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Riassunto Giustizia Sandel

Corso

Economia politica (00006)

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Anno accademico: 2020/2021
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Università degli Studi di Napoli Federico II

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Uragano Charley 3 Florida ð MAGGIORAZIONE SPECULATIVA DEI PREZZI

  • Charley Crist avvocato generale dello stato, parla di avidità, cerca di far applicare la legge (la florida ha una legge antispeculazione) Respinge il concetto che simili prezzi possano rispecchiare una vera libertà di mercato, in situazione di emergenza i compratori sono sotto coercizione e non hanno nessuna libertà

  • Alcuni economisti invece sostengo che legge e indignazione nascono da un equivoco ð nella società di mercato i prezzi sono fissati dal rapporto tra domanda e offerta (e non come nel medioevo dove vigeva il giusto prezzo stabilito dalla tradizione o dal valore intrinseco delle cose) Tra questi Sowell, sostenitore del libero mercato: i prezzi maggiorati servono ad aiutare gli abitanti della Florida, le accuse di speculazione nascono quando i prezzi superano i livelli a cui siamo abituati, ma questi livelli non sono intoccabili. Dover pagare prezzi più alti in queste circostanze ha il vantaggio di indurre i consumatori a limitare l9uso di questi beni e di incentivare i produttori a spostarsi Prezzi non sono ingiusti, si limitano a riflettere il valore che compratori e venditori danno agli oggetti di scambio

Idem per Jacoby, un opinionista: far pagare il prezzo che il mercato accetta non è speculazione

Interrogativi etici e giuridici: è lecito che i fornitori traggano profitto da una catastrofe? Se non lo è la legge dovrebbe intervenire e se sì come? Come dovrebbe essere la legge e come dovrebbe essere organizzata la società? | V Concetto di GIUSTIZIA: le tesi favorevoli e contrarie alle leggi antispeculazione si fondano su 3 idee:

  • benessere tesi contro le leggi + risposta di chi è a favore
  • libertà
  • comportamento virtuoso ð opinione pubblica

∗Tesi classica a favore del mercato libero 3 poggia sui primi due Benessere 3 mercati promuovono il benessere della società nel suo insieme fornendo gli stimoli per indurre le persone al lavoro per fornire beni che gli altri richiedono Libertà 3 i mercati rispettano la libertà individuale permettendo ai singoli di stabilire da sé quale valore debba essere attribuito alle cose

∗Risposta dei fautori delle leggi antispeculazione 3 richiama gli stessi due argomenti Benessere 3 non è vero che l9imposizione di prezzi elevati nei periodi di crisi serve a promuovere il benessere della società nel suo insieme Nel valutare il benessere generale si deve tener conto anche del disagio, sofferenze, di chi nell9emergenza si trova a non potere accedere a i beni primari Libertà 3 in alcune condizioni il libero mercato non è veramente tale, chi compra sotto coercizione non ha nessuna libertà

∗Per decidere se le leggi antispeculazione sono giustificate occorre soppesare queste valutazioni di benessere e libertà, ma bisogna anche tener conto dell9opinione pubblica: Comportamento virtuoso - Il favore con cui spesso l9opinione pubblica guarda alle leggi antispeculazione esprime posizioni più viscerali

rispetto all9idea di benessere e libertà, l9ira provocata dall9ingiustizia ð argomento della virtù L9avidità è un vizio un comportamento ingiusto, soprattutto quando rende ciechi davanti alle sofferenze altrui Le leggi antispeculazione non possono mettere al bando l9avidità ma possono limitarne le manifestazioni più sfacciate, castigando il comportamento avido la società afferma il valore di una virtù civile

Quindi non sono in gioco solo benessere e libertà ma anche la virtù L9argomento della virtù però sembra che obblighi a emettere un preciso giudizio, quando invece poggia su in giudizio: l9avidità è un vizio e lo stato dovrebbe osteggiarla | V Ma a chi tocca giudicare qual è la virtù e qual è il vizio? Molti ritengono che il governo in merito dovrebbe mantenersi neutrale

  • L9avidità che si accanisce sulla disgrazia altrui dovrebbe essere castigata
  • Però quando i giudizi in materia di virtù trovano espressione nelle leggi ci preoccupiamo Dilemma: una società giusta deve adoperarsi a promuovere la virtù nei suoi cittadini? Oppure la legge dovrebbe rimanere neutrale così che i cittadini possano essere liberi di scegliere da sè? Questione che divide il pensiero politico moderno da quello antico

Aristotele 3 virtù Giustizia è dare a ciascuno ciò che merita Per poter stabilire chi merita cosa dobbiamo determinare quali sono le virtù degne di essere onorate e premiate Non possiamo stabilire una costituzione giusta se prima non riflettiamo sua quale sia la forma di vita più desiderabile Sulle questioni riguardanti la vita buona la legge non può rimanere neutrale Es: Purple Heart 3 per stabilire chi meriti la medaglia dobbiamo rima chiederci a quali virtù la medaglia rende onore

Kant ε Rawls 3 libertà I principi di giustizia in base ai quali si definiscono i nostri diritti non dovrebbero fondarsi su nessuno concetto di virtù o miglior forma di vita Una società giusta rispetta la libertà di ciascuno di scegliere quella che una vita buona

Spesso il dibattito verte su come accrescere la prosperità e rispettare la libertà individuale, ma al di sotto intuiamo un insieme di convinzioni che si riferisce a quali sono le virtù meritevoli di essere onorate e premiate e qual è il modo di vivere degno di essere incoraggiato dalla società 3 non riusciamo a sbarazzarci dell9inclinazione della giustizia a emettere giudizi Se riflettiamo sulla giustizia saremo portati a riflettere su quale sia la maniera migliore di vivere

SALVATAGGI A WALL STREET

Reazione indignata: convinzione riguardante il merito morale 3 due motivi:

  • premio all9avidità
  • premio al fallimento 3 l9idea che i frutti del successo siano meritati è al centro del sogno americano, aveva offeso il senso di giustizia dei cittadini il fatto che il ricavato delle loro tasse andasse a premiare l9insuccesso

TRE MODI DI CONCEPIRE LA GIUSTIZIA

Chiedersi se una società sia giusta significa chiedersi come distribuisce le cose a cui diamo valore (reddito, ricchezza, doverti, diritti, potere, occasioni, cariche, onori) Una società giusta distribuisce questi beni in modo giusto dando il dovuto a ciascuno, ma cose è dovuto alle persone, e perché? Dei tre ideali 3 benessere, libertà, virtù 3 ciascuno propone un modo diverso di vedere la giustizia

  1. MIRARE AL MASSIMO BENESSERE ð Utilitarismo Pensiamo che il benessere economico, la prosperità, ci avvantaggi rispetto alla condizione contraria come individui e come società Mirare al massimo della felicità per il maggior numero di soggetti
  2. GIUSTIZIA CONNESSA ALLA LIBERTÀ (rispetto per i diritti individuali) ð Libertari Libero mercato; la giustizia consiste nel rispettare e sostenere le scelte volontarie compiute da adulti consenzienti ð Egualitarismo La giustizia richiede di stabilire regole di condotta capaci di compensare le disparità sociali ed economiche e di offrire a ogni individuo un9equa possibilità di riuscita
  3. GIUSTIZIA CONNESSA ALLA VIRTÙ E ALLA VITA BUONA Ha ispirato movimenti appartenenti all9intero arco dello spettro ideologico

DILEMMI MORALI Prima di valutare queste teorie val la pena chiedersi quale percorso possono seguire le discussioni filosofiche La riflessione etica e politica è stimolata dal dissenso Come possiamo partendo da giudizi risalire fino a principi di giustizia applicabili in maniera generalizzata? In che cosa consiste il ragionamento morale?

