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Igiene generale e applicata

igiene per scienze motorie
Corso

IGIENE GENERALE

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Anno accademico: 2017/2018
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Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

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paola lomuscio

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IGIENE GENERALE E APPLICATA CAPITOLO 1: Definizione e contenuti Definizione di igiene IGIENE deriva da greco Igea, figura mitologica ellenica. la disciplina che ha come obiettivo il mantenimento e la prevenzione della salute (salute fisica, mentale, sociale e non solamente uno stato di assenza di malattia o sano, della popolazione sana, piuttosto che essere riferita al malato, alla diagnosi e terapia. Come viene svolta di della individuando e promuovendo quei fattori di benessere meglio che studiare i meccanismi della malattia, in maniera tale da individuare la causa e correggerla (si agisce sulla malattia ma non sul malato). Continum (img.pag) Esiste una nel passaggio dallo stato di salute a malattia. Questa progressione pone le basi per la definizione di gruppi a rischio e apre nuove per interventi di prevenzione mirati e precoci. Ruolo preventivo delle motorie La prevenzione principale e si classifica in: primaria secondaria terziaria Diverse possono essere le che operano in specifiche classi di prevenzione. Per quanto riguarda motoria, essa opera in tutte e tre: consolidate evidenze scientifiche hanno sottolineato il ruolo preventivo motoria nei confronti delle diverse patologie multifattoriali. CAPITOLO 2: Obiettivi, metodi e strumenti Metodi e strumenti raggiunge i suoi obiettivi, servendosi di strumenti in cui confluiscono competenze diverse (statistiche, scienze, demografiche, ecc) (img.pag). Tra tutte le competenze quella fondamentale 2 Epidemiologia Studia lo stato di salute e di malattia della popolazione ed i relativi fattori di rischio (ambientali, comportamentali, genetici) che agiscono sul continum al fine ultimo della prevenzione. I diversi utilizzi : Osservare e valutare di malattie, lo stato di nella popolazione. Individuare le cause di malattie (ossia gli agenti eziologici o fattori di rischio) che determinano della malattia o ne influenzano la progressione. Sapere le cause, permette di individuare gli interventi atti a migliorare le condizioni di vita. Valutare gli interventi di prevenzione, promozione salute, diagnosi e cura (anche alla luce rapporto Nel compiere il suo studio si serve di strumenti come: La demografia: si occupa delle caratteristiche delle popolazioni. strettamente connessa (la quale utilizza demografia come strumento per i suoi studi) ed ha competenze in diversi ambiti (biomedico, statistico, sociologico, geografico, ecc). Le caratteristiche della popolazione studiate dalla demografia sono: Composizione Statica distribuzione Composizione Dinamica immigrazione e emigrazione. Questi studi vengono eseguiti utilizzano indicatori (per esempio la piramide la durata vita media, ecc), mentre le rilevazioni vengono effettuate attraverso: censimento indagini campione. La fonte principale dei dati rappresentata mentre altre fonti di dati sono i registri di patologia (per esempio il registro dei tumori, i registri delle malattie). Dagli studi demografici emerge che le caratteristiche della popolazione a livello mondiale sono eterogenee, configurando 2 tipologie di paesi (distinzione non netta): Paesi industrializzati sviluppati): come Europa Occidentale, America del nord, Giappone. Sono caratterizzati da: Vita media: molto elevata, quindi ci percentuale di soggetti in infantile: bassa, dove le principiali cause di morte sono malattie cronicodegenerative in avanzata. Paesi arretrati: sono parte dei paesi africani e asiatici. Sono caratterizzati: Vita media: bassa, quindi con una popolazione anziana infantile: alta, in cui le cause maggiori sono rappresentate dalle malattie infettive Indicatori demografia Indicano la situazione sanitaria del paese e possono essere diversi. Possiamo distinguere: Indicatori NEGATIVI DIRETTI: per esempio tassi Indicatori POSITIVI DIRETTI per esempio indici demografici, piramide durata vita Indicatori NEGATIVI INDIRETTI: indicatori che descrivono quelle situazione indirettamente collegate ad un aumento del rischio di o insorgenza malattie (per esempio inquinamento atmosferico, Indicatori POSITIVI INDIRETTI: indicatori che descrivono quelle situazione indirettamente collegate ad un aumento speranze di vita (cibo, acqua potabile,ecc). Piramide che meglio rappresenta la struttura di una popolazione: riporta gli individui della popolazione oggetto dello studio suddivisi per sesso e fasce di Essendo diverse le situazioni tra paesi arretrati e sviluppati, diverso anche il diagramma che ne fuori: Paese sviluppato (img.pag) il diagramma ha una configurazione a bulbo Paese arretrato (img.pag) il diagramma ha una configurazione a piramide (pagoda). Le piramidi possono assumere anche forme particolari, in seguito a fattori sociali (conflitti bellici) o sanitari (epidemia AIDS). Prevalenza periodale prevalenza calcolata in un determinato periodo di tempo (mese, anno,ecc). Quanti casi di malattia hanno colpito persone in un determinato periodo di tempo? (formula pag) Incidenza: indica il numero dei nuovi casi di malattia che insorgono in un determinato periodo di tempo (mese,anno,ecc) in una popolazione. Permette quindi di prevedere nuova malattia (formula pag). Per malattie a breve decorso o ad alto tasso di prevalenza e incidenza possono essere simili. Si infatti assistere ad un aumento sia che della prevalenza, in quanto i nuovi casi che aumentano nel breve periodo, sommandosi tra loro, determinano costante del numero totale dei casi in un certo periodo, allo stesso tempo i casi precedenti guariscono se la malattia curabile o muoiono in caso di malattia ad alto tasso di In malattie croniche invece si assistere ad un aumento della prevalenza e ad un abbassamento (ad esempio con un minor numero di nuovi casi, ma non essendoci una cura, ma terapie in grado di aumentare le speranze di vita, quei pochi nuovi si sommano a quelli esistenti, determinando della prevalenza). indica il grado di di una malattia in quanto fornisce il numero dei morti nel gruppo di persone che si sono ammalate per quella specifica malattia. In altre parole indica la che una certa patologia conduca alla morte (formula pag). Altri indici che danno info sulla struttura della popolazione si possono ottenere calcolando della vecchiaia oppure il rapporto di (pag). 2 I metodi In base alle con cui vengono condotti studi epidemiologici e al tipo di info che si desidera ottenere, possiamo distinguere: Studi osservazionali: il ricercatore si limita ad osservare i fenomeni in studio, senza poter intervenire direttamente a controllare o modificare le condizioni. Si distingue in: descrittiva: viene studiata la distribuzione del fenomeno nella popolazione presa in esame, attraverso un approccio descrittivo, va a descrivere una situazione senza interferenze da parte del ricercatore. Le variabili prese in considerazione sono: Persone: prendendo in considerazioni alcune caratteristiche della popolazione sesso, livello scolastico, etnia, livello vengono fornite indicazioni su cosa hanno in comune le persone Tempi: fornisce indicazioni su quando insorge la malattia e sulla sua durata, permettendo di individuare se un evento epidemico, pluriennale o stagionale. Capire il comportamento temporale, permette di restringere il cerchio su quelli che sono i fattori di rischio o agenti eziologici, in maniera tale da programmare interventi di prevenzione e assistenza Luoghi: fornisce indicazioni sulla distribuzione dei casi in relazione geografica. Vari studi epidemiologici: Case reports: forniscono dettagliata descrizione di segni e sintomi relativi ad un caso tipico o gruppo di casi clinici aventi caratteristiche inusuali (potrebbero far pensare a nuova forma di patologia). Questa tipologia deriva da osservazioni sporadiche realizzate durante la normale Case series: forniscono dettagliata descrizione di segni e sintomi relativi ad un maggior numero di casi clinici aventi caratteristiche inusuali(potrebbero far pensare a nuova forma di patologia). A differenza dei case reports, lo studio viene esteso a un maggior numero di casi clinici, permettendo di avere un quadro preciso delle caratteristiche cliniche della patologia. Trasversali: valutano nella popolazione, in un determinato istante, della popolazione ad un possibile fattore di rischio e la presenza della malattia (prevalenza). Attraverso questi studi possibile ottenere info sulla prevalenza dei fattori di rischio (fumo, alcol, ipertensione, ecc) Tra i vantaggi di questi studi abbiamo: la di esecuzione, la maggiore rispetto altri studi. Tra gli svantaggi abbiamo invece su alcune indicazioni relative (nuovi casi), non sono adatti per malattie rare e infine indicano associazioni tra fattore di rischio e malattia, ma non indicano il rapporto della valutano associazione tra esposizione ed effetto, analizzando tale corrispondenza nelle diverse aree geografiche (covarianza spaziale) o intervalli di tempo (covarianza temporale). Sono studi eseguiti in base a dati raccolti da archivi o fonti dati istituzionali. Epidemiologia analitica (costruttiva o investigativa): identifica i fattori che determinano della malattia e ricostruisce i diversi momenti della storia del processo patologico. Per identificare i fattori, analitica studia la correlazione tra al fattore di rischio e il conseguente effetto, valutando se la correlazione plausibile (o casuale) (per esempio i telefonini aumentano il rischio di tumore al cervello: correlazione non ancora chiarita per insufficiente prove di analitica, fa riferimento a 2 modelli: (studi coorte) Osserva nel tempo gli effetti di una certa variabile sulla popolazione, partendo da una situazione di soggetti sani: da un iniziale gruppo di soggetti sani aventi tutti caratteristiche comuni sesso, condizione sociale,ecc) , avviene una divisione in 2 gruppi: esposti (ad un fattore di rischio) non esposti. I 2 gruppi vengono