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Economia Industriale cap. 1-3

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ECONOMIA INDUSTRIALE (27003048)

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Anno accademico: 2019/2020
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ECONOMIA INDUSTRIALE

UNA PANORAMICA DELL’ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE

[cap] La disciplina studia la struttura delle imprese e dei mercati e le loro modalità di interazione peso rilevante ai fattori concreti. Modelli:

  • Struttura – Comportamento – Performance: i risultati economici dipendono dal comportamento delle imprese, a sua volta funzione della struttura
  • Teoria della formazione dei prezzi, basata sulla teoria microeconomica
  • Analisi dei costi di transazione: spese che devono essere sostenute per efettuare uno scambio. Mercati e imprese sono due mezzi diversi per portare a termine transazioni il cui costo relativo ne determina la scelta. I costi di transazione variano a seconda dei soggetti coinvolti e delle caratteristiche oggettive del mercato. L’insieme dei fattori umani (razionalità limitata e comportamento opportunistico) e ambientali (incertezza e numero di imprese operanti sul mercato) inluenza i costi delle transazioni sia interne che con il mercato
  • Teoria dei giochi: modelli formali utilizzati per analizzare fenomeni di cooperazione e conlitto. Spiega i criteri in base ai quali le imprese decidono le proprie strategie e le modalità secondo cui determinano i proitti
  • Analisi dei mercati contendibili: mercati in cui vi è piena libertà di ingresso e uscita TEORIA DELL’IMPRESA [cap] Impresa: organizzazione che trasforma input in output Fusioni: verticali, orizzontali, conglomerali L’obiettivo della maggior parte delle imprese è fare proitti  eicienza produttiva (dati gli input utilizzati, non sarebbe possibile produrre una maggiore quantità di

output con la tecnologia esistente). Tuttavia gli obiettivi delle imprese possono essere diversi.

  • costi di transazione e fusioni verticali: La convenienza tra produrre internamente e acquistare sul mercato è data dai costi di transazione, comprendenti il costo iniziale di negoziazione del contratto e i costi successivi legati all’adempimento. Ciascuna delle parti infatti è nella condizione di adottare un comportamento opportunistico traendo un vantaggio per sé a scapito dell’altra parte. E’ diicile nei contratti complessi prevedere tutte le eventualità possibili, si può quindi ridurre la probabilità di comportamenti opportunistici mediante produzione interna o accordi a lungo termine. Costi di transazione elevati (Speciicità, incertezza, frequenza)
  • Prodotti specialistici, fatti su misura per il cliente, richiedono spesso macchinari altamente specializzati con poche possibilità alternative di utilizzo. Sia l’acquirente che il fornitore sono vulnerabili a comportamenti opportunistici, occorre una qualche forma di integrazione
  • Situazione mutevole del mercato: nessun contratto, data la razionalità limitata dell’uomo, può prevedere tutte le situazioni possibili in futuro. Inoltre il compratore diicilmente giustiica le variazioni di prezzo fornite dal venditore e non è disposto a irmare contratti che non issano prezzi precisi.
  • L’informazione come prodotto: le transazioni che comportano il reperimento di informazioni creano particolari problemi. Costi del controllo: talvolta l’allocazione delle risorse risulta più costosa all’interno dell’impresa che non sul mercato le aziende devono investire in attività di supervisione al ine di mantenere una certa eicienza interna, i costi di supervisione aumentano con l’aumentare delle dimensioni aziendali. Le imprese scelgono l’integrazione quando i costi del controllo non superano i costi

obbligazionisti patti obbligazionari per regolamentare i possibili comportamenti della società. Creazione di nuove imprese: se esiste un’opportunità di proitto, gli imprenditori cercano di sfruttare questa opportunità; se un’impresa è gestita male, è possibile crearne una nuova per farle concorrenza oppure cercare di prenderle il controllo per dirigerlaMetodi di acquisizione: negoziare con il management i termini per ottenere il controllo e farsi vendere la società dagli azionisti; fare una O. p. a.; convincere gli azionisti di saper guidare meglio l’azienda e farsi dare il controllo dell’impresa. [le fusioni nell’economia statunitense] Cicliche Motivazioni sottostanti le fusioni a acquisizioni: aumento atteso della proittabilità Fusioni che aumentano il livello di eicienza:

