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Appunti lezione QCER - riassunto quadro comune europeo con differenze tra qcer e companion volume

riassunto quadro comune europeo con differenze tra qcer e companion volume
Corso

Didattica dell'italiano l2 (L0649)

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Anno accademico: 2021/2022
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Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara

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Appunti lezione QCER

Common European Framework of Reference for Languages: Learning, teaching, assessment (CEFR) – Council of Europe 2001coe/en/web/common-european-framework-reference-languages; trad. it. QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO PER LE LINGUE (QCER).

Il contesto storico:  All’inizio degli anni ‘90 l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa avvertono la necessità di un quadro di riferimento “europeo”, ossia una descrizione dei livelli di competenza linguistica raggiungibili da chi studia una lingua straniera.  Il Quadro avrebbe favorito l’elaborazione dei programmi di apprendimento e il riconoscimento reciproco delle certificazioni nei sistemi di istruzione dei vari Paesi membri.  Il Consiglio d’Europa sviluppa, a partire dal 1991, un apposito progetto che si conclude nel 2001 con la pubblicazione del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione , tradotto in Italia nel 2002.

Il QCER in breve: - Documento di politica linguistica (salvaguardare e potenziare la diversità linguistica e culturale dell’Europa); - Rassegna dei parametri che ogni istituzione educativa dovrebbe prendere in considerazione nella formazione linguistica (bisogni comunicativi, obiettivi di apprendimento, programmazione, scelta e produzione di materiali, valutazione e controllo); - Descrizione strutturata e coerente delle competenze linguistiche (ma non solo) necessarie ad agire in un determinato contesto socio-culturale; - Modello di descrizione della lingua e dei processi di insegnamento/apprendimento linguistico ; - Questo testo fornisce ottimi spunti per l’identificazione delle competenze da raggiungere in una lingua straniera nei termini generali ( sapere, saper fare, saper essere, saper apprendere ) e comunicativi (linguistiche, socio-linguistiche, pragmatiche) ed inoltre propone precisi descrittori di competenze/capacità comunicative, articolati in tre livelli generali, ognuno dei quali è articolato in sottolivelli (A1-A2; B1-B2; C1- C2).

Le competenze generali: - Sapere (conoscenze dichiarative): conoscenza del mondo, della società e della cultura, consapevolezza interculturale); - Saper fare ( know-how ) e abilità ( skill ): abilità sociali, tecniche, del tempo libero, ecc.; - Saper essere (competenza esistenziale): atteggiamenti, valori morali, convinzioni, stili cognitivi, fattori della personalità; - Saper apprendere : integrare nuove conoscenze modificando quelle esistenti (sensibilità alla lingua, capacità di sviluppare abilità di studio, capacità di affrontare nuove esperienze).

La competenza linguistico-comunicativa: - dimensione linguistica (c. lessicale, grammaticale, semantica, fonologica, ortografica) - dimensione sociolinguistica (rapporti sociali e regole di cortesia, registri, varietà diatopiche, ecc.) - dimensione pragmatica (c. discorsiva e testuale, funzionale, schemi interazionali -> riferimento all’impostazione del Livello Soglia)

I descrittori dei livelli comuni di riferimento:

Descrittori del livello elementare:

Descrittori del livello intermedio:

Descrittori del livello avanzato:

Importante è possibile consultare le GRIGLIE PER L’AUTOVALUTAZIONE suddivise in base alle abilità linguistiche di base a questo indirizzo:

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Common European Framework of Reference for Languages: Learning, teaching, assessment (CEFR) Council of
Europe 2001https://www.coe.int/en/web/common-european-framework-reference-languages; trad. it . QUADRO
COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO PER LE LINGUE (QCER).
Il contesto storico:
All’inizio degli anni ‘90 l’Unione Europea e il Consiglio d’Europa avvertono la necessità di un quadro di
riferimento europeo”, ossia una descrizione dei livelli di competenza linguistica raggiungibili da chi studia
una lingua straniera.
Il Quadro avrebbe favorito l’elaborazione dei programmi di apprendimento e il riconoscimento
reciproco delle certificazioni nei sistemi di istruzione dei vari Paesi membri.
Il Consiglio d’Europa sviluppa, a partire dal 1991, un apposito progetto che si conclude nel 2001 con
la pubblicazione del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento,
insegnamento, valutazione, tradotto in Italia nel 2002.
Il QCER in breve:
Documento di politica linguistica (salvaguardare e potenziare la diversità linguistica e culturale dell’Europa);
Rassegna dei parametri che ogni istituzione educativa dovrebbe prendere in considerazione nella formazione
linguistica (bisogni comunicativi, obiettivi di apprendimento, programmazione, scelta e produzione di
materiali, valutazione e controllo);
Descrizione strutturata e coerente delle competenze linguistiche (ma non solo) necessarie ad agire in un
determinato contesto socio-culturale;
Modello di descrizione della lingua e dei processi di insegnamento/apprendimento linguistico;
Questo testo fornisce ottimi spunti per l’identificazione delle competenze da raggiungere in una lingua
straniera nei termini generali (sapere, saper fare, saper essere, saper apprendere) e comunicativi
(linguistiche, socio-linguistiche, pragmatiche) ed inoltre propone precisi descrittori di competenze/capacità
comunicative, articolati in tre livelli generali, ognuno dei quali è articolato in sottolivelli (A1-A2; B1-B2; C1-
C2).
Le competenze generali:
Sapere (conoscenze dichiarative): conoscenza del mondo, della società e della cultura, consapevolezza
interculturale);
Saper fare (know-how) e abilità (skill): abilità sociali, tecniche, del tempo libero, ecc.;
Saper essere (competenza esistenziale): atteggiamenti, valori morali, convinzioni, stili cognitivi, fattori della
personalità;
Saper apprendere: integrare nuove conoscenze modificando quelle esistenti (sensibilità alla lingua, capacità
di sviluppare abilità di studio, capacità di affrontare nuove esperienze).
La competenza linguistico-comunicativa:
dimensione linguistica (c. lessicale, grammaticale, semantica, fonologica, ortografica)
dimensione sociolinguistica (rapporti sociali e regole di cortesia, registri, varietà diatopiche, ecc.)
dimensione pragmatica (c. discorsiva e testuale, funzionale, schemi interazionali -> riferimento
all’impostazione del Livello Soglia)
I descrittori dei livelli comuni di riferimento:

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