seguiti nel tempo e viene valutata la frequenza con la quale si verifica della malattia (misurata in termini di incidenza). Confrontando il valore nel gruppo esposti con nel gruppo dei non esposti, si desumere se al fattore, abbia influito della malattia. Tale valutazione essere eseguita servendoci del Rischio Relativo (RR) (formula pag): se il fattore di rischio non influenza la se il fattore di rischio influenza la se il fattore di rischio svolge protettiva. una suddivisione degli studi di coorte: Studi di coorte valutano di soggetti nel presente e pianificano una sorveglianza dei soggetti nel Studi di coorte storici valutano in passato di soggetti e valutano gli effetti che si sono manifestati negli anni. (studi Partendo da una situazione in cui la malattia manifesta, si cerca di individuare a ritroso le variabili che hanno contribuito maggiormente a produrre la malattia. Ecco come avviene: si selezionano 2 gruppi di soggetti (gruppo dei casi: soggetti malati gruppo controllo: stesse caratteristiche del primo ma che differiscono per non essere malati). Da questa divisione si stabilire se in passato il gruppo dei casi (malati) stato esposto (o meno) agli stessi fattori di rischio, ai quali sono stati esposti i soggetti del gruppo di controllo (sani). Questo confronto permette di individuare i fattori determinanti la malattia e valutare la Prevenzione (terziaria): rivolta alla popolazione malata ed ha di impedire o ridurre derivante dalla malattia stessa, favorendo il recupero e il reinserimento nel o quando la malattia si stabilizzata. In ambito motorio rientrano in questa tipologia di prevenzione le motorie adattate a soggetti con infortunati, politraumatizzati. sanitaria nella prevenzione di malattie Il comportamento umano svolge un ruolo rilevante di molte patologie. Quelle patologie in cui il comportamento umano risulta determinante vengono definite malattie comportamentali (malattie veneree, alcune forme di tumore, cardiopatie, malnutrizione, diabete, bronchite cronica, uso di stupefacenti, alcolismo, La sensibilizzazione del singolo verso di comportamenti e stili di vita positivi che consentano il miglioramento dello stato di salute della popolazione, con conseguente riduzione alla fonte dei bisogni sanitari, essere ottenuta attraverso programmi di educazione sanitaria. Uno degli obiettivi sanitaria quello di sostituire comportamenti irrazionali, nocivi per la salute, con altri comportamenti e stili di vita favorevoli alla stessa e essere perseguito attraverso la trasmissione di info e conoscenze. A tal proposito importante il ruolo delle scienze motorie. CAPITOLO 3: Dalla salute alla malattia i principali determinanti Differenti possono essere i fattori determinati lo sviluppo di malattia: Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio fisico. 3 Rischio genetico di patologie dipendere genetico individuale, il quale definisce la ad ammalarsi. Le malattie fortemente caratterizzate da una base genetica, in genere hanno maggiore prevalenza nei primi anni di vita (ma non sempre vero, ad esempio in Corea Hugginton insorge tardivamente). Le malattie che dipendono genetico, vanno divise in malattie genetiche cromosomiche e monogeniche malattie presentano strutturale del genoma che interessa geni, ma la manifestazione della patologia avviene con con altri fattori ambientali. Possiamo quindi dire che nelle malattie che viene ereditato, la alla patologia. Questo assetto genetico acquisito sin dalla nascita, ad interagire successivamente con fattori ambientali, determinando accumuli di danni al DNA e alle componenti cellulari. spiega il motivo per cui le malattie insorgono tardivamente piuttosto che nei primi anni di vita. 3 Rischio ambientale rappresenta il contesto nel quale possono avvenire interazioni tra e tutti quei fattori che possono avere effetti su di esso. Possiamo avere un ambiente: Naturale: costituito da acqua, aria, clima, ed indipendente Prodotto: prodotto attraverso le sue conoscenze (es Individuale: aspetti genetici e costituzionali di ogni Inquinamento Si parla di rischio ambientale quando si ha di aria, acqua, suolo e alimenti. essere definito come una modificazione della composizione di aria, acqua, suolo e alimenti che comporta effetti nocivi sul benessere della popolazione. Natura degli agenti inquinanti: o Fisica: o Chimica: elementi tossici (benzene, piombo, nicotina, o Biologica: microrganismi (virus,batteri,miceti,ecc) e loro prodotti (endotossine,ecc). a questi fattori determinare di infezioni (per esempio la salmonellosi per il consumo di acqua,ecc) e aumentare il rischio di sviluppare malattie multifattoriali (ad esempio la leucemia per a benzene, melanomi per a raggi ultravioletti). Tipologia di inquinamenti: Inquinamento atmosferico dovuto a sostanze inquinanti derivanti da eventi naturali (per esempio incendi) oppure ad umane (ad esempio il traffico automobilistico, il riscaldamento inquinamento idrico immissione nella rete idrica di sostanze di scarico inquinamento del suolo presenza di rifiuti solidi o liquidi prodotti dalle umane. Ambienti confinanti (INDOOR) Sono