Tram / Caprari Perché un principio che in un caso sembra giusto nell9altro non lo sembra? A volte i ragionamenti sui temi morali non servono solo a persuadere gli altri ma a far chiarezza sulle nostre convinzioni etiche, cosa crediamo e perché Certi dilemmi morali nascono dal contrasto tra principi etici: salvare più vite/uccidere un innocente non è giusto

Se le nostre convinzioni morali fossero definite una volta per tutte dall9educazione o dalla fede senza che ci si possa ragionare più su allora sarebbe inconcepibile ogni opera di persuasione morale (a volte una discussione riesce a farci cambiare idea) Come possiamo farci strada ragionando su giustizia/ingiustizia,uguali ganza/dis., bene comune ecc? -Si parte da una convinzione su quel che è giusto fare -Poi si riflette su quale sia la ragione della convinzione e il principio su cui si fonda -Poi messi di fronte a situazione che mette in difficoltà quel principio si va in crisi La pressione che ci spinge a cercare di dipanare quella difficoltà è l9impulso che induce verso la filosofia Ci spostiamo da giudizi a principi e viceversa rivedendo ciascuno alla luce dell9altro La riflessione etica consiste in questa disposizione della mente, dialettica fra giudizi e principi; questo modo di concepirla risale a Socrate e Aristotele Platone: per cogliere il significato della giustizia e la natura della vita buona dobbiamo sollevarci al di sopra dei pregiudizi e delle pratiche ripetitive della quotidianità

La riflessione passa dall9etica alla polita quando chiede quali leggi dovrebbero governare la nostra vita collettiva

LIBERTARISMO

Forbes ð disparità econo ð allora se crediamo in massima felicità ð redistribuzione ricchezza

Obiezioni:

  • tasse elevate ð calo produttività
  • tassare i ricchi ð viola diritto fondamentale, la libertà di usare i soldi come voglio | V Libertari (si richiamano a queste obiezioni) Auspicano mercato svincolato da qualsiasi freno, contrari a regolamentazioni, ciascuno di noi ha diritto alla libertà di usare le cose di proprietà purchè rispetto diritto degli altri di fare lo stesso Stato minimo che impone osservanza dei contratti, protegge proprietà, mantiene ordine pubblico:
  • no paternalismo (contrari alle leggi che impediscono di procurarsi un danno)
  • no leggi basate su principi ertici (legge non deve essere usata per imporre determinate concezioni della virtù)
  • no redistribuzione (l9aiuto si deve realizzare per volere dei singoli e non per legge)

Libertari: Reagan; Thatcher; prima di loro il filosofo Hayek e l9economista Friedman

Nozick

  • Disuguaglianza econo non è ingiusta La giustizia distributiva ha due requisiti:
  1. che l9acquisizione iniziale della ricchezza si compia in modo giusto
  2. che il trasferimento da un soggetto all9altro avvenga secondo giustizia Riconosce che oggi è difficile stabilire il punto 1 ð se si può dimostrare che qualcuno ha tratto beneficio da ingiustizie pregresse rimedio all9ingiustizia con imposizioni fiscali, restituzioni riparatorie o altro, ma simili azioni servo a riparare, non mirano a produrre parità
  • Diritto di proprietà su noi stessi ð libertà di scelta (es: Micheal Jordan 3 se lo stato ha il diritto di esigere una quota dei miei guadagni ha anche il diritto di prendere una quota del mio tempo, ha un diritto proprietario) Se sono proprietario di me stesso devo esserlo anche del mio lavoro, e quindi di goderne i frutti 3 se appartengo a me stesso è ingiusto sacrificare i miei diritti al benessere altrui Tassazione = lavoro forzato = schiavitù

Obiezioni alla logica libertaria

  • tasse vs lavoro forzato Se ti tassano puoi sempre decidere di lavorare meno per pagare meno, se ti obbligano a lavorare invece non hai scappatoie Risp : perché lo stato dovrebbe obbligarmi a fare una scelta del genere? Perché chi preferisce l9ozio dovrebbe pagare meno tasse rispetto a quanti preferiscono le attività che comportano una spesa? (es: mi rubano tv o 1000 $, preferisco tv, ma in ogni caso il ladro fa male)
  • i poveri hanno bisogno del denaro più dei ricchi Risp : questa è una ragione per cercare di persuadere i benestanti a fare beneficienza, non una giustificazione dell9 obbligo imposto; rubare ai ricchi per dare ai poveri è sempre un furto
  • M. non gioca da solo, deve qualcosa a chi contribuisce al suo successo Risp : i servizi forniti da tutte queste persone sono già compensati in base ai valori di mercato, hanno accettato volontariamente il compenso
  • M. non sarebbe tassato senza il suo consenso poiché è parte di una democrazia e quindi può far sentire la sua voce quando si tratta di stabilire la legislazione fiscale Risp: il consenso democratico non è sufficiente, adeguarsi al volere della maggioranza non significa dare il consenso anticipato a tutte le leggi passate a voto maggioritario per ingiuste che possano essere; se il consenso democratico giustifica la sottrazione di beni giustifica anche la sottrazione di libertà?
  • M. è fortunato Ha avuto fortuna a nascere col talento per la pallacanestro e a vivere in una società che da valore alle sue abilità, non può attribuirsi un merito per le doti naturali che possiede Risp : se non ha diritto ai benefici risultanti dall9esercizio dei propri talenti significa che questi non sono davvero suoi, che non ha autentica proprietà di sé stesso, quindi chi ne è il proprietario?

Sebbene il fatto di essere proprietari di sé stessi sia attraente non è facile sottoscriverne fino in fondo le implicazioni ð vendita di reni; suicidio assistito; cannibalismo consensuale Quel che conta non è lo scopo finale ma il diritto di disporre della nostra proprietà come vogliamo

I MERCATI E LA MORALE

Molte delle discussioni sulla giustizia sono incentrate sul ruolo dei mercati

Libero mercato ð teoria libertaria e utilitaristica Mercato visto con scetticismo ð le scelte che si compiono non sono pienamente libere ð es: fino a che punto è morale pagare qualcuno per fare la guerra o fare bambini? | V

A. Esercito di leva o a pagamento

  • Guerra civile USA, nordisti vs sudisti, necessarie più truppe ð nordisti obbligo di leva, chi non voleva poteva pagare un terzo,poi pagare 300$ al governo, poi di nuovo pagare qualcuno
  • Esercito di volontari: come sopra, chi preferisce non andare in guerra retribuisce altre persone per farlo; esercito di volontari ricorre al mercato del lavoro, quindi non proprio <volontari=, ricevono stipendio

Qual è più giusto?

  1. Leva obbligatoria
  2. Leva con possibilità di sostituto
  3. Volontari (ricorso al mercato) Sia dal punto di vista libertario che utilitaristico la 3 sembra la scelta migliore, la 1 ingiusta perché coercitiva, la 2 meglio della 1

Obiezioni alla scelta n.

