Passa al documento

Riassunto Psicologia sociale dei gruppi Brown

Riassunto Psicologia Sociale dei gruppi Brown
Corso

Psicologia Sociale (PSYC 241)

68 Documenti
Gli studenti hanno condiviso 68 documenti in questo corso
Anno accademico: 2018/2019
Caricato da:
Studente anonimo
Questo documento è stato caricato da uno studente come te che ha optato per l'anonimità.
Università degli Studi di Padova

Commenti

accedi o registrati per pubblicare commenti.

Studylists correlate

Psico gruppiutile
Questo documento è stato utile?

Riassunto Psicologia sociale dei gruppi Brown

Corso: Psicologia Sociale (PSYC 241)

68 Documenti
Gli studenti hanno condiviso 68 documenti in questo corso
Questo documento è stato utile?
Brown
Psicologia sociale dei gruppi
Introduzione
Il gruppo: aspetti negativi e positivi
Ormai da alcuni anni, almeno nell’occidente industrializzato che i gruppi sono oggetto di giudizi piuttosto
negativi da parte della stampa. I disordini nei centri cittadini e le dimostrazioni di protesta sono attribuiti
spesso al “dominio della folla”. Anche nei testi di psicologia sociale i processi di gruppo ricevono
un'attenzione più limitata rispetto a quella riservata ai fenomeni associati alle relazioni diadiche o
interpersonali e, sempre più negli ultimi anni, ai processi cognitivi individuali.
Del comportamento di gruppo vengono spesso enfatizzati i suoi aspetti negativi o socialmente
indesiderabili: la de-individuazione, il pregiudizio, l'inerzia sociale e il “pensiero di gruppo”; e non vengono
invece valorizzati gli aspetti positivi come: lo spirito di squadra, la cooperazione tra gruppi, la produttività di
gruppo e la soluzione collettiva di problemi.
È importante sfatare questo pregiudizio culturale e scientifico nei confronti dei gruppi. I gruppi sono una
parte inevitabile dell'esistenza umana. Gli individui crescono in gruppi talvolta chiamati famiglie; lavorano
in gruppi, come squadre di macchinisti, gruppi di progettisti e squadre di cacciatori; imparano in gruppi,
giocano in gruppi, in un gran numero di giochi di squadra; prendono decisioni in gruppi, che si tratta di
commissioni governative, consigli comunali o giurie di tribunale; e naturalmente combattono anche in
gruppi ad esempio bande di strada, movimenti rivoluzionari ed eserciti militari. Gli esseri umani sono esseri
di gruppo. Molti dei problemi sociali attuali coinvolgono gruppi di vario tipo: la tutela dell'infanzia contro gli
abusi e maltrattamenti richiede le abilità diagnostiche collettive di professionisti del settore medico e dei
servizi sociali, offre un delicato lavoro di intervento con le famiglie interessate.
Il pluralismo nelle ricerche sui gruppi
In tutti questi esempi il punto centrale è il comportamento attivo degli individui in quanto membri di un
gruppo; sia nei confronti di coloro che ne fanno parte sia verso coloro che appartengono ad altri gruppi.
Questi atteggiamenti verranno presentati dal punto di vista pluralista. Il pluralismo è intenzionale ed è
influenzato dalle opinioni dei tre fondatori della moderna psicologia dei gruppi:
Kurt Lewin: è stato l'autore dell'espressione “ricerca-azione”, una concezione della scienza nella
quale la teoria e la pratica sono legate profondamente. La teoria ha legittimità solo nella misura in
cui è efficace nel promuovere il cambiamento sociale.
Muzafer Sherif: è l'autore di uno dei più famosi esperimenti artificiali in laboratorio sull’influenza
sociale informazionale (1936): egli sfruttò l'effetto autocinetico di un puntino luminoso chiedendo,
prima ai singoli individui e poi agli stessi in gruppo quanto movimento era compiuto dal puntino
sulla parete. Egli osservò che gli individui, quando sono in gruppo esprimono giudizi più simili a
quelli espressi dal resto del gruppo uniformandosi.
Henri Tajfel: è l’autore che riuscì maggiormente a coordinare l'attività di campo e di laboratorio.
Per lui è estremamente importante situare gli individui e i conseguenti risultati di ricerca, nel loro
contesto sociale e culturale.