definiti tali quei luoghi chiusi che possono essere ad uso abitativo (abitazioni) (palestra,disco) (uffici). In questi ambienti la composizione differire da quella presente in seguito alla creazione di particolari condizioni: affollamento, caratteristiche materiali, tipo svolta, presenza animali, ecc. Tali condizioni possono favorire di agenti inquinanti (fisici,chimici,biologici) determinando un inquinamento indoor. Anche se solitamente a tali sostanze non raggiungono livelli elevati, protratta determinare problemi di salute (leggeri malesseri, ma anche disturbi respiratori, fenomeni allergici, perdita di conoscenza, insorgenza tumori,ecc). I soggetti maggiormente a rischio risultano essere anziani e bambini. Viziatura Per viziatura si intende alterazione della composizione tipica degli ambienti confinanti privi di ventilazione. si accentua del numero di soggetti presenti e consiste in cambiamenti della caratteristiche ma anche biologiche. Infatti in un ambiente chiuso, affollato, il consumo di O2 provoca liberazione CO2, il cui quantitativo presente a livelli alti rispetto che CO2 livello critico). del livello di CO2 aumentano le incidenze di malessere (cefalee, svenimento). Le alterazioni biologiche consistono in accumulo di agenti infettivi: virus batterio che causa meningite epidemica. diretti responsabili di malattie infettive (agenti vettori di malattie. Elementi di microbiologia la scienza che studia i microrganismi i quali possono presentarsi come unicellulari pluricellulari struttura subcellulare (virus). Essi vengono classificati in: miceti protozoi. Rapporto circondato da microrganismi sin dal momento della nascita e ad interagire con essi per sempre, in quanto parte di uno stesso ciclo. Da questa interazione solo in alcuni casi segue una malattia, significa che non tutti i tipi di microrganismi sono pericolosi per la salute (microrganismi infettivi anzi in molti casi sono necessari e rappresentano una difesa per dai patogeni (ad esempio microflore delle mucose). In altri casi vengono utilizzati come ad esempio per la produzione di birra, yogurt, pane, antibiotici, vaccini, ormoni, ecc. Oltre ad essere utili questi microrganismi sono essenziali per la vita sulla terra in quanto fondamentali per i cicli naturali degli elementi. Diversi possono essere i rapporti tra microrganismi e uomo, la nota quella della simbiosi che essere di tipo: mutualismo: rapporto che determina forma di vantaggio reciproco tra uomo e microrganismo. (ad esempio la flora intestinale). commensalismo: i microrganismi (germi) si moltiplicano superiore senza apportavi danni. parassitismo: il germe parassita trae vantaggio arrecandogli danno o meno grave) che portare alla malattia. Solo in caso si definiscono patogeni in grado di produrre una malattia caratterizzata da segni e sintomi). In alcuni casi questi microrganismi si definiscono patogeni opportunisti possono causare malattie solo in circostanze particolari, come in soggetti in cui i meccanismi immunitari sono compromessi in seguito a immunodeficienza (condizione patologica di alterazione del sistema immunitario). Fanno parte di questa tipologia si microrganismi che provengono che dalla flora endogena. Batteri Sono organismi unicellulari procarioti aventi differenti morfologie (sferica (cocchi), cilindrica (bastoncelli), cilindrica ricurva (vibrioni),ecc). Il genoma batterico costituito da 1 cromosoma circolare. Si riproducono mediante scissione binaria e proprio tale meccanismo conferisce ai batteri la di moltiplicarsi molto velocemente (come avviene nelle infezioni). Classificazione Batteri I batteri possono moltiplicarsi negli ambienti svariati, tuttavia la loro crescita influenzata da numerosi fattori: ossigenazione temperatura pH sostanze nutritive. Classificazione in base Aerobi crescono in presenza di O2 Anaerobi crescono in assenza di O2 facoltativi crescono in entrambe le condizioni Microaerofili necessitano per la crescita di ridotte O2. I batteri patogeni per rientrano in tutte queste categorie. Classificazione in base alla temperatura: le condizioni ottimali di sviluppo sono ambienti in cui si ha una temperatura Mesofili condizioni ottimali di sviluppo sono ambienti in cui si ha una temperatura Sono la maggior parte dei batteri patogeni per in quanto trovano il calore corporeo, ambiente adatto per la proliferazione. Termofili condizioni ottimali di sviluppo sono ambienti in cui si ha una temperatura Classificazione in base al pH: Acidofile pH 7 Neutrofile 7 sono la maggior parte dei batteri patogeni per pH 7 Virus Sono microrganismi semplici, costituiti da 1 acido nucleico (DNA o RNA) a singolo o doppio filamento, racchiuso da un involucro proteico (capside). Caratteristica dei virus che non sono dotati di vita autonoma, ma dipendono dal ciclo vitale e metabolismo di una cellula ospite che devono infettare. Per questa ragione vengono definiti parassiti intracellulari obbligati. esterno i virus possono sopravvivere ma non moltiplicarsi e i loro tempi di permanenza sono molto variabili (es. virus AIDS vengono inattivati dopo pochi minuti virus influenzali e erpetici