  • equità e libertà La prima critica alla logica di mercato applicata all9esercito di volontari parla di ingiustizia e coercizione, ingiustizia della discriminazione classiste e coercizione dello stato di bisogno/ristrettezza economica Per chi dispone di scelta limitata il mercato libero non è davvero libero ð libera scelta o necessità Si parte da un effettiva parità di opportunità oppure nella vita di alcuni la gamma di scelte e molto limitata? L9esercito che sembra di volontari forse non è tale ð forma di costrizione del bisogno (vs. leva che è costrizione dello stato) Non significa opporsi all9esercito di volontari in sé ma solo in una società con spiccate disparità
  • virtù civili e bene comune Il servizio militare non è un mestiere come gli altri ma un obbligo civile, tutti i cittadini dovrebbero rendersi utili al proprio paese Quindi se è un dovere civile non è giusto che sia messo in vendita sul mercato (es: giurato nei processi) Quindi pagare i soldati per combattere non è male perché ingiusto verso i poveri ma perché permette di sottrarci a un dovere civico Esercito rimane così disgiunto dalla società che lo delega, per chi ha il potere decisionale resta più facile impegnarsi in guerre perché non dovrà garantirsi il consenso esteso di tutti i cittadini, l9esenzione dal sacrificio collettivo rende meno pressante l9obbligo di dar conto dei propri atti per chi si trova in posizione di potere J. Rousseau ð la libertà non è accresciuta ma compromessa ogni volta che un dovere civico viene convertito in bene commerciabile I sostenitori dell9esercito di volontari dicono che non è uguale a esercito mercenario perché molti sono spinti da senso patriottico e non solo dal salario Differenza tra esercito volontario e mercenario: le truppe sono pagate, si attirano soldati con promessa di salario ð se mercato è metodo accettabile cosa c9è di male nei mercenari? Quindi perché rifarsi a nazionalità quindi; accettata l9idea di ricorre al mercato non ci sono ragioni per non arruolare stranieri, a meno che non si creda che servizio militare sia responsabilità civile In più non c9è motivo che sia per forza governo ad arruolare le truppe, si potrebbe ricorre a imprese private Queste compagnie private non si assumono responsabilità e si sono rese colpevoli di abusi

ð quindi quali sono gli obblighi che i cittadini di una società democratica hanno gli uni verso gli altri e come sorgono?

B. Gravidanza a pagamento

Madri supplenti, con però ovulo della surrogata ð contratto

Perché eseguirlo?

  • libertari ð un contratto deve essere applicato in quanto in esso si riflette la libertà sociale
  • utilitaristi ð i contratti promuovo il benessere generale

Obiezioni (Perché non eseguire il contratto?)

  • vizio del consenso il consenso dato può non essere pienamente informato Ogni decisione presa prima della nascita del bambino non è pienamente informata Condizioni in cui le persone compiono le loro scelte
  • svilimento dei beni superiori comprare e vendere bambini è attività riprovevole In una società civile ci sono cose che il denaro non può comprare, sarebbe un errore trattare tutte le cose come fossero merci, i beni hanno natura differente non si può dare a tutti lo stesso valore ð questa argomentazione di Anderson mette anche in discussione l9utilitarismo, valutare le cose in base all9utilità svilisce quei beni e quelle pratiche che trovano la loro corretta valutazione solo quando si adottano norme superiori ð quali sono queste norme?
  • partendo dall9idea di libertà: se siamo capaci di libertà dovremmo essere trattati con dignità e rispetto e non come oggetti (etica di Kant)
  • partendo dall9idea che il modo giusto di valutare dipende da intenzioni e obiettivi (giustizia di Aristotele)

valore assoluto in sè? L9umanità, l9uomo esiste in quanto fine a sé stesso non come mezzo, questa è la differenza tra persone e cose, gli esseri umani hanno una dignità agisci in modo da trattare sempre l9umanità come un fine 3 dovere di rispettare i nostri simili in quanto tali (diritti umani universali) (es della promessa ti uso come mezzo; suicidio mi servo di me come mezzo, omicidio tolgo la vita in nome di un mio interesse)

Nesso tra etica e libertà ð agire eticamente significa agire spinti dal dovere in nome della legge morale, la legge morale consiste in un imperativo categorico che ci impone di trattare le persone con rispetto 3 agisco liberamente, cioè in modo autonomo, quando la mia azione è in armonia con l9imperativo categorico

Domande 1. trattare persone con rispetto, è come la regola aurea fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te? No, al regola aurea dipende da fattori contingenti, dipende da come ciascuno desidera di essere trattato L9imperativo categorico esige che ci si astragga dalle contingenze (es dire o no alla mamma malata che il figlio è morto, per kant è razionale e degna di rispetto per cui va detta la verità) 2. agire secondo dovere e in autonomia sono la stessa cosa quindi, ma come può essere che la sottomissione ad una legge sia compatibile con la libertà? Dovere e autonomia coincidono solo quando sono io l9autore della legge, la mia dignità consiste nell9essere autore della legge morale 3. quali garanzie ci sono che tutti scelgano la stessa legge morale e che quindi non ci siano imperativi categorici differenti? Nel creare una legge morale non compiamo scelte in quanto persone specifiche ma in quanto esseri razionali, quindi sarebbe un errore pensare che la legge morale dipenda da noi in quanto individui; chiunque eserciti la pura ragion pratica arriverà alla stessa conclusione e quindi ad un unico imperativo categorico 4. come facciamo a sapere che l9etica esiste come cosa distinta dall9interazione di poteri e interessi? E se si scoprisse che non abbiamo nessuna volontà libera sarebbe smentita la fondatezza della teoria morale di Kant? La libertà della volontà non è una di quelle cose che possono essere dimostrate dalla scienza, come nemmeno l9etica Non possiamo fare a meno di comprendere noi stessi da due punti di vista, fisico biologico e dal punto di vista del regno intellegibile del libero agire La contrapposizione tra le due prospettive rispecchia le tre contrapposizioni etica libertà ragione 3 regno sensibile vs intellegibile Come essere naturale appartengo al mondo sensibile e alle leggi di natura Come essere razionale appartengo al mondo intellegibile e agisco secondo una norma che detto io Solo in base a questa seconda prospettiva posso considerarmi libero L9etica e la libertà non sono concetti empirici, non possiamo dimostrare che esistono ma se non ne presupponiamo l9esistenza non riusciamo a dare un senso alla nostra vita morale

Applicazione della filosofia morale

  • Rapporti sessuali occasionali noi non abbiamo la proprietà di noi stessi e non siamo a nostra disposizione , ogni pratica sessuale occasionale è criticabile perché non ha altro senso che la soddisfazione del desiderio e non tiene conto del rispetto l9umanità dell9altra persona Non dobbiamo trattare gli altri come oggetti, non possiamo disporre di noi perché non siamo cose Quindi la sua concezione di autonomia impone limiti al modo in cui possiamo trattare noi stessi (es. vendere reni/denti; prostituzione)
  • Mentire a un assassino Il dovere di dire la verità vale sempre indipendentemente dalle conseguenze, mentire anche a un assassino viola il principio di quel che è giusto 3 l9etica non si occupa delle conseguenze ma dei principi L9asserzione veridica ma ingannevole non rappresenta una minaccia invece per l9imperativo categorico (Kant la usa con il re di Prussia=mi asterrò da conferenze o tesi riguardati la religione da fedele suddito di sua maestà)
  • Bill Clinton Come sopra- asserzione veridica ma ingannevole La differenza è che quel che conta è il movente Una risposta evasiva rende omaggio al dovere di dire sempre la verità, un9affermazione ingannevole non sottopone l9interlocutore a coercizione o manipolazione
  • Giustizia La sua teoria politica prediletta respinge l9utilitarismo: una costituzione giusta si propone di armonizzare la libertà di ognuno con quella degli altri Respinge l9utilitarismo a favore di una teoria della giustizia fondata su un contratto sociale 3 contratto delle origini che non è reale ma

immaginario ð perché far derivare una costituzione da un contratto immaginario? Per ragione di ordine pratico: è difficile trovare nella storia dimostrazione che sia mai stato concluso un contratto sociale Per ragione filosofica: non si possono far derivare principi morali esclusivamente da fatti empirici (il fatto ceh nel passato un gruppo di persone ha concluso una costituzione non è sufficiente a renderla giusta) Questo atto immaginario di consenso collettivo è il banco di prova della giustizia di ogni legislazione pubblica Kant però non spiega quale sarebbe la configurazione di questo contratto né i principi di giustizia che ne scaturirebbero ð a questo risponde Rawls

| V

RAWLS E <L 9 EQUITÀ=

Perché siamo tenuti ad osservare la legge se non abbiamo sottoscritto un contratto sociale? E come si fa ad affermare che il governo si fonda sul consenso dei governati? Locke : afferma che abbiamo dato un consenso tacito, chiunque gode dei benefici di un governo dà il suo consenso implicito alla legge e gli è vincolato Kant : ricorre all9idea di consenso ipotetico

