sempre a rischio a causa dell'artiglieria nemica, dovevano stare attenti a non sporgersi troppo dalle trincee e poi se gli veniva ordinato di uscire da queste morivano quasi sempre. Coloro che riuscivano a superare la terra di nessuno erano troppo pochi e venivano sempre eliminati non appena riuscissero ad avvicinarsi nella trincea opposta. La guerra così era di posizione e di logoramento, non vinceva il più valoroso, ma quello più resistente. Non c'erano avanzamenti. Era una guerra industriale, che coinvolgeva i paesi industrializzati. Dopo il primo mese di guerra su questo fronte c'era già mezzo milione di morti.

Pag 148: La vita in trincea.

Le battaglie più importanti del fronte occidentale  Battaglia di Verdun (febbraio e giugno 1916): i tedeschi avevano provato a sfondare le linee di difesa di Verdun senza riuscirci. 800mila morti.  Battaglia de La Somme (dal 1° luglio 1916): i britannici e i francesi cercarono di sfondare le linee di difesa tedesche senza riuscirci. 1milione di morti.  Battaglia di Passchendaele (luglio e novembre 1917 in Belgio): non ci furono avanzamenti significativi neanche qui. Costò la vita a circa 800mila soldati.  In queste battaglie furono sperimentate nuove armi come il lanciafiamme, gli aerei (caccia). Tra i piloti d'aereo ricordiamo Francesco Baracca con il suo cavallino rampante o il Barone Rosso per i tedeschi. Viene usato per la prima volta a Ypres nell'aprile del 1915 un gas tossico a base di cloro, chiamato poi “yprite” o “gas mostarda”. Provocava tremende ustioni e vescicole, danneggiava il sangue e il sistema immunitario e rendeva ciechi. Fu usato anche un altro gas, il “fosgene” (anch’esso a base di cloro) che danneggiava irreparabilmente le vie aeree. Questi gas tossici erano anche utlizzati sotto forma di granate, lanciabili sia a mano che tramite artiglieria. I gas tossici furono usati per la prima volta dai tedeschi, i francesi e gli inglesi, colti di sorpresa, iniziarono a la produzione di maschere antigas con occhiali di vetro e tute intere in gomma naturale e tela cerata. I gas non uccidono né feriscono molte persone, assumono sempre di più un fine psicologico.

 Battaglia navale dello Jutland (penisola a nord della Germania che fa parte della Danimarca) nel maggio 1916: nel mare del Nord di fronte alla Danimarca si svolse questa battaglia navale fra tedeschi e inglesi. Non concluse niente, nessun vincitore.

La Germania decise di tenere le proprie navi in porti tedeschi, gli inglesi riuscirono così a creare un grande blocco navale con funzione antitedesca. Lo scopo di tale blocco navale era quello di tagliare i rifornimenti agli imperi centrali.

arabi, dunque non poté mandare i suoi uomini a fianco di tedeschi e austroungarici. L'impero ottomano così si indebolì.

In questo periodo avviene il primo genocidio del Novecento: i turchi cercarono di sterminare gli armeni, una popolazione indo europea di religione ortodossa che abitava nella parte nord orientale della penisola anatolica. I giovani turchi, che erano ultranazionalisti, li accusavano di simpatizzare per la Russia e quindi di essere dei traditori. Quasi tutti gli armeni civili sono deportati in campi di concentramento e quasi tutti i soldati armeni sono uccisi. Tra 1915 e 1923 morirono circa 1 milione e mezzo di armeni in questi campi di concentramento, tutto sotto il disinteresse delle altre nazioni.

Il fronte italiano, l’intervento degli Stati Uniti e la conclusione della guerra 24 maggio 1915, l'Italia entra in guerra attaccando le truppe austroungariche sul Carso e lungo il fiume Isonzo. Il fine è di raggiungere Trieste e Gorizia. Fino al 1917 si svolgono numerose battaglie lungo l’Isonzo, tutte si concludono con un nulla di fatto. Il capo di stato maggiore è il generale Luigi Cadorna, del tutto inadeguato a gestire la guerra di trincea (aveva studiato le strategie della guerra ottocentesca, grandi battaglie campali). Ha una totale insensibilità verso i soldati e non esita ad utilizzare la decimazione verso chiunque tenti l'ammutinamento (se un reggimento tenta l'ammutinamento, si sceglie un soldato ogni 10. Quelli scelti sono fucilati come monito per gli altri).

Si diffonde sempre di più il rifiuto per questa guerra. Nell'aprile 1917 a Berlino si verifica uno sciopero per il fine della guerra. Nel maggio sul fronte occidentale circa 40 mila soldati francesi non partono all'attacco. Il primo agosto il papa invia una lettera a tutti i capi di stato, definisce la guerra una inutile strage e chiede l'apertura delle trattative di pace, non viene ascoltato. Nell'ottobre l'impero austroungarico attua un piano per colpire il fronte italiano. Nei pressi di Caporetto, le truppe austroungariche e tedesche sfondano le difese italiane durante la notte. La ritirata italiana è completamente caotica e disastrosa, molti reparti restano senza ordini e le truppe nemiche avanzano per ben 140 km. Gli italiani perdono Gorizia e tutte le altre terre conquistate. Il governo italiano, guidato da Paolo Boselli (liberale conservatore), passa a Vittorio Emanuele Orlando, un liberale sostenuto dai socialisti italiani. Cadorna viene destituito ed il nuovo comandante supremo diventa Armando Diaz, che si mostra più sensibile verso i soldati e cerca di organizzare un servizio di propaganda per motivare i soldati alla guerra, lascia diffondere la notizia che dopo la guerra ci sarebbe stata una riforma agraria (molti soldati sono contadini e quindi sono invogliati). L'avanzata austroungarica viene fermata sul Monte Grappa e lungo il fiume Piave. Nel 1916 gli austroungarici hanno tentato di sfondare a sorpresa le linee a nord ma vengono fermati dagli italiani sull’Adige.