sopravvivono per ore o giorni alcuni enterovirus possono resistere anche per diversi mesi). Per molte specie di virus esiste il tropismo, secondo il quale il microrganismo infetta preferenzialmente se non esclusivamente un tipo di cellule (es. virus influenzale infetta mucosa respiratoria). dovuto al fatto che il virus si lega con specifici recettori presenti sulla membrana cellulare della cellula ospite. Altre specie virali possono infettare tipi di tessuti. I virus umano possono rimanere localizzati nel sito infiammatorio o diffondere per via ematica dando origine a focolai in altri distretti anatomici. La concentrazione di virus nel sangue viene definita Viremia. Un aumento della viremia coincide con una maggiore del quadro clinico e una maggiore di trasmissione virus per via ematica. La gran parte delle infezioni virali sono associate a malattie infettive, ma negli ultimi anni si accresciuta notevolmente la conoscenza sul ruolo dei virus del cancro. Tali virus vengono definiti come oncogeni e si comportano come fattori o cofattori capaci di indurre nella cellula ospite alterazioni che possono portare alla trasformazione della cellula da La trasmissione di metazoi avvenire: attraverso ingestione di uova infestanti o larve per via per punture di insetti ematofagi per penetrazione di larve nella cute. I principali gruppi di metazoi che possono interessare sono: (vermi Nematodi (vermi rotondi). I vermi possono avere dimensioni variabili (da alcuni cm a m). Tra le malattie provocate si hanno: teniasi ascaridiosi ossiuriasi (verme dei bambini) scabbia pediculosi parassitosi dovute a zecche e pulci. Come si difende dalle infezioni per resistere alle infezioni da parte degli altri microrganismi, ha sviluppato dei meccanismi di fondamentali per garantire la sopravvivenza della specie. Possiamo avere 2 tipologie di meccanismo: Specifico produzione di anticorpi Aspecifico secrezione mucose sostanze batteriostatiche strutture anatomiche (cute). La prima importante barriera di difesa rappresentata proprio da meccanismi aspecifici come la cute o le mucose: Cute nella sua si oppone alla penetrazione della quasi di la presenza di ferite o abrasioni interrompe questa permettendo il passaggio di microrganismi che possono sviluppare Oltre alla sua la cute si serve, per la sua azione protettiva, di ghiandole sebacee che producono acido i quali abbassano il pH, contribuendo a creare un ambiente protetto. sono epiteli non cheratinizzati che si ritrovano nei punti di passaggio tra la cute e la interna (vie respiratorie, urogenitali, canale digerente). Sono rivestite da ghiandole esocrine capaci di secernere muco, la cui composizione varia a seconda del distretto anatomico, in generale presentano anticorpi, enzimi, sostanze batterostatiche,ecc. Anche la flora batterica presente svolge azione di difesa, attraverso: meccanismo antagonista produzione sostanze antimicrobiche (batteriocine). Paradossalmente sono proprio i miccrobi a svolgere un ruolo fondamentale nella protezione da agenti patogeni. Risposta immunitaria Nel nostro organismo, il sistema preposta di difesa il sistema immunitario. Caratteristiche del sistema immunitario: di adattare la risposta e produrre sempre anticorpi. di discriminare elementi estranei (antigeni) da quelli non estranei. Memoria immunitaria di ricordare precedenti contatti con determinato microrganismo, in maniera tale da attuare nei suoi confronti una specifica risposta immunitaria. Il sistema immunitario mettere in atto risposte riconducibili a 2 tipologie di (non specifica): presente sin dalla nascita e si manifesta sempre nello stesso modo, indipendentemente dal tipo di agente patogeno. Si manifesta sin dalle prime fasi e comprende diversi fenomeni, tra cui: o Infiammazione: risposta nella quale si tende a concentrare globuli bianchi e componenti umorali nel sito di infezione, alterando la vascolare e formando il tipico edema (gonfiore, arrossamento, riscaldamento e dolore). o Febbre: risposta di difesa frequente nelle malattie infettive. Determinando un aumento di temperatura, tende a mettere in atto una serie di azioni di contrasto al processo infettivo. risposta rivolta in maniera altamente specifica ad uno specifico microrganismo e non si estende ad altri patogeni. Prima che entri in azione, sono necessaria alcuni giorni gg) dopo alla malattia. Questa essere conseguita in maniera naturale (soggetto direttamente infettato), artificiale (vaccinazione), passiva (passaggio anticorpi materni attraverso la placenta al feto, o attraverso latte materno al neonato). Responsabili di questa sono principalmente i linfociti, distinti in: o Linfociti B responsabili umorale(produzione anticorpi). Quando vengono stimolati da uno specifico antigene, si differenziano in plasmacellule che andranno poi a produrre anticorpi (immunoglobuline), i quali sono in grado di neutralizzare o Linfociti T responsabili cellulare. Tra di loro sono presente (uccidono cellule infette da virus e cellule tumorali) (azione di soppressione della risposta immunitaria). In molti casi linfociti collaborano per il riconoscimento e