  • Aumento della dimensione ottimale: costo dei fattori di produzione, costi di transazione, ecc.
  • Sinergie: economie di scopo tra imprese che svolgono attività diverse
  • Miglioramento del management: l’inserimento di un management migliore è fonte di proitto, spesso in questo caso si hanno acquisizioni ostili. Fusioni che non aumentano il livello di eicienza:
  • Ragioni iscali
  • Sfruttamento al ine di ottenere guadagni immediati, pur con la prospettiva di perdite future
  • Potere di mercato o inluenza politica (ostacolate dalle leggi Antitrust) Ostacoli alle fusioni (tattiche difensive del management) a. Riduzione dell’appetibilità di un’impresa tramite la tattica della terra bruciata : vendita di alcune attività di particolare valore; i paracadute d’oro : liquidazione molto consistente ai dipendenti chiave; le pillole avvelenate : oferte delle proprie azioni agli azionisti originari a prezzi ribassati per ridurre il valore della quota del

nuovo proprietario. Le imprese possono anche cambiare la propria sede legale verso un paese con leggi anti-acquisizione e ridurre il grado di liquidità dell’impresa per aumentare il costo del denaro preso in prestito per l’acquisizione. b. Ricerca di un acquirente alternativo c. Riacquisto delle proprie azioni d. Regole di voto e. Ostruzionismo f. Persuasione deglii azionisti a schierarsi con il management [evidenza empirica sull’eicienza e la proittabilità delle fusioni] I COSTI [cap. 3]

  • Concetti di costo: esistono vari tipi di costo Costi issi (F) Costi non recuperabili (sunk cost) Costi evitabili Costi variabili (VC)  Costi totali C = F + VC Costo marginale (MC) Costo medio (AC) / Costo variabile medio (AVC) / Costo isso medio (AVF) Problematiche relative ai costi: Elementi diversi dal livello di produzione (es. velocità di produzione) in modo più eiciente e redditizio. Breve periodo e lungo periodo costi di aggiustamento tanto più elevati quanto più rapido è il cambiamento Costo opportunità convenienza o meno a proseguire l’attività Spese e ammortamento
  • Economie di scala: all’aumentare del livello di produzione, i costi medi possono essere costanti oppure possono aumentare o diminuire Cause delle economie di scala: costi issi di organizzazione costanti, specializzazione del personale, durata del ciclo di produzione, gestione del magazzino (minori scorte in percentuale) I costi totali determinano l’esistenza di economie di scala: lo sfruttamento o meno di economie di scala dipende dal livello di incidenza delle singole funzioni sul totale dei costi
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Economia Industriale cap. 1-3

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ECONOMIA INDUSTRIALE
UNA PANORAMICA DELL’ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE
[cap.1]
La disciplina studia la struttura delle imprese e dei mercati e le loro
modalità di
interazione peso rilevante ai fattori concreti.
Modelli:
- Struttura – Comportamento – Performance: i risultati economici
dipendono dal
comportamento delle imprese, a sua volta funzione della struttura
- Teoria della formazione dei prezzi, basata sulla teoria
microeconomica
- Analisi dei costi di transazione: spese che devono essere sostenute
per
effettuare uno scambio. Mercati e imprese sono due mezzi diversi
per portare a
termine transazioni il cui costo relativo ne determina la scelta. I
costi di
transazione variano a seconda dei soggetti coinvolti e delle
caratteristiche
oggettive del mercato. L’insieme dei fattori umani (razionalità
limitata e
comportamento opportunistico) e ambientali (incertezza e numero
di imprese
operanti sul mercato) influenza i costi delle transazioni sia interne
che con il
mercato
- Teoria dei giochi: modelli formali utilizzati per analizzare fenomeni
di
cooperazione e conflitto. Spiega i criteri in base ai quali le imprese
decidono le
proprie strategie e le modalità secondo cui determinano i profitti
- Analisi dei mercati contendibili: mercati in cui vi è piena libertà di
ingresso e
uscita
TEORIA DELL’IMPRESA [cap.2]
Impresa: organizzazione che trasforma input in output
Fusioni: verticali, orizzontali, conglomerali
L’obiettivo della maggior parte delle imprese è fare profitti
efficienza produttiva
(dati gli input utilizzati, non sarebbe possibile produrre una
maggiore quantità di