Rawls

Il modo corretto di pensare la giustizia è chiedersi a quali principi daremmo il nostro assenso trovandoci in una situazione iniziale di uguaglianza Esperimento mentale: riunirci per scegliere i principi in base ai quali governare, la nostra scelta si compie dietro un velo d9ignoranza Sceglieremmo così partendo da una posizione originaria di uguaglianza, quindi i principi su cui ci accorderemmo sarebbero giusti Questa è l9idea che Rawls ha del contratto sociale: accordo ipotetico concluso in una posizione di parità È convinto che dal contratto ipotetico scaturirebbero due principi di giustizia:

  1. il primo assicura a tutti i cittadini libertà fondamentali e paritetiche
  2. il secondo riguarda l9eguaglianza sociale ed economica 3 non esige pari distribuzione di reddito e ricchezza ma consente solo ele disuguaglianze sociali ed econo che finiscono col favorire i più svantaggiati ð com9è possibile che i principi della giustizia scaturiranno da un accordo che non è mai stato concluso in realtà?

Per valutare la forza del contratto ipotetico bisogna considerare i limiti etici dei contratti realmente esistenti Riteniamo ovvio che i contratti giustifichino le loro stesse disposizioni, ma non è così nella realtà i contratti non sono strumenti etici autosufficienti , il fatto di averli conclusi non basta a far sì che siano equi Le condizioni in cui ci si accorda sono giuste? Per risp non basta indicare l9accordo ma occorre un criterio di equità indipendente Criterio potrebbe essere una costituzione 3 ma una costituzione può incorrere negli stessi inconvenienti degli accordi In ogni caso il consenso ha il suo peso, non è autorizzati per questo a violarlo Il consenso è in grado di creare un obbligo di per sé o richiede altro elemento quale aspettativa colmata? Nella realtà i contratti hanno efficacia morale nella misura in cui realizzano autonomia (volontari) e reciprocità (obblighi) Il che indica i limiti del consenso: in alcuni casi il consenso può non essere sufficiente a produrre un obbligo moralmente vincolante, mentre in altri può non essere necessario (possiamo dover ripagare beneficio ottenuto per reciprocità sena un contratto, o accordi volontari possono non portare benefici a entrambi) Sufficiente Es che dimostrano come consenso da solo non sia suff a creare obbligo morale Scambiare figurine di giocatori tra figlio piccolo e grande, il grande conosce meglio il valore e frega il piccolo (scambio volontario non alla pari) + es: aggiustare gabinetto per 50$ Quindi il fatto che un accordo esista non ne garantisce l9equità + il consenso non basta a creare una esigenza morale vincolante

Essenziale Obbligo fondato su un beneficio fornito

  • Casa di Hume(vs. contratto sociale di Locke): casa affittata all9amico che subaffitta, inquilino fa fare riparazioni e manda il conto a Hume
  • Ricompensare un vantaggio goduto senza che vi sia stato preventivo consenso -> ok per la casa, ma per vendite basate su abusi (lavavetri)? Quando manca il consenso non p facile distinguere situazione in cui si offre prestazione da quella in cui si assillano i passanti
  • Autofficina mobile: tariffa fissa oraria che ci metta 5 min o 1 ora e indipendentemente dal risultato, inizia a guardare macchina senza consenso ð forma di confusione frequente in materia di consenso: se avesse riparato secondo lui avrei dovuto pagare non perché in obbligo verso il vantaggio ottenuto ma perché avrei accettato di dare a lui l9incarico se avesse riparata, ma è deduzione infondata -> parte da premessa sbagliata: che dovunque vi sia un obbligo ci sia un accordo preliminare, mentre trascura la possibilità che l9obbligo nasca anche senza che sia stato dato un qualsiasi consenso -> sarei stato suo debitore in nome della reciprocità 3 forza autonoma della reciprocità

Contratto perfetto Quindi i contratti derivano la loro forza morale da due ideali autonomia e reciprocità , ma nella maggior parte dei casi non riescono a tradurli nei fatti Se immaginiamo un contratto concluso fra parti che siano dotate di potere e competenza equivalenti qui avremmo dei provvedimenti giusti in quanto concordati ð immaginando un contratto come questo si arriva all9idea di Rawls di accordo ipotetico concluso in situazione iniziale di parità, il velo d9ignoranza assicura che nessuno tragga vantaggio da una posizione contrattuale più favorevole anche senza saperlo Però un ipotetico accordo concluso dietro al velo non è riflesso di un contratto reale, ma è contratto reale e quindi con potenza molto superiore

Giustizia Se Rawls ha ragione il modo giusto di pensare la giustizia è chiedersi quali principi sceglieremmo se ci trovassimo nella posizione originale E allora quali principi sceglieremmo? Non l9utilitarismo, concorderemmo su un principio che assicuri a tutti eguali libertà fondamentali, non sacrificheremmo queste libertà in nome di vantaggi sociali o econo Che principi adotteremmo per gestire le disparità sociali ed econo? In un primo tempo propenderemmo per distribuzione paritetica di reddito e ricchezza, ma poi penseremmo che determinate disparità possano contribuire a migliorare la situazione di chi sta peggio di tutti e adotteremmo quello che Rawls chiama il principio della differenza ð sarebbero consentite solo le disparità s. e e. capaci di tornare a vantaggio di membri della società meno favoriti In che misura questo principio è ugualitario? Non è facile dirlo, alcune disparità sono prodotte da circostanze sociali ed econo La teoria di R. non intende valutare l9equità del compenso accordato alle specifiche persone, ma si occupa della struttura di base della società e della maniera in cui vi sono distribuiti diritti doveri reddito ricchezza potere e opportunità Quindi da velo di ignoranza si può arrivare a un principio indipendente: non si deve far dipendre la distribuzione di reddito e opportunità da fattori arbitrari dal punto di vista etico

Arbitrarietà etica

  • Giustizia nel sistema aristocratico feudale: reddito ricchezze opportunità distribuite in base a circostanze accidentali legate alla nascita
  • Società fondate sul mercato : riparano all9arbitrarietà solo fino certo punto -> possibilità di far carriera a chi ha requisiti + uguaglianza davanti alla legge Non si può considerare giusta la distribuzione scaturita da questo sistema che permette che le parti distribuite subiscano l9influenza di fattori arbitrari dal punto di vista etico
  • Si può introdurre il correttivo della meritocrazia per compensare l9ingiustizia: nascono così iniziative (servizi sociali) per portare tutti alla stessa linea di partenza Secondo questa idea nella società di mercato di ha distribuzione giusta se tutti possono accedere alle stesse opportunità di sviluppare i propri talenti