messa in atto della risposta immune. A seguito di una infezione (o vaccinazione), entrambi sono in grado di sviluppare memoria immunologica verso un determinato antigene, che durare molti anni o tutta la vita e conferisce la di rispondere prontamente nei confronti dello stesso agente patogeno, evitando il ripetersi della stessa malattia (a condizione che agente eziologico non muti). Quando la risposta immunitaria determina danno Allergie eccessiva risposta immunitaria a minime esposizioni di allergene. Forme autoimmuni il sistema immunitario mette in atto una risposta immunitaria nei confronti di elementi appartenenti in quanto non li riconosce come tali. CAPITOLO 4: STORIA NATURALE DELLE MALATTIE Si definisce malattia infettiva, ogni condizione morbosa la cui insorgenza dovuta ad un agente eziologico vivente. Le caratteristiche delle malattie infettive sono: Dovute a fattori di rischio specifici (agenti eziologici di natura biologica) Proliferazione degli agenti infettivi viventi estranei ospite Generalmente acute e tendono scomparire spontaneamente Triangolo epidemiologico Rappresentazione grafica dei 3 elementi coinvolti nel contagio da malattie infettive (img.pag): AMBIENTE: la sede contagio, ma esercita anche azione modulatrice (ad esempio il clima) regolando la persistenza e la moltiplicazione degli agenti eziologici, condizionandone la loro diffusione. OSPITE: rappresentato da uomo o animale che essere infettato eziologico. ha sviluppato dei meccanismi di resistenza contro microrganismi patogeni, che consiste in: barriere del sistema immunitario. AGENTE EZIOLOGICO: la causa necessaria, ma non sufficiente di malattia infettiva. Gli agenti eziologici sono microrganismo che si classificano in: Per quanto riguarda le mucose, invece, sono facilmente attraversabili da molti agenti infettivi. Diversi possono essere i punti di accesso delle mucose: Mucose vie respiratorie: rappresentano la porta di molti microrganismi, nonostante esse siano dotati di mezzi di difesa come a livello delle vie respiratorie rimanere localizzata (faringite), oppure estendersi respiratorio (broncopolmonite), oppure diffondere (forme esantematiche). Mucose vie digerenti: anche in questo caso, nonostante di meccanismi di difesa come la stessa del succo gastrico, i microrganismi possono penetrare ugualmente, provocando infezioni localizzate (coliti), o in seguito a diffusione possono interessare bersagli diversi o estendersi ad altri tessuti e apparati. Mucose vie attraverso queste vie possono venirsi a creare malattie come uretriti cistiti nefriti sifilide gonorrea aids epatite B. Mucosa congiuntivale: mucosa preposta a protezione essere infettata da batteri e virus, con formazione di congiuntiviti. Vie di eliminazione degli agenti infettivi Cute vengono eliminati microbi responsabili di esantematiche (varicella) Viee aeree microrganismi responsabili di infezioni a carico respiratorio (riniti, faringiti, polmoniti). Via enterica microrganismi che causano infezioni intestinali (salmonelle, vbirioni, Escherichia Coli, ecc) Mucose genitali malattie sessualmente trasmissibili B). Trasmissione ematica avvenire per contatto diretto tra persone ferite o per trasfusioni. Attraverso mezzi artificiali (siringhe, bisturi). Attraverso punture insetti. Queste malattie sono Trasmissione delle malattie infettive Per trasmissione si intende la fase che intercorre tra eziologico da un ospite e con successivo. La trasmissione essere: Orizzontale: o DIRETTA (contagio) eziologico passa direttamente da una riserva (es veneree). o INDIRETTA (contaminazione) il passaggio eziologico mediato da vettori. Verticale: da madre a feto. eziologico in grado di attraversare la placenta ed infettare il feto. Classificazione delle malattie infettive per di trasmissione Non tutte le malattie infettive sono contagiose. Lo sono infatti, soltanto quelle in cui eziologico emerge naturalmente in superficie e sono trasmissibili ad un soggetto sano, attraverso contatto diretto o quasi (per esempio le malattie veneree, difterite, pertosse, ecc). Non sono contagiose quelle malattie in cui eziologico non emerge in superficie e per le quali necessario per la trasmissione di vettori che implichino lesioni cute (per esempio tetano malaria ecc). Classificazione secondo di trasmissione: Malattie trasmesse per via maggiori cause di e a livello mondiale. Sono causate prevalentemente da virus e batteri che in genere colpiscono alte e basse vie respiratorie, con estensione in alcuni casi ad altri organi (es. mononucleosi, tubercolosi, ecc). Sono caratterizzate da elevata e si trasmettono direttamente dal soggetto infetto (malato o portatore) al soggetto sano suscettibile o in maniera indiretta mediante aria indoor e vale per quei microrganismi che sopravvivono a lungo su goccioline aerodisperse e su oggetti recentemente contaminati. determina epidemie a carattere poliennale, prevalentemente nei mesi freddi, in quanto favorite da ambienti chiusi e sovraffollati. COME PREVENIRE? vaccinazione importante che ha permesso di ridurre notevolmente pertosse, parotite, rosolia ecc) isolamento