Il 6 aprile 1917 gli Stati uniti entrano in guerra su ordine del presidente Wilson, del partito democratico. Ufficialmente entrano in guerra per diffondere la democrazia ma di fatto perché avevano prestato molti capitali ai paesi dell'Intesa (non portavano permettersi che perdessero perché sennò nessuno avrebbe restituito i prestiti). Inoltre l'affondamento di molte navi statunitensi spinge gli Stati Uniti a entrare in guerra. Nel gennaio 1918 il presidente annuncia i suoi 14 punti, i suoi obiettivi: -la lotta contro l'autoritarismo degli imperi centrali -il rifiuto della diplomazia segreta, cioè degli accordi fatti all'insaputa del Parlamento

  • il rifiuto del protezionismo (vogliono piena libertà di commercio per terra e per mare) -il raggiungimento di un accordo nelle questioni coloniali che fosse rispettoso delle esigenze dei popoli africani e asiatici -piena affermazione del principio di nazionalità, diritto di ogni popolo all'auto determinazione -affermazione di un nuovo ordine democratico in Europa -la creazione di un organismo sovranazionale che regoli i rapporti tra gli stati per evitare altre guerre (NATO, 1919)

Nell'aprile 1918 i tedeschi sfondano le difese franco-britanniche ma vengono di nuovo arrestati sul fiume Marna, e non riescono perciò a raggiungere Parigi. Nell'agosto, ad Amiens, la Germania viene sconfitta, partecipano anche le truppe statunitensi. I tedeschi si ritirano all'interno dei vecchi confini tedeschi abbandonando la Francia. Nei primi di novembre la popolazione tedesca si ribella alla guerra, numerosi scioperi e moti socialisti. Il 9 novembre il kaiser è costretto alla fuga, crolla il Secondo Reich. Nasce una repubblica. L’11 novembre i tedeschi firmano l'armistizio di Compiègne, si arrendono senza condizioni all'Intesa. Negli anni successivi, i nazionalisti tedeschi accusano di tradimento i socialdemocratici. (Intanto nel giugno 1918 i tedeschi tentano l'attacco a ??, vengono respinti.)

"Battaglia del solstizio", utilizzano i ragazzi del 99 (ragazzi di 18/19 anni) e gli arditi (truppe speciali d'assalto che si basano su una dottrina di disprezzo per la morte). Il 24 ottobre gli austroungarici perdono nella battaglia di Vittorio Veneto, presso Belluno. Gli italiani riescono a conquistare Trento e Trieste. Il 4 novembre, a Villa Giusti, viene firmato l'armistizio. L'imperatore Carlo I d'Asburgo decide di andare in esilio e viene proclamata la repubblica, gli stati che lo compongono proclamano l'indipendenza e si dissolve così l'impero. La Bulgaria e l'impero ottomano si sono già arresi nel 1917.

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1906: prima crisi marocchina. La Francia dichiarò che voleva rendere il Marocco una
sua colonia. Organizzata una conferenza internazionale in Spagna, ad Algeciras, con
la mediazione di Spagna e UK con lo scopo di evitare lo scoppio di una nuova guerra.
Viene riconosciuta l’indipendenza marocchina ma vengono garantiti gli interessi
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Nel 1911 la Francia occupò la città di Fez (Marocco).
Il kaiser Guglielmo II mandò una nave da guerra di fronte alle coste marocchine per
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Il Marocco divenne così un protettorato francese, cioè una colonia di fatto (non di
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Le guerre balcaniche
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Balcaniche di inizio Novecento. L'Impero ottomano era sempre più debole in questo
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Nel 1911 l'Italia dichiarò guerra all'impero ottomano per annettersi la Libia, l’impero
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Nel 1912, Bulgaria, Serbia, Montenegro e Grecia si coalizzano per muovere guerra
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e nella penisola balcanica all'impero ottomano resta solo Istanbul, parte della Tracia e
la zona dei Dardanelli.
Scoppia poi una seconda guerra Balcanica in quanto Serbia e Bulgaria non trovano
accordo sulla spartizione della Macedonia, zona recentemente sottratta ai Turchi. A
fianco della Serbia si schierano Romania e Impero Ottomano (quest'ultimo voleva
riprendersi alcuni dei territori persi durante la prima guerra balcanica).
Si conclude con la sconfitta della Bulgaria nel 1913 e essa deve cedere dei territori
agli ottomani che gli aveva sottratto nella prima guerra balcanica (come la Tracia),
mentre la Serbia annette Montenegro.
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