Una volta che l9università ha fissato obiettivi e criteri di ammissione la legittima aspettative del candidato è di essere accettato in quanto meglio rispondente a quei criteri Il modo in cui Dworkin definisce la giustizia delle ammissione è parallelo a quello della giustizia di Rawls nella distribuzione del reddito, non ha nulla a che vedere con il merito morale Se è lecito alle università stabilire criteri di iscrizione consoni alla loro missione è possibile condannare l9esclusione in base a ragioni razziste e limitazioni date dall9antisemitismo? Dworkin dice che l9esclusione su base razzista si basava sull9idea che una razza fosse più degna di un9altra, la dis pos invece non implica pregiudizio come quello, si limita a sostenere che siccome è importante promuove la molteplicità essere di una minoranza può essere caratteristica sociale utile Dis pos per i bianchi -> complesso residenziale a Brooklyn con controlli di occupazione Se la diversificazione è al servizio del bene comune e se nessuno risulta discriminato in quanto oggetto di odio o disprezzo i criteri preferenziali vincolati all9identità razziale non violano i diritti di nessuno

Più siamo persuasi che il nostro successo sia nostro merito meno ci sentiamo responsabili per chi resta indietro 3 convinzione che il successo debba premiare la virtù + doti positive che vanno onorate e premiate

Università è autorizzata a definire obiettivi della propria missione come crede? es: ammissioni finalizzate a favorire lo sviluppo: quindi studenti con genitori facoltosi per avere finanziamenti l9equità richiede solo che nessuno sia respinto per motivi di pregiudizio o spregio l9obiettivo dell9università è contribuire al bene comune con insegnamento e ricerca , ma se l9obiettivo di procurare denaro diventa predominate quegli obiettivi non sono più la sua prima ragion d9essere ingiusto mettere all9asta/vendere l9ammissione se si pensa che la distribuzione delle ammissioni ha a che vedere con i beni che l9università persegue

ARISTOTELE

Cheerleader disabile: il principio di non discriminazione in questo caso non risolve il problema perché la scia senza risp la domanda: che cosa significa svolgere bene questo ruolo? Per stabilire i ruoli in modo equo dobbiamo stabilire natura e obiettivo dell9attività svolta altrimenti non sapremo quali sono le qualità essenziali per svolgerla Alcune consuetudini sociali non hanno finalità solo strumentali ma anche di carattere onorifico o esemplare

ð questo offre spunto per la teoria della giustizia di Aristotele Due idee centrali in questa teoria: A) - la giustizia è teleologica Definire i diritti richiede di configurare il telos/obiettivo/fine dell9attività sociale in questione B) - la giustizia ha a che fare con l9onore Ragionare sul telos di un9attività significa in parte ragionare su quali virtù dovrebbe premiare e onorare

Le teorie moderne della giustizia cercano di tenere separate le questioni riguardanti giustizia e diritti da argomenti relativi a onore virtù e merito morale, cercano di perseguire principi di giustizia neutrali rispetto agli obiettivi che permettono alle persone di scegliere e perseguire i loro fini Aristotele non crede che la giustizia possa essere neutrale, anzi la giustizia riguarda inevitabilmente onore virtù e natura della vita buona Nesso tra giustizia e vita buona : giustizia vuol dire dare alle persone ciò che meritano Ma cosa è dovuto a ciascuno? Dipende da quale sia l9oggetto da distribuire La giustizia comprende due fattori:

  • il giusto è relativo a certe persone
  • e deve essere eguale in rapporto a persone eguali -> Eguali sotto quale aspetto? Dipende da quali cose si vuole distribuire e dalle virtù pertinenti a tali cose

A)

Discriminazione giusta es distribuire flauti 3 strumenti migliori per A. vanno ai più bravi a suonarli la giustizia discrimina in base al merito pertinente alla situazione 3 dobbiamo cercare non la persona più ricca ma la più brava a suonare il flauto, la ragione? la più ovvia: così si otterrà la musica migliore e noi ascoltatori ne avremmo vantaggio quella di A.: gli strumenti migliori ai più bravi perché i flauti sono fatti per questo, per essere suonati bene 3 va oltre all9utilitarismo corretta distribuzione di un bene ragionando sul fine di quel bene ð ragionamento teleologico (es. migliori campi da tennis a chi paga di più, ai dirigenti, ai tennisti eccellenti) La visione teleologica resta nei bambini, è un pensiero rifiutato dalla scienza e quindi poi tendiamo a respingerlo anche in etica e politica

  • qual è il telos di un9università? Il telos può essere oggetto di discussione, definirlo è essenziale per determinare i criteri di ammissione
  • quali sono le virtù/eccellenze che è opportuno siano onorate e premiate dalle università? Quindi le discussioni tra giustizia e diritti sono spesso discussioni sullo scopo di una istituzione che a loro volta riflettono concezioni contrastanti circa le virtù destinate ad essere onorate e premiate da quell9istituzione
  • cosa possiamo fare se c9è dissenso sul telos dell9attività in questione? A. è convinto che sia possibile ragionare sullo scopo delle istituzioni sociali, la loro natura essenziale non è fissata una volta per tutte ma non è neppure una semplice questione di opinioni B) - come possiamo ragionare circa l9obiettivo di una pratica sociale quando ci troviamo di fronte al dissenso? E come entrano in gioco i concetti di onore e virtù?

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V

  • Qual è lo scopo della politica? Oggi ci occupiamo della distribuzione di reddito e opportunità Per Aristotele la giustizia distributiva riguardava in primo luogo cariche pubbliche e onori Chi deve avere il diritto di governare? Come si deve assegnare l9autorità politica? In base a criterio di uguaglianza, una persona un voto per non avere discriminazioni Ma A. ricorda che tutte le teorie sulla giustizia distributiva inducono discriminazioni, il problema è quali sono le discriminazioni giuste La risposta dipende dal fine dell9attività a cui ci si riferisce

  • a che cosa serve l9associazione politica? ð a promuovere la vita buona Le diverse comunità politiche hanno a cuore cose diverse oggi pensiamo che la politica non abbia una finalità in sè ma che sia aperta agli obiettivi che i cittadini possono proporsi 3 riluttanza ad assegnargli uno specifico telos perché si è preocc per la libertà individuale A. non la vede così, obiettivo della politica non è stabilire un quadro di diritti neutrale fra i vari obiettivi ma è formare buoni cittadini e coltivare una buona indole (Critica gli oligarchi e i democratici: 1 polis non si occupa solo di proteggere la proprietà, 2. comunità non ha unica ragion d9essere di consentire alla maggioranza di fare quello che vuole) Fine più alto dell9associazione politica è coltivare la virtù dei cittadini, ci si riunisce in comunità per vivere bene La politica si occupa di imparare a vivere una vita buona, consentire alla popolazione di sviluppare capacità e virtù Associazioni come accordi di commercio , patti di difesa sono riconosciuti da A. ma non costituiscono vere comunità politiche perché i loro obiettivi sono limitati

- Che cosa ne consegue per quanto riguarda la distribuzione di cariche e onori? ð vanno a colo che eccellono in virtù civiche A. ragiona partendo da scopo di quel determinato bene per arrivare alla maniera adeguata di distribuirlo Chi giova alla comunità, eccelle in virtù etiche, ha nello stato una parte più grande, è migliore per maturare decisioni per il bene comune, sono quelli che meritano la maggior parte di riconoscimento e influenza politica La ragione per questa distribuzione non è che queste persone saranno in grado di ottenere vantaggio per la comunità con i loro provvedimenti, ma la comunità politica esiste in parte per onorare e premiare la virtù civica 3 concedere riconoscimento realizza il ruolo pedagogico della città ben ordinata