chemioprofilassi interventi Le varie malattie trasmesse per via aerea: causata da virus ad RNA, di cui si conoscono 3 tipi: A: importante per ed responsabile della maggior parte epidemie e infettare anche animali (uccelli,suini, cavalli). B: colpisce solo uomo ed responsabile di fenomeni epidemici meno estesi e frequenti rispetto ad A. Ha una maggiore incidenza nei bambini. C: meno rilevante e prevale Il virus si trasmette per via aerea e per contatto diretto: virus entra nel tratto respiratorio dove aderisce alle cellule infettando le cellule provocando congestione e infiammazione. Il virus abbandona il tratto respiratorio ed entra nel circolo ematico dove da il via alla varia sintomatologia (tosse, influenza, dolori muscolari, febbre anche molto alta, muco e congestione nasale, stanchezza). Il periodo di incubazione di giorni, mentre la fase acuta di giorni, la febbre scompare dopo 5 giorni con esito, generalmente, benigno. Risultano complicanze (broncopolmoniti, polmoniti) in soggetti vulnerabili (diabetici, cardiopatici, immunodepressi, ecc). Frequenza si presentare sporadicamente (raramente) forma epidemica (ogni anni da virus A) pandemica (ogni anni da virus A). Le epidemie severe e frequenti sono quelle da virus A che compaiono con cadenza quasi annuale. i virus cambiano con cadenza periodica? Le cause sono da ricercare principalmente nelle variazioni antigeniche (cambia a cui vanno incontro i virus della tipo A. In particolar modo il virus presenta 2 antigeni(2 glicoproteine emoagglutina neuroaminidasi), che permette al virus di legarsi alle cellule della mucosa respiratoria. Il soggetto infettato produce anticorpi verso quegli antigeni, consentendo di superare la malattia. Tuttavia i virus presentano un DNA segmentato che gli permette di ricombinarsi anche dentro dando vita a nuovi ceppi virali. Si possono avere mutazioni di piccola (ogni anni) e di grande (ogni anni): maggiori sono le variazioni antigeniche, minore risulta la protezione conferita dagli anticorpi precedente. Quando la popolazione viene a trovarsi completamente sprovvista di si originano severe pandemie. Principali sottotipi VIRUS A (ultimi decenni): H1N1 H2N2 H3N2 ognuno presenta poi delle varianti. Prevenzione: denuncia obbligatoria, isolamento a domicilio per 5 giorni dalla comparsa esantema, vaccinoprofilassi. Il vaccino consigliato subito dopo anno di vita, possibilmente associato a quelli contro rosolia e parotite. Sono attuate campagne per debellare morbillo in Europa, attraverso vaccino. malattia esantematica, causata da Togavirus. Trasmissione: la trasmissione avviene per via aerea o per contatto in seguito a secrezioni nasofaringee. Quadro clinico: i sintomi che la caratterizzano sono febbre lieve, mal di gola, rinite e tipico esantema che si manifesta per circa 5 giorni. della malattia benigno. Complicanze: si parla di Rosolia congenita, quando colpisce una donna nel periodo di gravidanza. In tale situazione, il virus oltrepassare la barriera placentare e causare danni al feto (malformazioni a carico del cuore, PCI, ecc) (in alcune forme lievi, il disturbo manifestarsi solo qualche anno dopo la nascita come ritardo mentale o ritardo della crescita). Andamento malattia: tipicamente stagionale Chi colpisce: rappresenta riserva di infezione. maggiormente colpita quella tra anni ma possono anche essere interessati adulti. Prevenzione: la misura preventiva efficace il vaccino. In Italia grazie alla diffusione del vaccino, il numero dei casi si drasticamente ridotto. malattia esantematica altamente contagiosa, causata da Herpes zoster Virus. Tale virus determinare 2 forme: o Varicella Trasmissione: la quale avvenire per via aerea (secrezioni rinofaringee), liquido contenuto nelle vescicole, trasmissione indiretta con oggetti contaminati da secrezioni. Quadro clinico:Si manifesta con esantema vescicoloso a diversi stadi di maturazione. Complicanze : Esistono forme lievi, ma anche gravi (complicanze polmonari encefaliche). Andamento malattia : La varicella frequente in tutto il mondo e in Italia si riscontrano epidemie annuali nel periodo Chi colpisce : rappresenta serbatorio di infezione. infezione altamente contagiosa che prevale soprattutto nei bambini, ma colpire anche giovani e adulti. Prevenzione : denuncia obbligatoria isolamento domiciliare vaccino (dal 2007) o Zoster malattia causata dalla riattivazione del virus rimasto latente a livello dei gangli nervosi, si manifesta in maniera sporadica con eruzione vescicolosa estesa a regioni corrispondenti del dermatomero (regione cutanea innervata da una singola radice spinale posteriore) di innervazione. Risulta molto dolorosa e interessa soggetti adulti e anziani. malattia batterica causata da ceppi di streptococchi in grado di produrre una tossina responsabile del caratteristico esantema. : La trasmissione avviene per contatto diretto e la inizia il giorno prima clinico : La malattia si manifesta in faringite dolorosa nella deglutizione), febbre, malessere, cefalea. Dopo giorni compare (eritema puntiforme) sul collo, torace, schiena per poi diffondersi in maniera centrifuga fino