- Ma è proprio vero che la ragion d9essere della politica è la vita buona? Oggi consideriamo la politica un male necessario non un tratto essenziale della vita buona A. pensa che la partecipazione alla polita sia essenziale a una vita buona, perché? Risposta è nella natura dell9uomo : solo se viviamo in una polis e partecipiamo alla politica possiamo realizzare pienamente la nostra natura di esser umani ð niente di quello che fa la natura è senza scopo, l9uomo è dotato di parola e della facoltà di linguaggio, il linguaggio serve a dichiarare cosa e giusto e cosa no Solo nell9associazione politica possiamo esercitare la capacità della parola lo stato esiste per natura ed è anteriore agli individui, li precede in senso funzionale, solo nello stato riusciamo a realizzare la nostra natura realizziamo la nostra natura solo quando esercitiamo la facoltà di parola il che richiede che discutiamo con altri per stabilire ragione torto bene male ecc

- perché siamo in grado di esercitare questa capacità di parlare soltanto nella politica? Dobbiamo prende in considerazione il modo in cui A. descrive virtù e vita buona La vita morale ha per obiettivo la felicità 3 felicità non utilitarista ma la persona virtuosa è quella che ricava piacere dalla cose giuste L9eccellenza morale consiste non nell9accumulare piaceri e dolori ma nell9organizzarli secondo un criterio La felicità non è una condizione dello spirito ma un modo d9essere

  • Perché per vivere una vita virtuosa è necessario vivere in uno stato? La virtù etica deriva dall9abitudine, è una dio quelle cose che impariamo facendole Compiendo cose giuste diveniamo giusti Quindi dobbiamo sviluppare abitudini giuste ð questo è lo scopo primario della legge: coltivare abitudini che portano a formare il buon carattere Però la virtù non è un comportamento automatico, l9abitudine è il primo passo nell9educazione morale, poi finisce col radicarsi e impariamo a capirne il senso (es miss manners e le lettere di ringraziamento) Si può essere muniti della regola giusta e non sapere come o quando applicarla, l9educazione morale consiste nell9imparare a distinguere quali caratteri di una situazione richiedono che si applichi una regola o un9altra Ciò significa che per quanto essenziale l9abitudine non esaurisce quanto necessario a sviluppare la virtù etica ð richiede capacità di giudizio 3 saggezza : riguarda il modo in cui si deve agire; in quanto disposizione pratica è una virtù morale con implicazioni politiche, le percome hce ne sono dotate sono in grado di prendere buone decisioni circa quello che è bene per loro e i concittadini

Perché secondo A. la politica è un fattore essenziale della vita buona?

  • le leggi della polis instillano abitudini positive, formano il buon carattere
  • vivere da cittadini permette di esercitare facoltà della decisione e ragion pratica La politica non è l9economia perseguita con altri mezzi ma ha un fine più elevato, è espressione della nostra natura, occasione per dispiegare le nostre facoltà, è aspetto essenziale della vita buona

Difesa della schiavitù giustizia è questione di adattamento/adeguatezza (vs Kant e Rawls concezioni teleologiche entrano in conflitto con la libertà, giustizia non è adeguatezza ma scelta) chi può dire quale ruolo si adatta a me o alla mia natura? Se non ho la libertà di scegliere da me il mio ruolo è probabile che devo assumerne uno in contrasto con la mia volontà ð così si scivola nella schiavitù, se chi detiene il potere decide che un gruppo sia adeguato a svolgere quell9attività

MI è pronto a riconoscere che la concezione narrativa è in contraddizione con l9individualismo moderno La concezione narrativa è in contrasto con l9idea volontaristica degli esseri umani come sogg capaci di libera scelta e privi di qualsiasi vincolo Come facciamo a scegliere una teoria o l9altra? Possiamo chiederci quale delle due riesca a rendere conto in modo più convincente degli obblighi etici e politici cui siamo soggetti

Abbiamo dei vincoli morali che non sono stati scelti da noi e che non è possibile far discendere da un contratto sociale? Rawls direbbe di no 3 concezione liberale: obblighi sorgono o come doveri naturali (universali) o da un consenso (specifici) Concezione narrativa: il quadro liberale non riesce a tenere conto delle responsabilità particolari che ci assumiamo gli uni verso gli altri in quanto concittadini

Uno dei modi per scegliere fra concezione narrativa e volontaristica della persona è chiederci se pensiamo che esista una terza categoria di obblighi 3 doveri di solidarietà 3 che sia impossibile spiegare in termini contrattuali Gli obblighi scaturiti dalla solidarietà sono specifici ma non dipendono da un atto consensuale, la loro forza morale deriva dal riconoscimento che la mia biografia è interconnessa con le biografie altrui

Le tre categorie della responsabilità morale - doveri naturali - obblighi contratti volontariamente - obblighi di solidarietà

Esempi di obblighi derivati dalla solidarietà o appartenenza ad un organizzazione

  • obblighi famigliari Salvare dall9annegamento tuo figlio o quello di un altro o assistere mia madre o un9altra, qui avrei obbligo di restituire il beneficio ricevuto quando ero piccolo
  • resistenza francese Un pilota francese deve bombardare il villaggio in cui è nato e si rifiuta di farlo in base al principio che non può essere lui a bombardare qualcuno dei suoi 3 la sua posizione è riconoscimento della sua identità di membro del proprio villaggio e come tale soggetto ad obblighi
  • salvataggio degli ebrei etiopi Carestia in etiopia provoca emigrazione in sudan in campi profughi; governo israeliano allestisce un ponte aereo per portare in salvo in israele gli ebrei di etiopia 3 nei confronti degli ebrei etiopi israele ha un vincolo di responsabilità particolare che va oltre al suo dovere di soccorrere la generalità dei profughi Il punto è se le nazioni abbiano (oltre il dovere di rispettare i diritti umani e quindi fornire aiuto) ulteriori e specifiche responsabilità di fornire assistenza ai rispettivi popoli

Patriottismo I membri di una certa nazione sono tenuti a osservare gli uni verso gli altri obblighi superiori a quelli che li legano agli altri popoli del mondo? In caso affermativo sono da considerarsi derivanti dal consenso? Rousseau difensore del patriottismo sostiene che l9attaccamento che unisce i membri di una collettività è complemento necessario alla nostra umanità universale Il patriottismo per lui è un principio limitante che intensifica la solidarietà Se i concittadini sono legati da vincoli di lealtà e appartenenza il debito di solidarietà che hanno gli uni verso gli altri è superiore a quello verso gli estranei Infatti per la propria popolazione gli stati fanno di più di quanto facciano per gli stranieri Qual è in realtà il senso etico dei confini nazionali?

ð La disparità tra le nazioni rende tutto più complicato, se tutti gli stati avessero un livello di ricchezza paragonabile l9obbligo di assistere in modo particolare il popolo a cui si appartiene non costituirebbe un problema dal punto di vista della giustizia; ma nella realtà le esigenze imposte dall9appartenenza possono entrare in conflitto con quelle imposte dall9uguaglianza

es: le pattuglie di confine 3 limitare l9afflusso di immigrati rete telematica a cui partecipano i cittadini In base a quali principi le nazioni sono giustificate a impedire che degli stranieri vengano ad aggiungersi alla popolazione? L9argomento più valido per porre dei limiti è di carattere comunitario: Walzer dice che la capacità di regolare le condizioni per cui si diventa membri di un gruppo costituisce il nocciolo dell9indipendenza di una comunità Per le nazioni ricche le restrizioni all9immigrazione servono anche a preservare il privilegio 3 sarebbe una motivazione sufficiente? Dal momento che la circostanza della nascita non può fondare il diritto diventa difficile giustificare i limiti all9immigrazione con il pretesto di conservare l9attuale grado di benessere Altro argomento è proteggere i posti di lavoro e i livelli salariali

ð La riluttanza all9immigrazione ha fondamento morale solo se accettiamo di essere tenuti a un dovere particolare di favorire il benessere dei nostri concittadini in quanto condividiamo con loro vita e storia