arti. : colpisce : prevale in bambini anni : No isolamento fino a 2 giorni della terapia antibiotica denuncia obbligatoria. infiammazione delle meningi, dovuta a batteri, funghi, protozoi, virus. In base ai responsabili si distinguono 2 forme: o Forma virale (meningite asettica): comune e meno grave si risolve spontaneamente in giorni senza complicanze, somministrando solo trattamento sintomatico. o Forma batterica: determinata da 3 specie batteriche e altre forme. In base al decorso clinico le meningiti possono essere classificate in: Acute: si sviluppa in un numero di giorni variabile. Subacute: decorso lento e subdolo Fulminanti: in poche ore possono portare a coma e shock. Ricorrenti: caratterizzato da episodi che si ripetono tra loro anche a distanza di tempo. Meningite meningococcica provocato da Neisseria meningitidis forma temuta sia per decorso clinico sia per complicanze. La trasmissione avviene per via aerea diretta ed favorita da affollamento. serbatoio naturale al di fuori il batterio fragilissimo. limitarsi alle vie nasali e orofaringee, con un quadro clinico molto variabile che manifestarsi in una infiammazione delle prime vie aeree, oppure come meningite cerebrospinale, fino alle forme pericolose e rare (forme settiche fulminanti). La comune la cerebrospinale la quale caratterizzata da sintomi come febbre elevata con brividi, forte mal di testa, vomito, tremore, nuca e rachide, frequenti paralisi nervi cranici (m). Il decorso della malattia influenzata dalla terapia somministrata Le forme fulminanti, possono portare alla morte nel giro di ore in seguito a danni vascolari. Dopo il contagio il soggetto presenta La profilassi prevede denuncia obbligatoria isolamento disinfezione continua chemioprofilassi tra contatti stretti con sorveglianza per giorni. Attualmente esistono 2 tipi di vaccini. In Italia bassa e colpisce bambini e giovani. Malattie trasmesse per via enterica Malattie infettive a diffusione si intendono quelle malattie nelle quali il microrganismo entra per via orale, si stabilisce a livello intestinale da cui raggiungere altri organi. Viene eliminato con le feci, attraverso le quali possono infettare altri soggetti. Tale categoria comprendono malattie provocate da infezione batterica (febbre tifoide, colera, ecc), virali (epatite A, gastroenteriti da rotavirus, poliomelite), protozoarie (amebiasi, giardiasi). rappresenta sorgente e serbatoio per: febbre tifoide, paratifoide, diarrea, epatite mentre gli animali per: salmonella,ecc.

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Igiene generale e applicata

Corso: IGIENE GENERALE

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IGIENE GENERALE E APPLICATA
CAPITOLO 1: Definizione e contenuti dell’igiene
Definizione di igiene
IGIENE deriva da greco Igea, figura mitologica ellenica.
È la disciplina che ha come obiettivo il mantenimento e la prevenzione della salute (salute fisica,
mentale, sociale e non solamente uno stato di assenza di malattia o infermità) dell’individuo sano,
nonché della popolazione sana, piuttosto che essere riferita al malato, alla diagnosi e terapia.
Come viene svolta l’att. di promozione-mantenimento della salute individuando e
promuovendo quei fattori di benessere (“prevenire è meglio che curare”); studiare i meccanismi
della malattia, in maniera tale da individuare la causa e correggerla (si agisce sulla malattia ma non
sul malato).
Continum Salute-Malattia (img.pag.6)
Esiste una continuità nel passaggio dallo stato di salute a malattia. Questa progressione pone le
basi per la definizione di gruppi a rischio e apre nuove opportunità per interventi di prevenzione
mirati e precoci.
Ruolo preventivo delle attività motorie
La prevenzione è l’obiettivo principale dell’igiene e si classifica in:
- primaria (eziologica-ambientale);
- secondaria (patogenetica-clinica);
- terziaria (riabilitativa-sociale).
Diverse possono essere le attività che operano in specifiche classi di prevenzione. Per quanto
riguarda l’attività motoria, essa opera in tutte e tre: consolidate evidenze scientifiche hanno
sottolineato il ruolo preventivo dell’attività motoria nei confronti delle diverse patologie
multifattoriali.
CAPITOLO 2: Obiettivi, metodi e strumenti dell’igiene
Metodi e strumenti dell’igiene
L’igiene raggiunge i suoi obiettivi, servendosi di strumenti in cui confluiscono competenze diverse
(statistiche, scienze, demografiche, ecc) (img.pag.9).
Tra tutte le competenze quella fondamentale è: lepidemiologia.
2.1 Epidemiologia
Studia lo stato di salute e di malattia della popolazione ed i relativi fattori di rischio (ambientali,
comportamentali, genetici) che agiscono sul continum salute-malattia, al fine ultimo della
prevenzione.
I diversi utilizzi dellepidemiologia :
Osservare e valutare l’andamento di malattie, nonché lo stato di salute-benessere nella
popolazione.
Individuare le cause di malattie (ossia gli agenti eziologici o fattori di rischio) che determinano
l’insorgenza della malattia o ne influenzano la progressione.
Sapere le cause, permette di individuare gli interventi atti a migliorare le condizioni di vita.