Comprare prodotti USA 3 se riusciamo a identificare prodotti che creano posti di lavoro per cittadini usa è un buon motivo per comprarli? Se si tiene conto solo dello stato di bisogno è difficile sostenere che sia più giusto aiutare i disoccupati usa piuttosto che cinesi È un obbligo difficile da giustificare in termini di consenso; alcuni sosterrebbero che sono tenuto a un obbligo di reciprocità verso coloro che come me sono partecipi di questa economia Però questa è una forzatura: di fatto contiamo sulle persone che vivono all9altro capo del mondo non meno degli abitanti usa ð se si è convinti che il patriottismo abbia un fondamento etico si deve accettare una terza categoria di obbligo: i doveri di solidarietà o appartenenza a una comunità che non possono essere rinviati ad un atto di consenso

| V Gli obblighi di solidarietà possono puntare all9interno come all9esterno (verso coloro con cui la mia comunità condivide una storia 3 es scuse collettive)

Orgoglio e vergogna sono sentimenti morali che presuppongono un9identità condivisa; essere capaci di questi sentimenti per le azioni compiute da concittadini si collega con l9essere capaci di assumersi una responsabilità collettiva (obbligati da vincoli morali che non abbiamo scelto) ð all9appartenenza si accompagna la responsabilità

Lealtà vs etica universale Nella maggior parte dei casi le esigenza di solidarietà vanno a completare il quadro dei diritti umani e non vi entrano in conflitto Quindi possiamo dire che finchè non andiamo ad infrangere i diritti altrui possiamo adempiere al dovere generale di aiutare gli altri Gli obblighi di solidarietà e appartenenza diventano discutibili solo quando ci portano a contravvenire a un dovere naturale

Es: Robert E generale nell9esercito dell9Unione contrario alla secessione del sud; quando gli offrono il comando dell9esercito del nord rifiuta perché ritiene che i suoi obblighi verso lo stato di cui è originario (uno stato del sud) sono preponderanti rispetto a quelli verso l9unione Perché la lealtà va considerata una virtù anziché semplice sentimento? Perché se non prendiamo la lealtà come una cosa seria non riusciremo a leggere dilemmi come questi come dilemma morale

ð avere carattere significa vivere riconoscendo i propri oneri morali

es: custode di mio fratello 3 Bulger un fratello latitante per 19 omicidi, l9altro lo sente al telefono ma non dice dov9è 3 lealtà verso i membri della propria famiglia qui ha precedenza sul dovere unabomber, il fratello riconosce le lettere e lo denuncia ð i dilemmi hanno un senso in quanto etici solo se si riconosce che le e sigenze della lealtà e della solidarietà possono essere valutate in contrapposizione con altre esigenze morali

Giustizia e vita buona Cosa ha a che vedere tutto questo con la giustizia?

  1. Abbiamo cercato di stabilire se tutti i nostri doveri e obblighi possano essere ricondotti a un atto di volizione o di scelta: Per Sandel non è possibile 3 gli obblighi di solidarietà/appartenenza possono vincolarci per ragioni che escludono la scelta, per ragioni implicite nelle narrazioni con cui interpretiamo le nostre vite
  2. qual è la posta in gioco nella controversia tra visione narrativa dell9azione e una situazione dove si da rialto alla volontà/consenso? Uno dei fattori in gioco è la concezione che si ha della libertà umana Per Sandel un concetto di libertà come quello libertario è difettoso, non è solo la libertà ad essere messa in discussione ma entra in gioco il modo in cui si pensa la giustizia Due maniere di pensare la giustizia che abbiamo preso in considerazione
    • Kant e Rawls: quel che è giusto viene prima di quel che è bene
    • Aristotele: uno degli obiettivi di una costituzione giusta è formare buoni cittadini e coltivare le virtù del carattere

K. e R. rifiutano la concezione di A. perché non lascia spazio alla libertà, rischia di imporre alcuni valori ad altri 3 se il soggetto viene prima delle proprie finalità allora è giusto che il diritto venga prima del bene

Se però il concetto narrativo dell9azione risultasse più convincente converrebbe riprendere il concetti di A.

La teoria politica liberale era nata come un tentativo per evitare che la politica e la legge si invischiassero nelle controversie etiche e religiose (K. e R.) Ma è un9aspirazione che non può realizzarsi 3 molte questioni in materia di giustizia e diritti non possono essere esaminati senza tener conto di argomenti in materia di etica e religione Una politica svuotata di un concreto impegno etico produce una vita civile impoverita 3 dove i liberali hanno paura di posare il piede si affolleranno i fondamentalisti

LA GIUSTIZIA E IL BENE COMUNE

Kennedy : credo in un presidente le cui convinzioni religiose sono una sua faccenda privata 3 suggeriva che le sue idee sull9interesse nazionale avessero poco a che vedere con le convinzioni religiose Obama : la nostra è una società pluralistica, non potrei imporre agli altri le mie opinioni religiose personali, però non ho definito così dicendo il ruolo della mia fede: affermo la centralità della religione nel dibattito politico 3 è un errore sostenere che in materia di politica e di legislazione le convinzioni etiche e religiose non hanno nessun ruolo

Neutralità La concezione kennediana della religione come questione privata e non pubblica rispecchiava una filosofia della sfera pubblica secondo cui il governo doveva rimanere neutrale sulle questioni etiche e religiose, così che ciascun individuo potesse avere la libertà di scegliere la propria concezione della vita buona

Rawls presenta una giustificazione della neutralità implicita nel discorso di Kennedy: R. riconosceva che le persone hanno sentimenti di lealtà ed entro questi limiti riconosceva l9esistenza di individui ottusi senza però rinunciare all9idea che lealtà non dovesse incidere sulla nostra identità di cittadini (nel ragionare di giustizia dovremmo lasciar da parte i nostri convincimenti ð per rispettare il dato di fatto di un ragionevole pluralismo circa la vita buona che predomina nel mondo moderno 3 le persone oggi non hanno tutte la stessa opinione in materia di etica e religione) ð In base a questa tesi la neutralità del liberalismo nasce dalla necessità di conservare la tolleranza rispetto ai dissensi in materia di etica e religione Ciò significa che quando affrontiamo il dibattito pubblico su giustizia e diritti dobbiamo attenerci alla sfera della razionalità pubblica del liberalismo, non solo il governo ma anche i cittadini devono astenersi da introdurre le loro convinzioni nel dibattito -> come possiamo sapere se le nostre tesi politiche corrispondono alle esigenze della razionalità pubblica spogliata di fondamento su opinioni etiche? Per controllare se stiamo seguendo la ragione pubblica possiamo chiederci come apparirebbe il nostro argomento se ci fosse presentato come parere della Corte

Cittadinanza, sacrificio, servizio Il nostro pil misura tutto quanto salvo ciò che rende la vita degna di esser vissuta - R. Kennedy Come potrebbe configurarsi una nuova politica del bene comune? Se una società giusta esige senso della comunità dovrà coltivare la dedizione al bene comune coltivando le virtù civiche Suggerimento di Obama era di incoraggiare il servizio nazionale offrendo facilitazioni in cambio di ore di sevizio pubblico

Limiti etici dei mercati Oggi la mentalità legata al mercato tende ad essere applicata a settori della vita che dovrebbero essere gestiti escludendo questa logica, per evitare ciò abbiamo bisogno di chiederci quali sono le norme che vogliamo proteggere dall9intrusione del mercato Questo richiede un dibattito pubblico sulle varie concezioni circa il modo giusto di valutare i beni, dibattito per stabilire i confini etici del mercato

Disuguaglianza, solidarietà, virtù civile Politica trascura il tema della disuguaglianza ma filosofia no Equa distribuzione del reddito e ricchezza è al centro della filosofia politica, ma inquadrando il tema in termini di utilità e consenso i filosofi finiscono col tralasciare l9argomentazione contro la disuguaglianza che avrebbe più successo Alcuni ricorrono al tema dell9utilità: togliere al ricco per dare al povero diminuisce di poco la felicità del ricco Rawls è a favore della redistribuzione ma la fonda sul consenso

Altra ragione per preoccuparsi della disparità: se la distanza tra ricchi e poveri è troppo grande viene compromessa la solidarietà richiesta dalla condizione di cittadino in una democrazia (più si accentua la disuguaglianza più ricchi e poveri vivono esistenze sempre più distinte) Da questa situazione derivano due effetti negativi uno fiscale (i servizi pubblici si deteriorano perché chi non se ne serve più e meno disposto a mantenerli) e l9altro civile (le istituzioni pubbliche non sono più luoghi si incontrano cittadini appartenenti a diversi ambiti della società) Lo svuotamento dell9ambito pubblico rende difficile coltivare la solidarietà e il senso comunitario su cui si fonda la cittadinanza democratica

Lasciando da parte gli effetti sull9utilità e sul consenso, la disuguaglianza può avere un effetto corrosivo sulla virtù civile

Se il problema è l9erosione dell9ambito pubblico dove sta la soluzione? Una politica del bene comune si dedicherebbe a ricostruire l9infrastruttura della vita civile considerandola un suo obiettivo primario, anziché focalizzarsi sulla redistribuzione imporrebbe tasse ai ricchi per ricostruire le istituzioni e i servizi pubblici in modo da renderli attraenti sia per i ricchi sia per i poveri La società potrebbe impegnarsi in un investimento per ricostruire le infrastrutture utili al rinnovamento civico

Politica di impegno etico Spesso pensiamo che la politica e la legge non dovrebbero impegolarsi nelle controversie etiche e religiose perché queste intromissioni aprono la strada alla coercizione e all9intolleranza Anche se il legislatore non può rimanere neutrale rispetto le opinioni divergenti è tuttavia possibile che la nostra vita politica si fondi sul reciproco rispetto? Sì, però abbiamo bisogno di una vita civile più sostanziale di quella cui siamo abituati Impegnarsi pubblicamente in modo più sostanziale sui nostri dissensi etici potrebbe servire a fondare il nostro reciproco rispetto su una base più robusta Una polita di impegno sui temi etici non è soltanto un ideale più potente rispetto a una politica che eviti il confronto, è anche un fondamento più promettente per una società giusta

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Riassunto Giustizia Sandel

Corso: Economia politica (00006)

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Uragano Charley 3 Florida ð MAGGIORAZIONE SPECULATIVA DEI PREZZI
- Charley Crist avvocato generale dello stato, parla di avidità, cerca di far applicare la legge (la florida ha una legge antispeculazione)
Respinge il concetto che simili prezzi possano rispecchiare una vera libertà di mercato, in situazione di emergenza i compratori sono sotto
coercizione e non hanno nessuna libertà
- Alcuni economisti invece sostengo che legge e indignazione nascono da un equivoco ð nella società di mercato i prezzi sono fissati dal
rapporto tra domanda e offerta (e non come nel medioevo dove vigeva il giusto prezzo stabilito dalla tradizione o dal valore intrinseco delle
cose)
Tra questi Sowell, sostenitore del libero mercato: i prezzi maggiorati servono ad aiutare gli abitanti della Florida, le accuse di
speculazione nascono quando i prezzi superano i livelli a cui siamo abituati, ma questi livelli non sono intoccabili.
Dover pagare prezzi più alti in queste circostanze ha il vantaggio di indurre i consumatori a limitare l9uso di questi beni e di incentivare i
produttori a spostarsi
Prezzi non sono ingiusti, si limitano a riflettere il valore che compratori e venditori danno agli oggetti di scambio
Idem per Jacoby, un opinionista: far pagare il prezzo che il mercato accetta non è speculazione
Interrogativi etici e giuridici:
è lecito che i fornitori traggano profitto da una catastrofe? Se non lo è la legge dovrebbe intervenire e se sì come?
Come dovrebbe essere la legge e come dovrebbe essere organizzata la società?
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V
Concetto di GIUSTIZIA:
le tesi favorevoli e contrarie alle leggi antispeculazione si fondano su 3 idee:
- benessere tesi contro le leggi + risposta di chi è a favore
- libertà
- comportamento virtuoso ð opinione pubblica
Tesi classica a favore del mercato libero 3 poggia sui primi due
Benessere 3 mercati promuovono il benessere della società nel suo insieme fornendo gli stimoli per indurre le persone al lavoro per fornire
beni che gli altri richiedono
Libertà 3 i mercati rispettano la libertà individuale permettendo ai singoli di stabilire da sé quale valore debba essere attribuito alle cose
Risposta dei fautori delle leggi antispeculazione 3 richiama gli stessi due argomenti
Benessere 3 non è vero che l9imposizione di prezzi elevati nei periodi di crisi serve a promuovere il benessere della società nel suo insieme
Nel valutare il benessere generale si deve tener conto anche del disagio, sofferenze, di chi nell9emergenza si trova a non potere accedere a i
beni primari
Libertà 3 in alcune condizioni il libero mercato non è veramente tale, chi compra sotto coercizione non ha nessuna libertà
Per decidere se le leggi antispeculazione sono giustificate occorre soppesare queste valutazioni di benessere e libertà, ma bisogna anche
tener conto dell9opinione pubblica:
Comportamento virtuoso - Il favore con cui spesso l9opinione pubblica guarda alle leggi antispeculazione esprime posizioni più viscerali
rispetto all9idea di benessere e libertà, l9ira provocata dall9ingiustizia ð argomento della virtù
L9avidità è un vizio un comportamento ingiusto, soprattutto quando rende ciechi davanti alle sofferenze altrui
Le leggi antispeculazione non possono mettere al bando l9avidità ma possono limitarne le manifestazioni più sfacciate, castigando il
comportamento avido la società afferma il valore di una virtù civile
Quindi non sono in gioco solo benessere e libertà ma anche la virtù
L9argomento della virtù però sembra che obblighi a emettere un preciso giudizio, quando invece poggia su in giudizio: l9avidità è un vizio e
lo stato dovrebbe osteggiarla
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V
Ma a chi tocca giudicare qual è la virtù e qual è il vizio?
Molti ritengono che il governo in merito dovrebbe mantenersi neutrale
- L9avidità che si accanisce sulla disgrazia altrui dovrebbe essere castigata
- Però quando i giudizi in materia di virtù trovano espressione nelle leggi ci preoccupiamo
Dilemma: una società giusta deve adoperarsi a promuovere la virtù nei suoi cittadini?
Oppure la legge dovrebbe rimanere neutrale così che i cittadini possano essere liberi di scegliere da sè?
Questione che divide il pensiero politico moderno da quello antico
Aristotele 3 virtù
Giustizia è dare a ciascuno ciò che merita
Per poter stabilire chi merita cosa dobbiamo determinare quali sono le virtù degne di essere onorate e premiate
Non possiamo stabilire una costituzione giusta se prima non riflettiamo sua quale sia la forma di vita più desiderabile
Sulle questioni riguardanti la vita buona la legge non può rimanere neutrale
Es: Purple Heart 3 per stabilire chi meriti la medaglia dobbiamo rima chiederci a quali virtù la medaglia rende onore
Kant
ε
Rawls 3 libertà
I principi di giustizia in base ai quali si definiscono i nostri diritti non dovrebbero fondarsi su nessuno concetto di virtù o miglior forma di vita
Una società giusta rispetta la libertà di ciascuno di scegliere quella che una vita buona
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